Nuova regia Toro Meité gira da play sul set di Cagliari
●Il gigante francese rientra dopo la squalifica Mazzarri si affida a lui per tornare alla vittoria
Le spalle larghe, quelle sì, ce le ha di suo. Ma oltre a quel fisico da marcantonio c’è di più: due piedi di velluto connessi al dono di «leggere» la giocata fuori dal comune, capace di stupire tutti dal primo giorno in cui è apparso in Serie A. Provate a chiedere quanto Soualiho Meité sia mancato a questo Torino, e riceverete da Walter Mazzarri un lungo elenco di sospiri e di espressioni che sono tutto un programma. Perché Walter non ne ha mai fatto mistero: con Meité il Toro è una cosa, senza può diventarne un’altra. «Sì, Soualiho ha delle caratteristiche uniche tra i nostri centrocampisti», e guarda caso queste parole WM le aveva firmate proprio alla vigilia di un sabato da dimenticare chiacchierando con i giornalisti. È mancato – eccome se è mancato – Meité contro il Parma, e la sua assenza si è «vista» e sentita tutta. Non c’era altra scelta, perché aveva una giornata di squalifica da scontare per il cumulo di cartellini gialli. Adesso è rientrato, da due giorni si allena al Filadelfia con una gran voglia di rivincita: si ripartirà proprio dalla sua qualità e dalla sua forza per tornare alla vittoria. E per chi non lo avesse capito, Meité e il Toro hanno già fatto rotta su Cagliari.
PROGETTO Non sarà un caso, e sicuramente non lo è, che il Toro si sia inceppato proprio nella giornata in cui è mancato il suo potenziale fuoriclasse del centrocampo. I numeri parlano chiaro: i granata hanno ceduto l’imbattibilità dopo 6 impegni di fila di campionato alla prima (e finora unica) occasione senza Meité. Ora il progetto, l’idea, è di piazzarlo al centro del Toro per una nuova regia: Meité nel ruolo di play a Cagliari per sostituire Rincon, titolare del ruolo, fermato dal giudice sportivo per un turno. Attenzione, non sarà una novità assoluta: qualche prova qua e là Mazzarri l’aveva già sperimentata ad agosto nella ripresa di Liverpool e a gara in corso col Napoli. Ma stavolta, dal primo minuto, sarà un’altra cosa.
SEGNO PIÙ Prima di Parma, le aveva giocate tutte questo ragazzo arrivato in sordina dal Monaco e dimostratosi il più interessante colpo di mercato estivo piazzato dal d.s. Petrachi. Due gol, un assist, dal primo giorno di Bormio Mazzarri ha intravisto in lui qualità fuori dalla norma. Passate sotto la lente d’ingrandimento, le statistiche sono un racconto fedele della capacità di questo francesone di unire un’ottima presenza scenica in fase d’interdizione (non per niente, sfrutta i suoi 187 centimetri) a una continua pericolosità offensiva. Quando è stato in campo ha sempre garantito copertura alla difesa, lui che viaggia sul dato di 7,27 palle recuperate a partita, quasi il doppio rispetto alla media dei centrocampisti della Serie A (4,26). Elevandosi anche alla voce dei palloni intercettati: 0,91 a gara, superando il confronto con la media di 0,83 dei colleghi nel ruolo. Bravo a coprire, altrettanto ad attaccare: lo dimostrano le 1,55 occasioni create in ogni gara (la media del ruolo è di 1,03), i 34,36 passaggi positivi (media 28,77), le 11,91 verticalizzazioni a gara (media 9,489). Sì, il segno più è ricorrente: qualcosa dovrà pur dire.
LA MOSSA
Alla ripresa mancherà Rincon fermato dal giudice sportivo: il francese è candidato a sostituirlo in mezzo