Appello e rilancio Il Pipita ferito spera nello sconto
●Mentre Icardi e Dybala si prendono l’Argentina, Gonzalo punta a ridurre a un turno la squalifica in A
La musica argentina sa vibrare su note molto malinconiche, e sono quelle che Gonzalo Higuain proverà a interpretare oggi davanti alla Corte sportiva d’appello. Non banale, per uno che ama i ritmi trascinanti del reggaeton. Obiettivo: ribadire il pentimento per lo scatto di rabbia nei confronti dell’arbitro Mazzoleni in Milan-Juve, costato l’espulsione e due turni di squalifica in primo grado. Intendiamoci: il Pipita a Roma non dovrà recitare nessun copione, perché il dispiacere per l’attimo di follia di San Siro è sincero, come dimostrato subito dopo il fischio finale. Quelle scuse al direttore di gara gli hanno evitato una punizione più severa da parte del Giudice Sportivo: un gesto pesante, che si unisce alla presenza fisica in appello, in qualità di testimone da ascoltare (come lo stesso Mazzoleni).
SPERANZA Gonzalo cerca lo sconto, nel suo personale «black Friday». E quando un campione dà il buon esempio dopo aver sbagliato, in genere la sentenza ne tiene conto. L’assenza d’ingiurie nel referto è il punto d’appoggio sul quale farà leva l’avvocato Cantamessa: quella «condotta gravemente irriguardosa» non è stata condita da insulti. Una volta saltata la Lazio, la speranza è di averlo in campo in Milan-Parma il 2 dicembre.
MAURO E PAULO È un periodo strano per il Pipita. Che ha masticato amaro contro la Juve e non ha potuto nemmeno sfogarsi in nazionale, perché il c.t. Scaloni non lo convoca nell’Argentina. Seleccion in cui, invece, brillano Paulo Dybala e Mauro Icardi, entrambi a segno nell’amichevole col Messico. Il bianconero, compagno di un attacco «HD» durato appena un paio di stagioni, finalmente trova nell’Albiceleste lo slancio per ritagliarsi uno spazio da protagonista nella Juve, che ora appartiene a Cristiano Ronaldo. Icardi, invece, è l’altro bomber argentino di Milano. E oltre a tingere di nerazzurro il primo round con Gonzalo decidendo il derby allo scadere, inizia a prendere confidenza con la Champions e la nazionale.
IBRA E... SILVA All’orizzonte, poi, Higuain vede prendere forma la sagoma ingombrante di Zlatan Ibrahimovic. Che a gennaio vorrebbe aiutare il Milan a centrare uno dei primi quattro posti in classifica, ma davvero si limiterebbe a questo? Di certo Ibra non pretenderebbe la maglia numero 9, come fece a Manchester mettendo nell’angolo Martial, perché questo è il Milan di Gonzalo. Ma sarebbe un compagno di reparto più impegnativo rispetto al pur brillante Cutrone. E tra l’altro la convivenza tecnica con Patrick è stata trovata con successo, mentre quella col gigante di Malmoe sarebbe tutta da dimostrare. In attesa di conoscere il futuro, a cominciare dalla sentenza d’appello sulla squalifica, il Pipita medita il riscatto. Quello sul campo, perché se parliamo di cartellino non c’è mai stato un dubbio sull’intenzione del Diavolo di versare i 36 milioni pattuiti con la Juve. Cifra appena superiore ai 35 che il Siviglia spenderà per tenersi André Silva, come assicurato proprio ieri dal club andaluso. Con buona plusvalenza rossonera, utile di questi tempi.