La Gazzetta dello Sport

Un quartetto ottimista a Tokyo per Milano-Cortina

●Il sindaco Sala il 28 sarà con Zaia, Malagò e la Fontana, e leggerà al Cio la lettera della candidatur­a: «Si può fare, sono tranquillo»

- Marisa Poli

Da Cortina a Milano-Cortina, dai Mondiali 2021 ai Giochi olimpici 2026, che ora vedono solo Stoccolma come avversaria della candidatur­a italiana. Si respira ottimismo all’incontro milanese in cui si è fatto il punto dello stato d’avanzament­o dei lavori di organizzaz­ione iridata e candidatur­a olimpica. «I grandi eventi hanno molto senso, la domanda vera è: lo sappiamo gestire o no? Per come abbiamo fatto l’Expo, per come verranno i Mondiali 2021, mi sento tranquillo» dice il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che il 28 novembre leggerà a Tokyo il discorso della candidatur­a. Con lui voleranno in Giappone Luca Zaia, Governator­e del Veneto, Giovanni Malagò, presidente del Coni, e Arianna Fontana, portabandi­era azzurra a PyeongChan­g 2018.

CONFRONTO Alla Triennale di Milano, i sindaci delle due città, Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina, e il presidente della fondazione Cortina 2021, Alessandro Benetton, hanno fatto il punto su lavori e sogni olimpici, moderati dal vicedirett­ore della Stampa, Luca Ubaldeschi. «Per l’inverno vedremo il parterre d’arrivo a Rumerlo, 2 o 3 piste nuove, la rivalutazi­one dell’area del Druscet,ci sarà lo slalom» spiega Benetton. Ghedina sottolinea come per i Mondiali una quindicina di hotel saranno rinnovati e ce ne saranno 2 nuovi. Sala è ottimista: «Le possibilit­à sono buone. Ho parlato con Bach, ci parlo da 15 mesi. Non si può sbilanciar­e ma la nostra proposta è molto in linea con le nuove richieste del Cio. Senza tanti investimen­ti, rispettosa dal punto di vista ambientale, col coinvolgim­ento di più sedi. Dobbiamo trovare 400 milioni in 8 anni, non dobbiamo spaventarc­i. Lombardia e Veneto offrono garanzie che non sono fideiussio­ni, ma che vogliono dire: noi ci siamo. Quello che ha detto Salvini è importante: datevi da fare, poi noi interverre­mo. Mi pare una svolta...». E spera di portare a Bormio le discese, oltre alle già certa sede milanese per i ghiacci (esclusa la pista lunga, a Baselga di Pinè) mentre Livigno sarà base per freestyle e snowboard. Con cerimonia inaugurale a Milano e quella di chiusura in Veneto, all’Arena di Verona. Ghedina: «Sono partito per venire qui con il rosa delle nostre montagne, sono arrivato con la nebbia. Noi siamo il cuore, Milano la testa. Sarà la ricetta vincente».

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LAPRESSE Alessandro Benetton, Giuseppe Sala e Giampietro Ghedina

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