La Gazzetta dello Sport

Inter, con il Ninja più punti e gol

●Con Radja in campo Spalletti ha vinto 9 partite su 11, senza ne ha perse 3 su 5. Ora è al lavoro per essere al top nelle sfide con Tottenham, Roma e Juventus

- Vincenzo D’Angelo MILANO

Ci sono giocatori importanti e giocatori imprescind­ibili. È la legge dello sport, inutile nasconders­i. E hai voglia a parlare di venti e passa titolari, del «tutti sono importanti», di ragionare secondo le rotazioni fisiologic­he per prevenire eccesso di fatica – mentale e fisica – a lunga scadenza piuttosto che di turnover. Sono tutti discorsi validi, chiaro. Ma poi a conti fatti ci sono elementi di cui è impossibil­e fare a meno: per leadership naturale, per capacità tecniche, per dinamismo, per senso tattico. E l’Inter di Luciano Spalletti in questa prima parte di stagione ha dato ulteriore valore a questo concetto. Lo dicono i numeri, talmente chiari ed inequivoca­bili da sembrare addirittur­a spietati: no Ninja, no party.

CONFRONTO Perché è vero che senza Radja Nainggolan l’Inter ha trovato una nuova svolta tattica con il 4-3-3, capace di valorizzar­e il lavoro negli inseriment­i delle mezzali come Vecino, Gagliardin­i o il rigenerato Joao Mario, o di avvicinare alla zona gol Perisic e Politano; di permettere a Brozovic di correre di meno ed essere più lucido e preciso nella gestione del pallone, così da mostrare anche un gioco più spettacola­re. Ma è altrettant­o vero che senza il Ninja si fa tremendame­nte fatica a vincere. Tra campionato e Champions l’Inter ha disputato 16 partite, undici con Radja in campo e cinque senza. E il confronto non regge. Nelle undici sfide col belga, l’Inter vanta l’82 per cento di vittorie, diviso in nove successi, un pareggio e una sconfitta (in casa con il Parma alla terza giornata di Serie A); mentre senza il belga le sconfitte sono tre (Sassuolo, Barcellona e Atalanta, tutte partite perse tra l’altro in trasferta), a fronte di una sola vittoria, nella trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, proprio nel giorno del passaggio al 4-3-3. L’UOMO DELL’EQUILIBRIO E non è un caso se Spalletti senza Nainggolan ha deciso di puntare su un sistema di gioco differente. Il Ninja infatti è unico per caratteris­tiche, e non solo nella rosa nerazzurra. Lui è il vero simbolo del pensiero spallettia­no, quel mix di corsa e tecnica, muscoli e piedi educati. Un «assaltator­e» di avversari quando c’è da recuperare palla o di spazi in profondità quando c’è da attaccare la porta. Insomma, un tuttocampi­sta in grado di garantire equilibrio e qualità. E anche qui ci sono i numeri a confermare come la presenza o meno del Ninja si rifletta su entrambe le fasi di gioco: col belga la media-gol realizzati dai nerazzurri è di 1,9 a partita, contro l’1,2 senza; mentre per quanto riguarda i gol subiti si passa dallo 0,5 a gara con Radja all’1,8 quando lui non c’è. E con Nainggolan vola anche la media punti: 2,5 a partita, più del triplo di quando l’Inter è costretta a fare a meno del belga (0,8).

RIMPIANTO Certo, poi non è detto che con Nainggolan in campo a Bergamo le cose sarebbero andate diversamen­te, però tra le tante note stonate è stata lampante l’assenza di leadership nel momento di massima difficoltà, di qualcuno che sapesse scuotere i compagni, trascinarl­i solo con uno strappo o una scintilla fuori dal pantano in cui l’Inter sembrava essere sprofondat­a durante la sfida contro l’Atalanta. «Radja è un giocatore importanti­ssimo, ma deve crescere di condizio-

ne» ha ricordato Spalletti anche dopo il pari contro il Barça, che ha anticipato l’esclusione di Bergamo. Ora Radja sta sfruttando la pausa per tornare al top in vista di Tottenham, Roma e Juve, tre trasferte decisive per le ambizioni future. Il concetto è chiarissim­o: l’Inter Ninja non può fare a meno del suo giocatore simbolo.

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 ?? GETTY ?? Radja Nainggolan, 30 anni, centrocamp­ista belga alla prima stagione con la maglia dell’Inter
GETTY Radja Nainggolan, 30 anni, centrocamp­ista belga alla prima stagione con la maglia dell’Inter
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