La Gazzetta dello Sport

Lorenzo addio dolce «La Ducati mi ha reso migliore»

●«Non abbiamo ottenuto ciò che volevamo, ma in certi giorni ci siamo sentiti i re del mondo»

- Paolo Ianieri INVIATO A VALENCIA (SPAGNA)

«Rifarei tutto. Senza dubbi». Adesso che siamo arrivati all’ultima pagina del capitolo in rosso, Jorge Lorenzo riavvolge il nastro di questi due anni in Ducati e si trova a sorridere. «La vita è corta, devi sempre provare a fare cose nuove e metterti in crisi per imparare. Non mi pento». Orgoglioso, ostinato, testone nell’andare a fondo della cose, sempre pronto a mettersi in gioco ma mai ad alzare bandiera bianca. È questo, forse, il più grande pregio di Jorge. Nella vita privata così come in pista. «Se fossi un supereroe sarei Thor» dice mimando il gesto di uno che brandisce un martello. E per quanto tempo ci voglia, per quante sconfitte sarà costretto a vivere, alla fine Jorge l’avrà vinta. «La prima persona alla quale dimostrare qualcosa sono io. Ma sono sempre stato convinto che con la Ducati sarei potuto andare forte, era solo questione di tempo». Ha avuto ragione anche questa volta, iniziando a vincere quando ormai era già fuori dalla porta e aveva appena firmato il contratto della prossima sfida. «Non abbiamo ottenuto l’obiettivo per il quale ero venuto qui, ma abbiamo vinto delle gare. E adesso vorrei dare un ultimo regalo alla squadra».

CASCO Il penultimo, un casco e un orologio, lo ha già consegnato ieri sera a ciascuno dei meccanici e ingegneri che lo hanno seguito in questi due anni. Un’avventura «appassiona­nte, emozionale. Tutti e due ci aspettavam­o altri risultati, prima di capire le difficoltà di cambiare di moto, ancora più da una Yamaha alla Ducati, e che in questa MotoGP se non hai tutto sotto controllo le cose diventano complicate. Però quando lo abbiamo fatto abbiamo sfruttato il momento: ci sono stati giorni in cui ci sentivamo i re del mondo, abbiamo vissuto emozioni molto forti».

ORGOGLIO Così, anche adesso che siamo alla fine, Lorenzo non ha dubbi. «Rimpianti? Nessuno. Perché in tutti i momenti ho fatto il massimo e ho imparato tante cose. Per me e per la Ducati questo è stato un matrimonio fruttifero. Io sono diventato un pilota più completo, la Ducati ha esplorato altre vie mai percorse prima. Sono contento di avere aiutato all’evoluzione lavorando con Gigi (Dall’Igna; n.d.r.) e gli altri ingegneri. In tanti adesso pensano che la GP18 sia la miglior moto e io sono orgoglioso di questo». Resta l’ultima tappa, il ritorno dopo avere saltato le ultime quattro gare, con quel bruttissim­o volo in Thailandia che gli ha lasciato in dote una piccola frattura al polso sinistro, sottovalut­ata tanto da lui come dalla Ducati. «Manca una settimana per essere davvero al 100%, ma sono contento dell’evoluzione. Mi fossi operato prima avrei corso già in Malesia e qui sarei stato al massimo, ma va bene così. A Sepang non sarei stato in grado di stare nei 10, probabilme­nte neanche nei 15. Ma negli ultimi 10 giorni ho fatto passi avanti e ora spero di poter fare un buon risultato. Sarà una gara ricca di emozioni che chiude un capitolo importante».

MARQUEZ Poi, da domenica pomeriggio («Dieci anni fa la mia mente avrebbe vagato di più nell’immaginare cosa mi aspetterà. Ma ora penso solo al presente, perché so che quel momento arriverà. Sogno da sveglio») potrà pensare alla nuova sfida in Honda, ad affrontare Marc Marquez. «Essere amico di uno che corre contro di te è sempre difficile, ancor più se è tuo compagno. È il solo altro ad avere la tua moto, se vince non hai scuse. Ma non vuol dire che la relazione non sarà buona. Io ho 32 anni, lui 26, capiamo la vita e sappiano riconoscer­e la differenza tra pista e fuori. Certo, se poi ci saranno frizioni in pista si può generare della tensione». Ma questa è un’altra storia ancora tutta da scrivere.

 ??  ?? Jorge Lorenzo, 31 anni, 5 volte iridato, posa con gli uomini Ducati mentre tiene tra le mani il poster che gli è stato regalato: in due stagioni in rosso ha vinto 3 corse MILAGRO
Jorge Lorenzo, 31 anni, 5 volte iridato, posa con gli uomini Ducati mentre tiene tra le mani il poster che gli è stato regalato: in due stagioni in rosso ha vinto 3 corse MILAGRO

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