Verdi, chi si rivede: il 4-4-2 di Ancelotti ha una freccia in più
●Ieri doppietta contro la Primavera a un mese dall’infortunio: la sua duttilità tattica farà molto comodo
Chi pensa che Simone Verdi fin qui all’ombra del Vesuvio abbia fatto essenzialmente il turista, si sbaglia di grosso. Certo, la città lo ha «rapito» (insieme alla compagna Laura ha fatto visita anche al Palazzo delle Arti di Napoli) ma lui vuole essenzialmente dimostrare di essere all’altezza della maglia azzurra. Non ha incantato quando è stato chiamato in causa, se non in occasione del match di Torino contro il Toro, ma neppure è stato particolarmente fortunato. Infatti, mentre stava entrando in condizione è stato bloccato da un infortunio, distrazione di primo grado all’adduttore della coscia sinistra, in occasione della sfida in casa dell’Udinese e da allora, era il 20 ottobre, di lui si sono perse le tracce.
SCHEGGIA IMPAZZITA A distanza di poco più di un mese potrebbe però rientrare contro il Chievo dopo la sosta. I segnali che arrivano da Castel Volturno sono infatti incoraggianti: ieri ha segnato una doppietta in partitella contro la Primavera (due reti anche per Callejon ed una per il redivivo Younes, che potrebbe sedere presto in panchina). Dunque, a Simone non resta ora che ritrovare la forma migliore perché uno come lui, tutto dribbling e spunti, ha bisogno di stare bene di gambe e di testa per mostrare il suo intero repertorio. Di sicuro, però, per Ancelotti riaverlo a disposizione è molto importante perché Verdi nel 4-4-2 di Carletto può rappresentare davvero una scheggia impazzita. Già perché la possibilità di ricoprire più ruoli in attacco è una caratteristica specifica di Verdi, che fa della duttilità un punto di forza. Esterno di centrocampo, seconda punta o addirittura centravanti all’occorrenza come a Torino, quando si è scambiato spesso posizione con Mertens ed è andato a segno: per Verdi passare da «turista» a goleador potrebbe essere molto facile.