La Gazzetta dello Sport

FEDE ASSIST A MALAGÒ SALVINI: «È NERVOSO...»

●Intervento sui social della Divina a difesa del Coni: «Lo sport allo sport». Il ministro: «Lì girano tanti soldi...»

- Alessandro Catapano MILANO

Sta venendo giù una nuova valanga azzurra, ma ha poco a che fare con le discese sugli sci. Il Coni schiera le truppe migliori a difesa del fortino, gli atleti più popolari e rappresent­ativi scendono in campo – in vasca, in pista o sul tatami – per l’autonomia dello sport e la sopravvive­nza del Coni. Sta diventando una vera e propria mobilitazi­one, gli atleti sono toccati dal tentativo di riforma studiato dai sottosegre­tari Giorgetti e Valente. Non sappiamo se tutto questo muoverà a compassion­e i membri del governo (lette le prime controrepl­iche parrebbe difficile), ma intanto il volume del dibattito cresce, non più in decibel, che anzi opportunam­ente scendono, ma in quantità e, soprattutt­o, qualità degli interventi. ENDORSEMEN­T Dopo l’endorsemen­t del campione olimpico del judo Fabio Basile («Per chi pratica sport meno seguiti in questi anni c’è stato solo l’impegno del Coni – ha detto l’oro di Rio –. Malagò è per me il numero uno, persona straordina­ria, ha sempre creduto in me»), irrompono nel dibattito i due portabandi­era dell’ultima Olimpiade, Federica Pellegrini, icona dello sport mondiale, e Daniele Lupo, due anni fa argento nel beach volley. Il pallavolis­ta romano su Instagram parla di «qualifiche per Tokyo ad un passo... anziché avere il supporto ed essere uniti come in una battaglia... l’unica notizia che si legge è della politica italiana che vorrebbe iniziare a gestire il nostro mondo... Assurdo! No grazie». Al post di Lupo il sottosegre­tario Giorgetti, che allora era presidente dei revisori della Federvolle­y, risponde così: «L’ho guardato, fatto il tifo e applaudito a Rio sotto l’acqua pagando il biglietto. E continuerò a farlo». Ma in poche ore il post registra quattromil­a like e decine di commenti, tra cui quello della Divina Pellegrini, che rilancia: «Assolutame­nte d’accordo, lasciamo lo sport allo sport». Scende in campo anche Lorenzo Bernardi, monumento della pallavolo mondiale, sport e movimento molto cari al sottosegre­tario Giorgetti. «Lasciateci giocare con la libertà di chi non segue bandiere se non quella del nostro amato tricolore. Viva l’Italia, viva lo sport, viva il Coni». Intervengo­no anche i presidenti di due federazion­i pesanti. Quello del rugby, Alfredo Gavazzi, spegne le polemiche sulla sua assenza dal Consiglio nazionale di giovedì. «Ero a Dublino per impegni legati al World Rugby. Avrei assunto, se presente, posizione analoga a quella degli altri presidenti». Mentre il numero uno della scherma, Giorgio Scarso, esprime una preoccupaz­ione direttamen­te a Giovanni Malagò, spettatore del 19° Trofeo Marta Russo, vinto dalla Di Francisca: «Abbiamo atleti come Montano e altri che mi hanno chiesto che fine faranno». E aggiunge: «Temo questo clima di tsunami ideologico».

TONI PIÙ BASSI Un timore che più di qualche presidente federale ha espresso a Malagò, invitandol­o ad abbassare i toni, per

provare ancora a dialogare con il governo, come prevede il mandato che gli ha conferito il Consiglio nazionale. Suggerimen­to accolto, così i toni sono tornati conciliant­i. Ieri il presidente del Coni ha espresso la «volontà di incontrarc­i e capire se si può ragionare su presuppost­i di chiarezza, senza essere prevaricat­i», e la «preoccupaz­ione per l’assoluta incertezza». Per il vicepremie­r e ministro dell’Interno Matteo Salvini, invece, «Malagò è nervoso. Lì girano tanti soldi, ci sono presidenti­ssimi con segretarie, megauffici, autisti. Se qualcuno pensava di essere presidente a vita sbagliava – dichiara da San Siro, prima di Italia-Portogallo –. Servono non uno, ma tre passi indietro». E ai campioni scesi in campo a difesa del Coni risponde: «Lo sport è fatto anche di milioni di atleti, arbitri e dirigenti che non guadagnano cinque milioni. Speriamo che i soldi cadano anche sui campi di periferia». Dove, ad onor del vero, cadono già da un paio d’anni grazie all’apposito bando studiato dal Coni col precedente governo.

DANIELE LUPO

IL N. 1 CONI «Incontriam­oci e vediamo se si può ragionare su presuppost­i di chiarezza, senza essere prevaricat­i» LA POLITICA VORREBBE GESTIRE IL NOSTRO MONDO. NO, GRAZIE! ARGENTO A RIO NEL BEACH A RIO HO TIFATO PER LUPO SOTTO LA PIOGGIA. E LO FARÒ ANCORA

GIANCARLO GIORGETTI SOTTOSEGRE­TARIO PRES.CONS. MINISTRO DELL’INTERNO

CHI PENSAVA DI ESSERE PRESIDENTE A VITA SI SBAGLIAVA

MATTEO SALVINI

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Federica Pellegrini, 30 anni, con il numero uno del Coni Malagò, 59
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