BERTANS SHOW L’OLIMPIA PASSA ANCHE A ISTANBUL
●L’AX spreca il +12, va sotto col Darussafaka, poi decide la tripla di Bertans. Pianigiani: «Bene i lunghi»
Milano è di ferro: 5° successo contro i turchi del Darussafaka
Puntando sui numeri vincenti, quando il finale diventa roulette e potrebbe pure sapere di beffa per ciò che si è sprecato in precedenza, Milano rastrella tutte le fiches che sono sul tavolo mantenendosi nell’elite dell’Eurolega. Il triplone finale dello spietato Bertans, il soliti liberi ghiacciati di Mike James, quelli di Vlado Micov e una difesa agguerrita sul possesso che potrebbe rimettere tutto in discussione, aprono all’Olimpia scenari ammiccanti in questa volatona verso il giro di boa che la vede altre 5 volte in trasferta. Intanto è il numero 3 quello che spicca in casa Armani: terza vittoria esterna di fila così come 3 sono i successi contro i turchi del nord di Istanbul, capaci di accendere la palestrina-convento quando riescono per l’ennesima volta a ricucire un -12 a una manciata di minuti dal termine.
PAUSE Queste ripetute pause, unite ai 54 punti fatti nel 1° tempo ma chiuso solo sul +7, quando il margine meriterebbe si essere ben più cospicuo sono le spigolature che Pianigiani vorrebbe limare quanto prima: «In quei frangenti siamo stati colpevoli, troppo soft nel non allargare un gap evidente. Abbiamo concesso parecchi canestri più fallo in maniera ingenua, però, nel complesso, stiamo parlando di una partita più che buona». Perchè c’è l’altra faccia della medaglia, quella in cui Milano oltre alla tecnica e al talento, sempre più in consonanza con chi ambisce ai primi 8 posti, sfodera pure una mentalità da big. L’anno scorso, per dire, di queste gare non ne portava a casa una. Oggi invece tutto è cambiato e pure quelle da vincere ad ogni costo, insidiose dunque quanto una serata di gala con Cska o Real dove tutto quel che viene va bene comunque, fanno finalmente curriculum. E dietro ai soliti noti, va rimarcata la crescita di Bertans, la prontezza di Burns alla chiamata alle armi, i primi vagiti di un Jerrells di cui Milano sta sentendo da troppo tempo la mancanza, mentre il match diventa ben presto uno scontro titanico tra il talento e la forza. DELLA VALLE Milano è senza Amedeo Della Valle, fermo per almeno 4 settimane (problema a un tendine della mano sinistra), mentre il Darussafaka è privo di Evans, in questo momento quello più in palla, che costringe Kidd al ruolo di finto lungo. Più pesante l’assenza dei turchi, ma la differenza abissale è un’altra: il Darussafaka è la squadra che tira peggio da 3 e l’Armani è spietata nel mettere il coltello nella piaga: il 6/8 iniziale dall’arco, diventa ben presto 9/11. Finchè l’AX riesce a contenere pure il gap a rimbalzo offensivo non c’è partita, si veleggia sulla doppia cifra di vantaggio e a nulla servono le zone tattiche altrui per mettere sabbia negli ingranaggi. Tutto cambia, quando la coppia KiddEric riesce a imporre il primato della forza, a cavallo, dei due quarti centrali in cui il Darussafaka infila 50 punti e si rimette in partita, sorpassando sul 6968. «Ma noi – continua Pianigiani – abbiamo sempre offerto scelte offensive di qualità e così siamo riusciti a non farci intrappolare dall’energia difensiva di una squadra che veniva da una sconfitta pesante e voleva riscattarsi». È invece Milano ad azzannare il destino invece di subirlo. «E con la collaborazione del gruppo – gongola Pianigiani –. Ho ruotato tutti i lunghi che si sono fatti trovare pronti. Volevo inserire anche Fontecchio che si sta comportando molto bene, avrò altre occasioni per accontentarlo. Il finale senza Nedovic? Ha chiesto lui di uscire, non ce la faceva più».
SGUARDO Infine Pianigiani getta lo sguardo un po’ più in là. «Abbiamo un inaspettato bilancio di 5-2, siamo lassù ma non vuol dire nulla. Ora non è il momento di guardare le classifiche e vale anche per la sfida con Venezia. Da questo punto di vista la partita del Taliercio vale poco o nulla. Conteranno molto più le indicazioni che trarrò affrontando un avversario forte e di grande qualità, vista la settimana che ci attende». Vitoria e poi la trasferta a Barcellona. Per stupire ancora.
LA CHIAVE Ottimo il rientro di Nedovic, fuori nel finale perché a corto di fiato
Della Valle (problema al tendine della mano sinistra) starà fermo almeno 4 settimane