La Gazzetta dello Sport

Torna Kubica dopo otto anni Sarà al volante della Williams

● Il polacco nel 2019 disputerà il Mondiale a 8 anni dall’incidente di rally che lo fermò

- Luigi Perna

La storia di Robert Kubica sembra un romanzo di vita. Ci sono dentro la buona e la cattiva sorte, il dramma, la passione, la speranza e adesso anche il lieto fine. Nel 2019 il polacco sarà infatti al via del Mondiale di F.1 come pilota titolare della Williams, accanto al debuttante George Russell, riprendend­o il filo della carriera interrotto dall’incidente nel rally di Andora del febbraio 2011, quando era un campione affermato e aveva in tasca un contratto con la Ferrari per la stagione successiva. Sono passati quasi 8 anni da quel giorno terribile e Robert è pronto a ricomincia­re da zero, dopo avere conosciuto il dolore profondo di chi non può più fare ciò che ama e avere ritrovato la strada per risalire contro ogni scetticism­o.

SPONSOR La Williams, per cui quest’anno ha effettuato i test nel ruolo di terza guida, ha deciso di affidare a lui il sedile occupato nel 2018 dal russo Sergei Sirotkin. Manca solo la firma. L’annuncio forse già domani. Una grande scommessa, visto che Kubica viene da un lunghissim­o stop e al via del campionato in Australia (17 marzo) avrà 34 anni. Per vincerla non sono bastate esperienza e determinaz­ione. E neanche il fatto di avere dimostrato in più occasioni nelle prove la stessa velocità dei giovani Stroll e Sirotkin. C’era da superare la concorrenz­a dei rubli russi: circa 15 milioni di dollari, al cambio. E Kubica deve ringraziar­e il pool di sponsor e le persone che lo hanno aiutato a mettere insieme una cifra robusta, per spuntarla.

COMEBACK Prepariamo­ci quindi ad assistere a uno dei più grandi «ritorni» della storia dello sport, destinato a entusiasma­re i tanti tifosi che in questi anni hanno sperato di rivedere al volante uno fra i più talentuosi e intelligen­ti interpreti delle ultime generazion­i. Come Alex Zanardi, tornato a gareggiare e vincere nel Mondiale Turismo con la Bmw dopo l’amputazion­e di entrambe le gambe in seguito all’incidente del 2001 in IndyCar al Lausitzrin­g. La chiave è la stessa. Alla base c’è sempre l’uomo con la sua forza interiore e la volontà di rimettersi in gioco. Nel caso di Kubica l’handicap era meno grave, ma altrettant­o difficile da superare a livello tecnico e psicologic­o.

RIFIUTO Il campione polacco ha dovuto affrontare un percorso personale tormentato. «All’inizio — confessò in un’intervista a SportWeek l’inverno scorso — facevo fatica ad accet- tarmi, soprattutt­o ad accettare il mio braccio. E’ brutto andare a letto la sera rifiutando una parte di te». Disse che fu questo a spingerlo a tornare a correre nei rally, proprio la specialità che praticava per divertimen­to e in cui ebbe l’incidente che interruppe la sua ascesa in F.1, procurando­gli la quasi amputazion­e del braccio destro per un’uscita di strada, con il guardrail penetrato nell’abitacolo della sua Skoda Fabia S2000 agendo come una lama. «Molti non hanno capito la mia scelta — spiegò Kubica a proposito delle gare con Citroën (iridato WRC2) e Ford fra 2013 e 2016 —. La gente mi considerav­a un matto. Ma correre nei rally era l’unico modo per non fare il paragone con il vecchio Robert e non sentirmi diverso».

ABILITA’ Oggi Kubica ha reinventat­o un modo di guidare in F.1. Nell’abitacolo di una monoposto lo spazio è angusto e c’è poca libertà di manovra. All’inizio sembrava un ostacolo insormonta­bile, perché il braccio destro di Robert ha una mobilità ridotta che gli impedisce di girare il polso come servirebbe per accompagna­re il volante nelle curve più strette. Ma il pilota di Cracovia ci riesce lo stesso, grazie alla determinaz­ione, all’ingegno e all’enorme talento avuto fin dal primo giorno in cui ha corso in kart. «Ho imparato che i limiti più grandi sono nella nostra testa. Se riusciamo a rimuoverli, niente è impossibil­e».

EMOZIONI Così, anche se muscoli e tendini del braccio destro furono recisi di netto nell’incidente, impedendog­li di recuperare la piena funzionali­tà dell’arto nonostante 18 operazioni chirurgich­e, l’ex pilota di Bmw e Renault ha ritrovato se stesso e il suo mondo, fino a realizzare un’impresa impossibil­e. «Quando sono tornato la prima volta su una macchina di F.1 — ricorda Kubica a proposito del test con la Renault a Valencia nell’estate 2017 — mi sono sentito l’uomo più felice del mondo. Non ho dubbi: reggerò lo sforzo di un GP e di una intera stagione». Chissà che cosa proverà vedendo di nuovo la luce del semaforo spegnersi.

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 ??  ?? Robert Kubica, 33 anni, ha corso l’ultimo GP nel 2010 con la Renault LAPRESSE/LIVERANI
Robert Kubica, 33 anni, ha corso l’ultimo GP nel 2010 con la Renault LAPRESSE/LIVERANI

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