La Gazzetta dello Sport

Appello e rilancio Il Pipita ferito spera nello sconto

●Mentre Icardi e Dybala si prendono l’Argentina, Gonzalo punta a ridurre a un turno la squalifica in A

- Stefano Cantalupi MILANO

La musica argentina sa vibrare su note molto malinconic­he, e sono quelle che Gonzalo Higuain proverà a interpreta­re oggi davanti alla Corte sportiva d’appello. Non banale, per uno che ama i ritmi trascinant­i del reggaeton. Obiettivo: ribadire il pentimento per lo scatto di rabbia nei confronti dell’arbitro Mazzoleni in Milan-Juve, costato l’espulsione e due turni di squalifica in primo grado. Intendiamo­ci: il Pipita a Roma non dovrà recitare nessun copione, perché il dispiacere per l’attimo di follia di San Siro è sincero, come dimostrato subito dopo il fischio finale. Quelle scuse al direttore di gara gli hanno evitato una punizione più severa da parte del Giudice Sportivo: un gesto pesante, che si unisce alla presenza fisica in appello, in qualità di testimone da ascoltare (come lo stesso Mazzoleni).

SPERANZA Gonzalo cerca lo sconto, nel suo personale «black Friday». E quando un campione dà il buon esempio dopo aver sbagliato, in genere la sentenza ne tiene conto. L’assenza d’ingiurie nel referto è il punto d’appoggio sul quale farà leva l’avvocato Cantamessa: quella «condotta gravemente irriguardo­sa» non è stata condita da insulti. Una volta saltata la Lazio, la speranza è di averlo in campo in Milan-Parma il 2 dicembre.

MAURO E PAULO È un periodo strano per il Pipita. Che ha masticato amaro contro la Juve e non ha potuto nemmeno sfogarsi in nazionale, perché il c.t. Scaloni non lo convoca nell’Argentina. Seleccion in cui, invece, brillano Paulo Dybala e Mauro Icardi, entrambi a segno nell’amichevole col Messico. Il bianconero, compagno di un attacco «HD» durato appena un paio di stagioni, finalmente trova nell’Albicelest­e lo slancio per ritagliars­i uno spazio da protagonis­ta nella Juve, che ora appartiene a Cristiano Ronaldo. Icardi, invece, è l’altro bomber argentino di Milano. E oltre a tingere di nerazzurro il primo round con Gonzalo decidendo il derby allo scadere, inizia a prendere confidenza con la Champions e la nazionale.

IBRA E... SILVA All’orizzonte, poi, Higuain vede prendere forma la sagoma ingombrant­e di Zlatan Ibrahimovi­c. Che a gennaio vorrebbe aiutare il Milan a centrare uno dei primi quattro posti in classifica, ma davvero si limiterebb­e a questo? Di certo Ibra non pretendere­bbe la maglia numero 9, come fece a Manchester mettendo nell’angolo Martial, perché questo è il Milan di Gonzalo. Ma sarebbe un compagno di reparto più impegnativ­o rispetto al pur brillante Cutrone. E tra l’altro la convivenza tecnica con Patrick è stata trovata con successo, mentre quella col gigante di Malmoe sarebbe tutta da dimostrare. In attesa di conoscere il futuro, a cominciare dalla sentenza d’appello sulla squalifica, il Pipita medita il riscatto. Quello sul campo, perché se parliamo di cartellino non c’è mai stato un dubbio sull’intenzione del Diavolo di versare i 36 milioni pattuiti con la Juve. Cifra appena superiore ai 35 che il Siviglia spenderà per tenersi André Silva, come assicurato proprio ieri dal club andaluso. Con buona plusvalenz­a rossonera, utile di questi tempi.

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Gonzalo Higuain, 30 anni, 7 gol col Milan tra A ed Europa League KULTA
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