La Gazzetta dello Sport

ECCO MAESTRO ZVEREV DJOKOVIC S’INCHINA AL NUOVO FENOMENO

● A Londra trionfa il tedesco allenato da Lendl «Io, Tsitsipas e Khachanov siamo il nuovo»

- Federica Cocchi INVIATO A LONDRA

Il tormento e l’estasi. Alexander Zverev passa dai fischi della vittoria contro Federer all’ovazione per il trionfo. Le Atp Finals sono sue, Novak Djokovic è battuto e abbattuto in una finale che sembrava già scritta. «We can be heroes» canta David Bowie mentre il giovane maestro si butta in terra per la felicità e l’avversario lo aiuta a rialzarsi, congratula­ndosi. Questa volta niente «buuu», la festa della O2 Arena è tutta per lui, che a 21 anni è il più giovane vincitore delle Finals dal 2008, quando fu proprio Djokovic a trionfare da 21enne, ma con un mese in meno. SORPRESA Sembrava scontato che il numero 1 al mondo trionfasse per la sesta volta nel torneo che chiude l’anno tennistico. E invece no. La semifinale dominata contro Kevin Anderson, con ottime percentual­i al servizio, non era il prodromo di un’altrettant­o schiaccian­te vittoria in finale. Il serbo e il tedesco si erano già affrontati nel round robin e Nole aveva dato una severa lezione al giovane numero 4 al mondo. In finale però le carte sono cambiate: «Avevi giocato meno bene nel gironi...», sorride a denti stretti Djokovic durante la premiazion­e. Zverev non ha mai subito la pressione del campione di 14 Slam anche grazie al servizio che gli ha fruttato 10 ace contro i due dell’avversario e il 79% dei punti con la prima. Ma i 23 gratuiti di Nole, equamente divisi tra dritto e rovescio, dimostrano che non era proprio la sua giornata.

PRIME VOLTE Era il quarto incontro tra i due e, sempre contro Novak, Sascha aveva conquistat­o l’anno scorso a Roma il primo Masters 1000 della carriera. Un ruolo di «padrino» di cui il serbo avrebbe volentieri fatto a meno, soprattutt­o ieri quando sperava di chiudere l’anno della rinascita con un successo. «Sono abbastanza deluso del mio gioco, ma allo stesso tempo sono contento per lui. Siamo amici, ci conosciamo bene, viviamo nello stesso posto e ci alleniamo spesso insieme, Sascha ha meritato il trofeo». E Alexander ha confermato di vedere in Nole un riferiment­o: «Fino a oggi (ieri, ndr) avevi perso solo un match negli ultimi sei mesi e per questo ti ringrazio di averlo fatto anche con me oggi... Questa settimana abbiamo giocato due volte, tutti vedono quanto sei forte, ma forse non sanno che sei una persona speciale. Sono orgoglioso che abbia condiviso con me molti discorsi sulla vita e ti ringrazio per avermi lasciato vincere questo trofeo». MAESTRI Zverev ha messo in pratica i consigli del grande maestro Lendl, al suo fianco da qualche mese per dare una mano a papà Alexander senior: «Con Ivan abbiamo analizzato il match che avevo perso nel round robin, mi ha consigliat­o di essere più aggressivo e sono riuscito a farlo, come anche con Federer. Lendl è incredibil­e, la sua esperienza dentro e fuori dal campo è immensa e mi ha aiutato a gestire due match così importanti uno dietro l’altro». Ma la gratitudin­e va condivisa con papà, che l’ha cresciuto tennistica­mente portandolo fino al best ranking di numero 3 al mondo: «Le basi me le ha date mio padre, tutto quello che faccio e che ho fatto sul campo è merito suo, ha costruito le mie fondamenta e la persona che sono ora».

LA CHIAVE

Non ha mai subito la pressione di Nole, grazie al servizio che gli ha fruttato 10 ace e il 79% dei punti con la prima

FUTURO Ora è il momento di riposare, tra Maldive e Dubai, prima di riprendere la racchetta e preparare la stagione in vista dell’Australian Open, prima occasione di dimostrare la sua crescita sfatando il tabù Slam: «Battere Federer e Djokovic un giorno dopo l’altro è incredibi-

le, ma devo ancora migliorare molto e spero che il mio tennis possa crescere ancora da permetterm­i di continuare a battere i più forti nei tornei più importanti». Zverev guida il futuro del tennis, lui che per anagrafe avrebbe dovuto giocare le Next Gen Finals ma già da due anni ha meritato di stare coi grandi. «Penso che non solo io, ma anche altri giocatori giovani stiano mostrando ottime cose. Penso a Khachanov che ha appena vinto il Masters 1000 di Parigi Bercy, penso a Tsitsipas che ha battuto Nole a Toronto e ha fatto una bella stagione. Ma perché mi fate domande così difficili?». Semplice, perché adesso è un Maestro.

 ??  ?? L’emergente Alexander Zverev, 21, tedesco di origini russe
L’emergente Alexander Zverev, 21, tedesco di origini russe
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Alexander Zverev bacia il trofeo appena conquistat­o alla O2 Arena AP
Alexander Zverev bacia il trofeo appena conquistat­o alla O2 Arena AP
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy