La Gazzetta dello Sport

A un anno dal flop 70 mila a San Siro per la Nazionale

●Un anno fa la delusione «mondiale», domani col Portogallo l’occasione del riscatto in Nations

- Mirk Graziano INVIATO A FIRENZE

Entusiasmo per gli azzurri di Mancini Battere il Portogallo sarebbe un primo riscatto dopo l’esclusione mondiale

Strepitosa risposta di Milano, aperto il terzo anello. Domani sera saranno almeno in 70.000 (da non escludere il tutto esaurito) a incitare la nuova Italia di Roberto Mancini alla ricerca dei tre punti contro il Portogallo. C’è da tenere viva la corsa al primo posto verso la final fuor della prima «Uefa Nations League» della storia. Per capirci, una nostra vittoria con due gol di scarto costringer­ebbe gli uomini di Fernando Santos a battere poi in casa la Polonia per conquistar­e il primato definitivo nel girone. «L’obiettivo fissato all’inizio era quello di qualificar­ci alla fase finale, ma la sconfitta in Portogallo ha complicato le cose. Lì schierammo una squadra molto giovane a dire il vero, e ci poteva anche stare uno stop. Ora però abbiamo maggiori certezze e la possibilit­à di vincere è concreta: poi vedremo quel che accadrà tra Portogallo e Polonia». Roberto Mancini ha parlato ieri a «Vivo Azzurro», canale social della Nazionale. «Puntiamo a disputare una grande partita e a giocare bene come nelle ultime due gare - ha continuato il commissari­o tecnico -. Voglio un’Italia d’attacco, spettacola­re, anche per ringraziar­e il pubblico di San Siro. So che verranno in tanti a sostenerci e questo è molto importante. Milano è speciale con la Nazionale, lo stadio è sempre pieno in occasione delle gare azzurre». Già annunciati in tribuna d’onore Steven Zhang, Fabio Capello, Massimilia­no Allegri, Paolo Maldini, Demetrio Albertini, Gianluca Zambrotta, Alessandro Costacurta e Walter Mazzarri. E ancora: Theo Theodoridi­s (segretario generale Uefa), Giorgio Marchetti (vice segretario Uefa), oltre ai vertici arbitrali rappresent­ati da Rizzoli, Rosetti, Busacca e Pitana (direttore di gara dell’ultima finale mondiale).

>Mancini: «Voglio un’Italia d’attacco, per ringraziar­e il grande pubblico del Meazza»

IL TRAINO Fame vera di calcio all’ombra della Madonnina. Da almeno un paio di stagioni l’Inter non va mai sotto le 50.000 presenze a partita nonostante una squadra ancora lontana dai livelli di Juventus e Napoli per esempio. In questa stagione si viaggia alla media di quasi 65mila presenze a gara: «tutto esaurito» scontato nelle sfide di Champions (incasso più ricco di sempre in assoluto con il Barcellona) e nel derby; fanno invece impression­e i quasi 70.000 spettatori per la sfida interna con il Genoa. D’altronde si era capito subito che sarebbe stata una stagione da numeri impression­ati, almeno sugli spalti: oltre 37mila abbonament­i per il campionato, tessere esaurite a inizio agosto. In otto partite casalinghe (6 di Serie A, 2 di Champions), la media spettatori è per la precisione di 64.300, con il picco del derby del 21 ottobre arrivato a 77.512. A livello di incassi, invece, il traguardo dei 23 milioni è già stato superato. E non sono male pure i dati in casa Milan, squadra decisament­e meno attrezzata rispetto ai cugini nerazzurri: più di 30mila abbonati in campionato una media intorno ai 55mila spettatori a partita.

QUELLA SERA... E c’era il tutto esaurito un anno fa per ItaliaSvez­ia, ritorno del maledetto playoff mondiale. Uno stadio intero che ha tifato fino all’ultimo istante, senza pause, in ma-

niera commovente. Un qualcosa che colpì profondame­nte Buffon, Chiellini e compagni. Non a caso gli azzurri che in questi giorni si sono alternati nella sala stampa di Coverciano hanno tutti manifestat­o una gran voglia di ripagare anche il Meazza, oltre al resto del popolo calcistico italiano. Mancini si carica ricordando un paio di precedenti personali col Portogallo proprio a Milano: il primo, 5 dicembre 1987, 3-0 per gli azzurri, quando diede a Giannini la palla per il secondo gol: «Andammo agli Europei dell’88, eravamo una squadra forte e facemmo una grande partita in quell’occasione». Il secondo ricordo risale al 17 novembre 1993, 1-0 per l’Italia: «Vincemmo con gol di Dino Baggio, proprio il 17 novembre, la stessa data di sabato, speriamo sia di buon auspicio per la Nations League e per il futuro».

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Roberto Gagliardin­i, 24 anni, Nazionale e Inter
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Gigi Donnarumma, 19 anni, Nazionale e Milan
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