Missione Koulibaly Conquistare l’Africa grazie all’Europa
●Nato e cresciuto in Francia, ha scelto il Senegal solo a 24 anni. Adesso corre per vincere il Pallone d’oro continentale
L’ultima volta che sbarcò a Napoli, Diego Maradona chiese di conoscerlo. Ne aveva apprezzato le qualità difensive guardando in tv le partite del Napoli. «Se fosse stato bianco, questo ragazzo sarebbe già al Barcellona o al Real Madrid», disse l’ex pibe de oro. Parlava di Kalidou Koulibaly, del gigante buono, di una persona che lontano da taccuini e microfoni è spesso impegnato in opere di solidarietà e beneficenza in favore dei più bisognosi e degli extracomunitari. Le origini non le ha mai dimenticate, il difensore del Napoli. Quell’Africa che ha dato i natali e tante sofferenze ai suoi genitori, fino a costringerli ad emigrare dal Senegal in Europa, in Francia, dove poi sarebbe nato lui, questo ragazzotto di un metro e 95 centimetri, che tanto intimorisce gli attaccanti avversari. Il legame con la terra dei suoi avi è molto forte, ci torna ogni qualvolta è impegnato con il Senegal. A dicembre, tuttavia, ci ritornerà per altri motivi, insieme con Benatia, Mané, Partey e Salah, infatti, Kalidou è stato nominato per il Pallone d’oro africano: un fulmine a ciel sereno, che l’ha meravigliato e non poco. «In bocca al lupo e che vinca il migliore», ha detto nel momento in cui gli è stata comunicata la notizia. Certo, se lo vincesse sarebbe qualcosa d’incredibile: di africano ha soltanto le origini e il passaporto, perché lui è francese essendo nato a Saint-Dié-des-Vosges, una località vicina a Metz, a pochi chilometri dal confine tedesco.
LA SCELTA Nell’agosto 2015, la svolta. La federazione senegalese gli invia la convocazione: il Senegal sarà impegnato nelle qualificazione per la coppa d’Africa e il suo contributo sarebbe apprezzato. «Ho aspettato troppo, pensavo che la Francia si accorgesse di me, ma non è stato così. Ho scelto il Senegal e non me ne pento assolutamente, questa Nazionale ha tanti ottimi giocatori», disse commentando la convocazione. Spesso Koulibaly ha riconosciuto ai genitori la decisione di cercare altrove una vita migliore, diversamente non avrebbe potuto raggiungere il livello attuale. Oggi Napoli è la sua dimensione, qui ha trovato passione, la gente lo adora .«Voglio regalare lo scudetto ai napoletani», ha detto il difensore.
OTTO ZERI L’etichetta di Mister 100 milioni gli fa piacere soltanto in parte. Non la discute, ma quel numero a otto zeri lo impressiona non poco. Intanto, le ultime quotazioni di mercato lo valutano 100 milioni di euro. Nella scorsa estate, Aurelio De Laurentiis aveva rinunciato a 60 milioni di euro pur di non cederlo, convinto anche da Carlo Ancelotti. Oggi Koulibaly è l’unico inamovibile, il giocatore a cui l’allenatore non ha mai rinunciato, finora.
IN COLLINA La sua Napoli non è soltanto il pallone. Ha scelto di vivere sulla collina di Posillipo – dove abitano quasi tutti i compagni – insieme alla moglie e al figlioletto, che frequenta la scuola italiana: Koulibaly ritiene che l’insieme delle culture potrà essere l’antidoto al razzismo che spesso ha subito negli stadi. L’ultima volta all’Olimpico, sponda Lazio, qualche anno fa. L’arbitro Irrati sospese la partita e non l’avrebbe ripresa se non fossero finiti i «buuuu» rivolti al difensore del Napoli. «Ma il razzismo esiste, eccome», ha commentato in passato Koulibaly.
CHI È
«Ho atteso tanto la nazionale francese poi ho cambiato: non mi pento»
Napoli è la sua dimensione: ha trovato passione
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PRESENZE
Le presenze di Koulibaly con la Nazionale del Senegal, di cui 3 a Russia 2018