Tutti i luoghi e gli amici Zlatan e moglie hanno Milano nel cuore
●Aperitivi, ristoranti e negozi La coppia è pazza della città
Zlatan Ibrahimovic, 37 anni compiuti a ottobre, è reduce dall’esperienza negli Usa con i Los Angeles Galaxy. In carriera in precedenza ha vestito le maglie di Malmoe, Ajax, Juve, Inter, Barcellona, Milan, Psg e Manchester United 20% PATO (Bra) Tianjin
i trofei vinti col Milan da Ibrahimovic: uno scudetto e una Supercoppa di Lega. Il suo bottino: 85 gare, 56 gol
la media voto di Sensi col Sassuolo in campionato. In neroverde ha messo insieme 47 presenze e 4 gol ● miliardi di lire: è la cifra che Berlusconi spese nell’86 per acquistare Donadoni dall’Atalanta ● le stagioni di Shevchenko al Milan: è diventato il secondo bomber di sempre (175) dietro a Nordahl (221)
Il primo piede rossonero poggiato da Ibra a Milano fu all’aeroporto di Linate, il più vicino al centro ma il meno internazionale della città. La folla di tifosi arrivati ad accogliere lo sbarco affollò lo scalo: nella calca fu abbattuto un lampione con installata una telecamera di sicurezza. Un avvio spettacolare, anche se con qualche crepa. Lo stesso successe alla fine, esattamente due anni dopo. Zlatan ha sempre confermato di aver lasciato Milano contro la propria volontà, ma spinto a Parigi dall’ unica ragione più convincente di lui: il bilancio.
LA SUA MILANO In mezzo c’è stata una bellissima storia, di luoghi e di amici, di passioni e famiglia. Ibra non ha nemmeno mai smentito la classifica delle città preferite: Milano è al primo posto. Basta un paragone semplice: Higuain, il bomber di oggi, si divide tra Milanello, molto più vicino a Varese, e la villa sul Lago di Como. Una sua visita al Duomo sarebbe certamente stata paparazzata. Intorno al centro si svolgeva invece la vita di Ibrahimovic: la casa di via Circo, dalle parti di via Torino e lui sì, davvero a due passi dalla Madonnina. Via Montenapoleone, la strada delle boutique d’alta moda, richiamava la sua attenzione e quella della signora Helena Seger: moglie e marito convengono sulla predilezione per la città. Se Zlatan non voleva andarsene, Helena è stata la prima a spingere per tornare: undici anni più del consorte, mamma di Maximilian e Vincent, nella graduatoria della signora Milano viene prima di Parigi e dei 600 metri quadrati di alloggio nell’esclusivo quartiere del XVI arrondissement. E neppure la prima dimora scelta dopo il trasloco, una villa affiancata a quella di Sarkozy e Celine Dion, l’avrebbe soddisfatta: il padrone di casa – il vertice del team F1 Marussia – alzò il canone d’affitto e l’affare saltò. I negozi, i ristoranti e l’atmosfera di Milano prima di tutto. La coppia, che adora il pesce e la cucina giapponese, aveva un punto di riferimento al Nobu di Via Manzoni, accanto al megastore di Armani. Qualche tappa da Giannino, allora riferimento del club, ma soprattutto gli aperitivi al Bulgari, massimo esempio del lusso negli hotel. Lo stesso per il Four Season, più vicino a Montenapoleone e a via della Spiga e dunque più comodo per accompagnare la first lady nello shopping.
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AMICI La presenza di Ibra era avvertita anche al centro sportivo. E’ stato meno amico di Oguchi Onyewu, con cui è celebre la rissa in allenamento, e molto di più di Nocerino, Antonini e Abate. Con quest’ultimo condivise in famiglia alcune vacanze estive. Ibra ospitò Abate anche in un lungo viaggio sull’aereo privato: entrambi dovevano volare dagli Stati Uniti all’Europa. Zlatan visitato negli States dopo l’operazione al crociato, Abate per un consulto all’occhio dopo l’ematoma suboculare per una botta subita in partita. Sul profilo Instagram di Ignazio i ringraziamenti pubblici: «Con il bomber si viaggia comodi e spaziosi» con allegata la foto dei due sul jet. Già allora i tifosi rossoneri si era scatenati, e il filo conduttore era un appello: «Ignazio, riportalo a Milano». Sarà un caso ma Abate è ancora in rosa, pronto ad accoglierlo.
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