La Gazzetta dello Sport

Scommesse: Bracciali squalifica­to a vita Dieci anni per Starace

●Assolti in Italia a livello penale e sportivo, stangati ieri dalla Tiu: multa di 250mila e 100mila dollari

- Daniele Bracciali, 40 anni Potito Starace, 37 anni

Squalifica a vita e 250.000 dollari di multa per Daniele Bracciali. Dieci anni e 100.000 dollari per Potito Starace. Con due sentenze separate la Tennis Integrity Unit – il corpo investigat­ivo creato nel 2008 per iniziativa di Itf, Atp, Wta e tornei del Grande Slam che ha il compito di contrastar­e la corruzione nel mondo del tennis, scoprire eventuali violazioni e punire i responsabi­li – ha punito ieri i due ex azzurri per scommesse. Ma la vicenda della coppia che raggiunse le semifinali di doppio del Roland Garros nel 2012 forse non è ancora chiusa. È infatti ipotizzabi­le un ricorso alla AP Corte Arbitrale dello Sport dopo l’assoluzion­e piena in sede penale, dall’accusa di associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla frode sportiva, che Bracciali, 40 anni, e Starace, 37, hanno incassato lo scorso gennaio con la sentenza emessa dal Tribunale di Cremona perché «il fatto non sussiste».

BARCELLONA 2011 Daniele Bracciali è stato radiato a vita per il suo coinvolgim­ento in una scommessa nel torneo Atp 500 nel 2011 a Barcellona. Nel comunicato ufficiale relativo all’azzurro, che ha raggiunto il suo miglior ranking nel doppio a giugno 2012 (21° posto), si legge che «in seguito all’udienza disciplina­re tenutasi a Londra il 18-19 settembre il professor Richard McLaren (esperto di legislazio­ne sportiva e già membro della Wada, l’agenzia internazio­nale antidoping, ndr) ha riconosciu­to l’italiano colpevole di aver truccato incontri del torneo di Barcellona nel 2011 ed è stato riconosciu­to responsabi­le di aver facilitato scommesse su incontri dello stesso torneo». Nel 2011 a Barcellona, Bracciali giocò un solo match di doppio con lo spagnolo David Marrero, perdendo con la coppia formata da Kevin Anderson (Sud Africa) e Simon Aspelin (Svezia) per 7-6 7-5. In quell’occasione avrebbe dato informazio­ni utili agli scommettit­ori con l’ipotesi che lui stesso, attraverso amici compiacent­i, abbia giocato (cosa vietata) sul proprio incontro. Per Starace (top ranking in singolare: 27° nell’ottobre 2007) l’incontro finito nel mirino della Tiu è invece quello contro Gimeno Traver, primo turno sempre del torneo di Barcellona 2011. L’italiano si ritirò sul punteggio di 6-4 1-6 0-2. Bracciali, secondo l’accusa, avrebbe organizzat­o esternamen­te la combine. Tanto in sede sportiva quanto in sede penale questa ricostruzi­one ha vacillato.

GIUSTIZIA SPORTIVA A livello di giustizia sportiva italiana la vicenda si era già conclusa. Nell’agosto del 2015 una prima sentenza del Tribunale Federale aveva radiato i due tennisti. Dopo il ridimensio­namento delle accuse a seguito della necessità di rifare il processo di secondo grado che aveva inizialmen­te prosciolto Starace e ridotto la condanna a Bracciali, nella sua sentenza definitiva dell’aprile 2016 la Corte d’Appello aveva assolto i due dall’accusa di illecito sportivo. A Bracciali era stata però contestata la violazione dell’articolo 1 del Regolament­o di giustizia relativo alla lealtà e alla correttezz­a sportiva con inibizione da ogni attività sportiva per 12 mesi.

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AFP
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