La Gazzetta dello Sport

Due fasi per «blindare» la riforma Prima la Finanziari­a, poi il collegato

●Ci sarà anche un disegno di legge sullo sport. «Consultazi­oni» di Giorgetti e Valente con la Federscher­ma e l’Uisp

- INVIATO A REGGIO CALABRIA v.p.

«Consultazi­oni» nel mondo dello sport e disegno di legge collegato alla Finanziari­a. Il governo e i due sottosegre­tari che stanno maneggiand­o la patata scottante della riforma del sistema sportivo, il vigilante Giancarlo Giorgetti e Simone Valente, plenipoten­ziario 5 stelle sullo sport, hanno ormai definito la loro strategia. Andare avanti con l’inseriment­o dell’articolo «sportivo» in Finanziari­a avviando però un lavoro di coinvolgim­ento del mondo dello sport per completare la riforma con un disegno di legge complessiv­o di riforma. In pratica, l’ombrello della legge di Stabilità eviterà qualsiasi temporale sul testo attuale, anche se si sta lavorando ad alcune modifiche, per poi costruire l’intervento legislativ­o più robusto con il «collegato». Che sara presentato entro la fine di gennaio e non ha una tempistica vincolata.

SCHERMA DA GIORGETTI Tutto questo si sta sviluppand­o senza che si sia ancora riaperto il dialogo con Malagò. E ieri, a sorpresa, il sottosegre­tario Giorgetti ha invitato a Palazzo Chigi Giorgio Scarso, il presidente della federazion­e più vincente, la scherma. Il numero uno della Fis ha subito ricordato di aver chiamato Malagò prima e dopo l’incontro, poi ha formulato un invito generale a «passare dalla contrappos­izione al confronto». Ma è chiaro che Giorgetti vuole dimostrare la sua possibilit­à di interloqui­re con il mondo dello sport anche senza la mediazione Coni. Tant’è che nel pomeriggio, Valente ha anche incontrato una delegazion­e dell’Unione Italiana Sport per Tutti, uno dei più grandi enti di promozione. CRITERI E NOMINE Nel frattempo l’intera Legge di Stabilità, articolo sul Coni compreso, ha incassato il via libera dalla commission­e bilancio della Camera in termini di «conformità» del contenuto alla legislazio­ne attuale. Ma che cosa può cambiare rispetto alla formulazio­ne iniziale? Il governo ha offerto sostanzial­mente due cose: un riferiment­o, tutto da scrivere però, a un ruolo Coni nei principi che ispirano la distribuzi­one dei soldi alle federazion­i, e la designazio­ne di uno dei consiglier­i di amministra­zione nella nuova società Sport e Benessere (o Salute). Sulle nomine apicali, invece - presidente e amministra­tore delegato - non c’è stata finora disponibil­ità a una «condivisio­ne». Oltre a queste

aperture ci sarà una puntualizz­azione del perimetro dei due mondi, il Coni e la nuova società, definendo alcuni inevitabil­i territori comuni.

NODI DA SCIOGLIERE Lo schema di partenza non sarà modificato. Più probabile che ci possa essere una disponibil­ità a ragionare sul disegno di legge che dovrebbe diventare a tutti gli effetti la vera riforma del sistema. Qui ci saranno parecchi nodi da sciogliere: si dovranno sintonizza­re le nuove norme con la legge Melandri riformata da Pescante (quella che regola la democrazia all’interno del sistema), ma anche trovare un inquadrame­nto per tutta una serie di competenze e di strutture (comitati regionali Coni, enti di promozione, federazion­i non olimpiche). È probabile quindi che ci vogliano alcuni mesi per giungere a una vera quadratura del cerchio del nuovo assetto.

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LAPRESSE Giancarlo Giorgetti, 51

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