Il rugby tesoro delle isole Sono sempre più Golden Blacks
BUONGIOVANNI >PAG. 24-25, COMMENTO DI MAURO BERGAMASCO>
La rincorsa alla Champions riparte da Joanna Wolosz. Dopo la finale del 2017, il terzo posto del 2018, Conegliano ci riprova. E per la seconda stagione consecutiva lo fa mettendo alla guida della fuoriserie veneta la regista polacca. Ormai di casa in
Italia – prima dell’Imoco ha giocato per due stagioni a Busto Arsizio, la 28enne di Elblag parte subito con le marce alte nel derby italiano d’Europa – il terzo in tre anni dopo quello con Modena nel 2016-2017 e Novara l’anno scorso – contro Scandicci. E il ritmo che prova a scandire è da rock band anche se nel secondo e quarto set le campionesse d’Italia hanno un vistoso calo («Non siamo state aggressive in difesa come negli altri parziali» analizza il tecnico Santarelli). Spingere sempre (con percentuali d’attacco di squadra mai sotto il 49%) per ricominciare a mettere nel mirino quel trofeo che tanto manca all’Imoco. «Penso ancora a quel tie break con il Vakifbank nella semifinale della scorsa stagione – racconta Wolosz –, ma quel capitolo è chiuso. È mancato pochissimo, ma ci vogliamo riprovare. Questo è un altro gruppo, un’altra squadra, un’altra storia da scrivere. Siamo solo all’inizio, ma questo risultato era molto importante».
DEDICA E da leader dello spogliatoio, di quella che lei ha definito «una squadra di pazze», Wolosz ha una dedica speciale: «Possiamo essere contente anche perché avevamo qualche problema: non avevamo la testa libera per quello successo a Easy a Chieri (rottura del tendine d’Achille destro, stagione finita, per lei le ragazze hanno giocato con un adesivo sul braccio con il numero 4 della compagna, ndr). Abbiamo giocato e vinto anche per lei». Dedica che ognuna di loro ha voluto portare di persona a fine match alla giocatrice con un abbraccio caloroso. Intanto il club guarda al futuro e valuta un possibile ritorno sul mercato con la finestra trasferimenti che si aprirà il 7 gennaio. «C’è tempo. Poi vedremo se è il caso di trovare un rinforzo».
AVVERSARIA Di fronte a Wolosz c’era Ofelia Malinov. La palleggiatrice della Nazionale italiana argento al Mondiale. E il duello lo ha vinto la polacca che per arrivare al top in questa stagione con il club ha rinunciato alla sua di Nazionale. «È stata una grande, è uno dei più forti palleggiatori del mondo – racconta Daniele Santa- relli -. Non mi stupisce la sua tenuta fisica e mentale nel sapere gestire il momento complicato da un punto di vista psicologico della squadra (ieri Conegliano ha attaccato con il 48% in attacco con la punta del 67% nel tie break, ndr)».
LUNGO DUELLO Dopo le magie mondiali Malinov cerca la certificazione di garanzia in Champions: due anni fa con Conegliano era arrivata, da regista di scorta, alla finalepersa con il Vakifbank. Ieri alla guida dell’ambiziosa Scandicci ha portato le tricolori al tiebreak. Lia, la figlia d’arte, ha quasi messo il sigillo sulla gara: era la prima per il club in Champions. «Nonostante il rammarico per il risultato – racconta Malinov -, dobbiamo guardare bicchiere mezzo pieno. Abbiamo fatto passi avanti notevoli e sono contenta perché abbiamo visto cosa possiamo fare». Ma la studente di Giurisprudenza non getta la spugna e rilancia la sfida a Wolosz e Conegliano: «Joanna è straordinaria, ma lei e l’Imoco hanno vinto solo il primo round. Il cammino è lungo e noi ci siamo, eccome».
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TROFEI Quest’anno l’Imoco Conegliano ha già messo in archivio la Supercoppa Italiana battendo Novara