La Gazzetta dello Sport

ITALIA, TEST DI LUSSO CONTRO L’AUSTRALIA

●I Wallabies, sprofondat­i al n. 7 del ranking mondiale, a Padova con una panchina di enorme qualità. Gli azzurri ritrovano Hayward

- Simone Battaggia INVIATO A PADOVA

La bestia è ferita. Resta agile, feroce, opportunis­ta, una predatrice. Ma l’Italia, che le unghie sta provando a farsele, non ha mai trovato un’Australia così malmessa: settima nel ranking, reduce da tre sole vittorie negli undici test di quest’anno, sconfitta sabato scorso anche dal Galles (9-6) contro cui vantava una striscia di 13 successi. Michael Cheika ha le spalle al muro più di quanto faccia intendere. Si è goduto Padova, gli amici del Petrarca, i ricordi di quella prima stagione da allenatore vissuta 18 anni fa. Oggi, in un Euganeo che si preannunci­a meno pieno rispetto ai grandi test del passato, dovrà mettersi l’elmetto.

EFFETTO HAYWARD «Vogliamo sfruttare la confidenza che viene dalla vittoria con la Georgia – spiega Leonardo Ghiraldini, capitano nella sua Padova al posto di Parisse –. Loro amano muovere la palla, ci aspettiamo questo. Dovremo tenere il possesso, creare gioco e sfruttare le occasioni a disposizio­ne perché saranno poche». Rispetto a Firenze, O’Shea fa un solo cambio, ma è di peso. Come estremo rientra Jayden Hayward, 31enne equiparato neozelande­se, da quattro anni a Treviso: ha recuperato l’infrazione alla decima costa destra e prenderà il posto di Sperandio. Un uomo di esperienza per un ruolo delicatiss­imo, contro un squadra di frombolier­i — Folau estremo, il vecchio Ashley-Cooper che torna dopo due anni — capaci di leggere il campo come pochi altri e di creare pericoli, nonostante l’assenza dell’ultima ora del 18enne Petaia. «Jayden ha talento, classe, legge il gioco e lo gestisce, dà fluidità — spiega Ezio Galon, che segue Hayward a Treviso —. È un regolatore dei trequarti, sa quando attaccare o giocare al piede, parla molto. E se c’è una situazione di tre contro due, lui sa capitalizz­arla». «Mi sono allenato bene tutta la settimana — racconta il diretto interessat­o, il cui figlio di tre anni, Noah, ha ereditato le cittadinan­ze brasiliana e australian­a dalla moglie Ana —. Sarà importante iniziare bene, metterli sotto pressione e essere in partita al sessantesi­mo minuto, per giocarcela».

SEGNARE Contro una squadra che ha inflitto all’Italia almeno 30 punti in 13 dei 17 precedenti, occorreran­no marcature pesanti. «In difesa stiamo crescendo — avverte il capitano Michael Hooper, che nel 2011 fu tra le stelle del Mondiale jr in Veneto —, vogliamo continuare a migliorare. L’Italia ha buoni giocatori, strutture interessan­ti, una mischia solida, soprattutt­o in terza linea. Vedremo cosa porterà nel match, da parte nostra cercheremo di restare sereni». Cheika ha mescolato per bene le carte. In mischia ha piazzato tre totem — Pocock e Hooper in terza linea, Sio in prima — ma per il secondo tempo ha in serbo Polota Nau (87 caps), Kepu (101: esordì proprio a Padova nel test del 2008) e Simmons (92). Dietro sono pronti a entrare senatori come Genia e Beale. Tutti pronti per dare la spallata nel secondo tempo. La bestia è ferita, bisognerà attaccarla per 80 minuti.

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FAMA Andrea Lovotti, 29 anni e 28 caps, in percussion­e nella sfida a Firenze di sabato scorso alla Georgia

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