GLADIATORI A ROMA E SU SPORTWEEK
●Con Beauden Barrett e McKenzie ben 11 novità. O’Shea: «Il Brasile del rugby». Venduti 57mila biglietti
Ha cambiato tantissimo, ma non ciò che tutti gli chiedevano di cambiare. Steve Hansen si presenta davanti alla stampa neozelandese con una faccia che esprime stanchezza, più che tensione. Gli All Blacks sono all’ultima recita stagionale e lui resta fedele alle sue idee. Beauden Barrett sta bene lì dov’è, da apertura e non da estremo — ma è più corretto dire secondo regista — dove secondo molti potrebbe esprimere al massimo quel potenziale che gli ha fatto già vincere due volte il titolo di miglior giocatore del mondo. Resta al suo posto col 15 anche McKenzie, mentre Mo’unga dovrà aspettare ancora per avere un’altra occasione da titolare come apertura. Scelte che sembrano fatte apposta per rispondere alle critiche dopo la sconfitta di Dublino (16-9). «Sono i tre ragazzi che al momento hanno maggiori possibilità di andare al Mondiale – taglia corto Hansen –. Poterli combinare all’inizio o nel corso della partita è importante. Non ci restano tante altre occasioni per vederli insieme». Per il resto Hansen ne cambia 11: spazio a una prima linea inedita, coi piloni Laulala e Tuungafasi affiancati al veterano di rientro Coles e per la seconda volta in campo tutti e tre i Barrett: oltre a Beauden, Scott in seconda linea e Jordie, per la prima volta ala. Le altre conferme rispetto a Dublino sono il flanker Savea – tra i migliori del tour – e capitan Read, che Hansen difende a spada tratta dopo un paio di leggerezze commesse contro l’Irlanda. «Sono state scritte sciocchezze. Read sta bene, è nel miglior stato di forma della stagione. Ricordiamoci che l’infortunio alla schiena poteva costargli la carriera. Ha imparato alcune lezioni da leader, ha fatto un in avanti contro l’Irlanda per il quale è amareggiato, ma capita. Con l’Italia si rifarà». Per il resto, non vuole che gli azzurri dettino i tempi del match: «Dovremo creare palloni di qualità e pulire velocemente il gioco a terra, prendere le decisioni giuste per sfruttare le nostre capacità ». «COME IL BRASILE» Dall’altra parte O’Shea conferma il XV sconfitto dall’Australia 26-7, sostituendo soltanto l’indisponibile Bellini con Sperandio e portando in panchina Padovani al posto di Canna. Recuperati Allan (ginocchio) e Ghiraldini (schiena), ci sarà anche Benvenuti che festeggia la convocazione nei Barbarians per la sfida all’Argentina del 1° dicembre a Twickenham. «Sarà importante non pensare troppo al loro potenziale – ha detto il tecnico irlandese –. Loro sono come il Brasile del calcio, una squadra che tutti vogliono affrontare. Il nostro focus sarà sulla nostra prestazione. La nostra mentalità deve essere sempre quella di imporre il nostro gioco. La settimana scorsa c’è stato un grande passo avanti nella prestazione con tante azioni nei 22 metri dell’Australia. Sabato ero arrabbiato — e nel dopo gara ha scritto a World Rugby per sottolineare gli errori commessi dall’arbitro Gauzere, ndr — perché abbiamo speso tante energie per una buona prestazione, ma non siamo riusciti a finalizzare quanto potevamo». Saranno due i neozelandesi in campo con la maglia azzurra: il capitano di Treviso, Dean Budd in seconda linea e Jayden Hayward — che giocò con Beauden Barrett negli Hurricanes – come estremo. Intanto l’Olimpico si riempie: si è vicini ai 57.000 biglietti staccati.
LE FORMAZIONI Tra gli azzurri una sola novità: Sperandio all’ala. Benvenuti convocato nei Barbarians