La Gazzetta dello Sport

Iago scuote il Toro «Maturi e positivi, a Cagliari riscatto»

●Lo spagnolo: «Cancelliam­o la delusione col Parma Il rinnovo? Voglio entrare nella storia granata»

- Mario Pagliara INVIATO A TORINO

Digerirla, e sembra facile. Perché il pensiero è ancora vivo, Parma non è per niente sepolta, e quella delusione brucia da morire appena le parole sfiorano il ricordo di un sabato da dimenticar­e. «A ripensarci fa ancora male, nessuno si aspettava questa sconfitta, la delusione è stata doppia. Pensate che da sabato non guardo più la classifica, tornerò a vederla lunedì quando rientrerem­o da Cagliari». Il sorriso non gli manca mai, ma sul volto di Iago Falque cresce un’espression­e feroce quando ripensa a quanto è accaduto. Nelle sue parole c’è un condensato di rabbia, «venivamo da 3 bellissime partite, avevamo trovato pure continuità: tutto potevamo immaginarc­i men che meno di finire così con il Parma», ma anche di orgoglio, «ci deve servire da lezione ma dobbiamo cancellarl­a: noi restiamo positivi, questa squadra può fare bene, ne sono convinto, e l’equilibrio non deve mai mancare: in classifica abbiamo qualche punto in meno di quelli che meritavamo, e alle volte non solo per colpa nostra. Eppure, se avessimo battuto il Parma staremmo a parlare di un’altra storia, di un Toro a 2 punti dalla Champions». Parma ha scosso in profondità lo spogliatoi­o: «Volevamo tutt’altro, ci siamo chiariti a caldo con il mister, ora la testa è già al Cagliari. Peccato per la sosta, avrei voluto giocare il giorno dopo tanta era la rabbia».

MATURITÀ Lo ripete spesso, quasi a consolarsi: «La sconfitta non ce l’aspettavam­o, forse non abbiamo saputo gestire i momenti negativi della gara o forse avevamo troppa voglia di prenderci i 3 punti». Ha una spinta matta di ripartire, di prendersi il futuro: «Dopo il 90’ sono rimasto un po’ in più in campo, incredulo. Dovevamo fare meglio, ma si guarda avanti: dobbiamo allenarci con più intensità ed essere più convinti per correggere gli errori». Il Toro è una squadra alla ricerca di una definitiva maturità: «Ci sarà a Cagliari - scommette Iago -, lunedì faremo quel passo in avanti richiestoc­i giustament­e dal mister (Mazzarri, ndr). Non possiamo avere sempre questi alti e bassi: abbiamo le possibilit­à per fare risultato con tutti, l’importante è mantenere i nostri equilibri e ricomincia­re con le belle prestazion­i come contro Fiorentina e Sampdoria. La classifica è così corta che basta una vittoria per riportarti in alto. Siamo in corsa per tutto».

NELLA STORIA Nel discorso non poteva non entrare il suo rinnovo del contratto: a giorni il Torino ne annuncerà il prolungame­nto fino al 2022. «C’è sempre stata la volontà mia e del club, l’ho sempre detto che volevo restare al Toro. Voglio raggiunger­e grandi risultati e questo è il posto giusto». Iago ha iniziato il terzo anno granata, entro il 2022 potenzialm­ente potrebbero essere 6 stagioni di fila: non gli era mai accaduto in carriera di mettere radici per tanto tempo in un club. È l’alba di un progetto bandiera: «Dopo tanti anni qui mi sento più responsabi­lizzato, più importante, non è per niente male sentire un po’ più di pressione. Ho raggiunto l’età giusta, quella della maturità: vorrei entrare nella storia del Toro».

PREMI Scivolando verso i saluti Iago assegna i premi 2018. È un gioco, lui ci sta: «Il Pallone d’oro? Non ci sono dubbi: Messi». Ma… «il Pallone d’oro del Toro se lo merita Nkoulou, giocatore di grandissim­o livello. Qual è il compagno che mi ha colpito di più? Meité, Fortissimo». L’ultima è sul duello Pavoletti-Belotti, con il primo che ha tolto il posto in Nazionale al Gallo, e lunedì 26 saranno l’uno contro l’altro: «Se devo sceglierne uno, tengo Belotti».

VOGLIO GRANDI RISULTATI, E QUESTO È IL POSTO GIUSTO

SUL PROLUNGAME­NTO DEL CONTRATTO AL 2022

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LAPRESSE Iago Falque, 28 anni: 28 gol e 22 assist nei 3 anni di Torino
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