«Il punto debole? La pratica sportiva nelle scuole è poco sviluppata»
Edgar Grospiron, 49 anni, è stato campione olimpico e triplice campione mondiale di sci freestyle. È stato anche d.g. della candidatura di Annecy ai Giochi invernali del 2018.
● Com’è nata la sua storia sportiva e quanto l’ha aiutata o penalizzata il sistema sportivo del suo Paese?
«Ho iniziato a 10 anni, a La Clusaz in Alta Savoia, poi sono passato nelle nazionali giovanili. Il tessuto associativo di club e federale è ben radicato, fondamentale per emergere».
● Che cosa pensa del suo sistema sportivo e che cos’ha di diverso dal resto del mondo? «Ha una struttura organizzativa diffusa che fa la differenza. Il punto debole è la pratica sportiva nelle scuole, ancora poco sviluppata. Poi ai livelli di alta competizione, il nostro Institut National du Sport dà grandi opportunità per conciliare studi e sport».
● Qual è il rapporto fra il sistema calcio e quello dello sport nel suo Paese?
«La vittoria del Mondiale ‘98 ha creato un’ondata di passione per lo sport ma ci si identifica di più con gli atleti di sport olimpici».
● Che forza hanno gli atleti? «Abbiamo avuto come ministri dello Sport vari ex campioni, da Drut a Douillet, passando per Flessel e la ministra in carica Maracineau. Ma a livello locale, gli sportivi sono meno presenti».