La Gazzetta dello Sport

Parte la corsa al sogno «Conta solo la vittoria»

● La carica di Colaci e Juantorena per Perugia e Civitanova Trionfaron­o nel 2011 con Trento: «È ora di rompere il digiuno»

- Valeria Benedetti

Un digiuno che dura dal 27 marzo 2011. Oggi comincia l’edizione 20182019 della Champions League e la fame dei club italiani è diventata una voragine, ampliata dalle ultime Final Four in cui il titolo europeo sembrava alla portata ed è invece sfumato. Perugia, Civitanova e Modena iniziano la caccia a quel trofeo che Trento ha alzato per l’ultima volta nell’impianto di Bolzano, in tripudio davanti ai propri tifosi. Ne sanno qualcosa Massimo Colaci, Osmany Juantorena e Tsvetan Sokolov, gli unici tre reduci di quella vittoria al via di questa Champions League. «Era il mio primo anno a Trento - racconta Max Colaci, libero azzurro e della Sir Safety -. Avevamo vinto il Mondiale per Club, poi conquistam­mo anche il campionato. Vincemmo la finale proprio con Kazan, in casa, in un’atmosfera fantastica, veramente emozionant­e». È d’accordo Osmany Juantorena, alla quarta stagione con la Lube, che della fase d’oro di Trento è stato una delle colonne portanti: «Quella è una vittoria che mi è rimasta nel cuore racconta lo schiacciat­ore italocuban­o -, la più significat­iva della mia carriera nel club. Vinta da favoriti, davanti ai nostri tifosi... una finale unica».

SI PARTE Stasera Perugia dà il via alle danze contro la Dinamo Mosca, mentre domani Civitanova si ritrova davanti Modena affrontata e battuta al Palapanini domenica scorsa. Il primo atto di una rincorsa che si concluderà il 19 maggio con una finale unica. Eh già, perché quest’anno è stata archiviata la Final Four così come il passaggio privilegia­to per chi la organizza. Dopo la fase a gironi si procederà con quarti e semifinali. «Mi piace così, se sei forte vai avanti senza saltare passaggi - è sicuro Osmany -. E mi piace anche la finale unica, come nel calcio. Il terzo posto onestament­e non mi interessa, magari per qualcuno fare la finale per il terzo posto è un obiettivo, ma per me no. Conta solo la finale». «Mi piace molto la finale secca in campo neutro - si unisce Colaci -. È una Champions League difficilis­sima, con tutte squadre forti. Bisogna stare attenti, soprattutt­o quando si gioca in trasferta. Ricordo che anche la scorso anno su campi come Roeselare o Ankara, abbiamo rischiato e faticato parecchio. Sarà dura anche passare i gironi». Intanto bisogna iniziarla: «Abbiamo avuto il tempo di prepararla bene - dice il libero pugliese -. Mosca è comunque una squadra forte con giocatori come Grankin, Markin, Kooy. E i gironi sono corti, non puoi sbagliare neanche una partita, non c’è il tempo di recuperare a differenza del campionato dove la stagione regolare è più lunga e puoi aggiustare il tiro». Intanto Perugia si è messa avanti “rubando” alla vincitrice degli ultimi quattro titoli Wilfredo Leon: «Certo, lui sa come vincerla - ride Max - speriamo non si fermi ora». Poi, tornando serio: «Leon è ovviamente un’arma eccezional­e per noi. Ma un uomo da solo non può vincere le partite. Sta a noi metterlo nelle condizioni di esprimere il suo immenso talento. E comunque lo Zenit Kazan al suo posto ha preso Earvin Ngapeth, un giocatore bravissimo. Non illudiamoc­i che si sia indebolita».

PERCORSO LUNGO È prudente, e anche un po’ superstizi­oso Juantorena, che non vede l’ora di scrollarsi di dosso il fastidioso ruolo di secondo che la Lube si è vista affibbiare da Perugia lo scorso anno: «Giovedì inizia un’altra avventura. Non mi illudo, perché il percorso è lungo ed è ancora presto per dare dei giudizi definitivi. In Champions ci vuole nuova grinta. Non puoi sbagliare neanche una partita. Anche nei gironi con un k.o. rischi, ma noi siamo consapevol­i della nostra qualità: rispettiam­o tutti e non temiamo nessuno. In Champions non ci sono limiti fra stranieri e italiani: comporre la squadra è più semplice. Gioca chi sta meglio e basta». Da qui a maggio rimarranno per strada anche squadre forti. A un posto in finale sono tanti a poter ambire: «C’è Kazan sicurament­e - dice lo schiacciat­ore -, poi mi aspetto una squadra polacca, penso lo Zaksa (allenato dall’ex campione azzurro Andrea Gardini, n.d.r.) che mi sembra abbia qualcosa in più di Belchatow (allenato da Roberto Piazza, n.d.r.), noi e Perugia. Modena anche ha le condizioni per poter cercare di arrivare in fondo. Le squadre favorite sono queste. Se una francese o una belga dovessero riuscire ad arrivare in finale sarebbe un’impresa. Intanto noi dobbiamo pensare alla sfida con Modena che sarà un’altra battaglia come domenica. Sono tosti, non dobbiamo illuderci che sia facile ripeterci».

COMINCIAMO CON MOSCA: NON SI PUÒ SBAGLIARE NEANCHE UNA GARA

MASSIMO COLACI LIBERO PERUGIA SUBITO CONTRO MODENA... SARÀ UN’ALTRA BATTAGLIA

OSMANY JUANTORENA SCHIACCIAT­ORE CIVITANOVA

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 ??  ?? Massimo Colaci (a destra), 33 anni, libero della Sir Safety Perugia, ha vinto la Champions League nel 2011 con Trento così come Osmany Juantorena (a destra), anche lui 33 anni, schiacciat­ore adesso della Lube Civitanova, arrivata in Final Four nelle ultime tre edizioni BENDA
Massimo Colaci (a destra), 33 anni, libero della Sir Safety Perugia, ha vinto la Champions League nel 2011 con Trento così come Osmany Juantorena (a destra), anche lui 33 anni, schiacciat­ore adesso della Lube Civitanova, arrivata in Final Four nelle ultime tre edizioni BENDA

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