Il nuovo Hamsik e un record che può aspettare
●Da quasi 6 mesi è a -1 dal primato di gol in A col Napoli, ma ora gioca da mediano puro: per Ancelotti lì è indispensabile
L’uomo dei record non è sazio di primati – dopo quelli relativi alle presenze (513) e ai gol totali (122) – e soprattutto va ancora alla ricerca del suo primo scudetto. Marek Hamsik (che ieri si è regalato una fiammante Ferrari 488) si appresta, prima o poi, a superare Vojak nella classifica dei marcatori all time del Napoli in Serie A visto che lo scorso anno ha raggiunto a quota 102 il centravanti nato a Pola, e protagonista in azzurro negli anni 40. Adesso aspetta la prima rete in questo campionato per diventare primatista anche in questa classifica, nella quale la prima «bandiera» del club, Attila Sallustro, è a quota 78, perché non si tiene conto dei gol segnati nella Divisione Nazionale, prima cioè del girone unico, altrimenti sarebbe addirittura a 106.
MEDIANO I numeri, però, lasciano talvolta spazio alle interpretazioni e ovviamente Hamsik da centrocampista ha avuto bisogno di molte stagioni per arrivare a certe vette realizzative. Adesso sembra essersi fermato – è a digiuno dal 6 maggio scorso – ma probabilmente è solo un momento. Certo, il nuovo ruolo che sta ricoprendo ne limita le scorribande in area avversaria, ma nel contempo gli ha tolto anche la responsabilità di dover necessariamente contribuire alla fase offensiva. Il nuovo Hamsik, infatti, agisce da mediano puro, come in precedenza gli era capitato di fare solo con la Slovacchia.
SCIVOLARE Una trasformazione tattica alla quale il capitano sapeva di andare incontro col passare degli anni anche se, stando pure alle chiacchierate estive con Ancelotti, Marek pensava di diventare il regista del Napoli e di vedere la squadra girare intorno a sé. Carletto, invece, a sorpresa gli ha affiancato Allan e ha «costretto» gli esterni d’attacco ad adattare le rispettive caratteristiche a quelle dello slovacco. Non a caso all’ala sinistra viene schierato quasi sempre un esterno con grandi capacità di interdizione, come Zielinski o Fabian Ruiz, così da evitare che Hamsik debba «scivolare» vicino alla fascia laterale dove si sente meno a suo agio.
OBIETTIVO Insomma, il tentativo di Ancelotti è quello di mettere Hamsik nelle migliori condizioni possibili. Il contributo che Marek può dare alla squadra è infatti ritenuto quasi indispensabile dall’allenatore che, non a caso, rinuncia molto malvolentieri al suo capitano. Nessuno, infatti, ha la sua capacità di lettura dei momenti chiave delle partite. In accoppiata con Allan può anche muoversi in un raggio di azione limitato come predilige così da non perdere lucidità in fase di possesso palla. Hamsik è in effetti l’uomo che detta i tempi della manovra, ma anche quello chiamato a mettersi tra i due centrali difensivi quando ad impostare l’azione sono per l’appunto Albiol e Koulibaly. Insomma, in alcuni compiti ha sostituito Jorginho ma poi non può dimenticare le proprie origini di «incursore» e così nell’ultimo periodo ha cominciato spesso a scambiarsi posizione soprattutto con Fabian Ruiz, lasciando a quest’ultimo il compito di cucire il gioco. Così Hamsik è tornato a farsi vedere in area avversaria, a caccia di quel gol numero 103 che cercherà anche contro il Chievo domenica e che gli varrebbe l’ennesimo record.
LA CHIAVE Lo slovacco, che non segna dal 6 maggio, mira ai 103 gol in campionato di Vojak
Per il tecnico è imprescindibile sia come regista sia come incursore