La Gazzetta dello Sport

Djidji, colpaccio del Toro Decolla l’affare dell’anno

●Dopo il suo exploit il club non si farà scappare l’occasione di riscattarl­o. E il prezzo strappato da Petrachi è di soli 3,5 milioni

- Mario Pagliara

Torino lo accolse, quasi incuriosit­a, in un caldo pomeriggio d’agosto. Si sapeva poco di lui, se ne parlava ancora meno. Era arrivato a fari spenti quel 17 agosto: poche parole, basso profilo, sembrava addirittur­a essere destinato a una stagione da comparsa, quasi fosse il più classico dei difensori preso per allungare la panchina e completare la rosa. L’autunno ha fatto poi «fiorire» il talento di Koffi Djidji. Ci ha messo poco per farsi scoprire e meraviglia­re il pianeta granata: gli è stato sufficient­e un trimestre superato a pieni voti per stregare Mazzarri, conquistar­e una maglia, e ora spingere il Toro a progettare un lungo futuro insieme. Così, un allenament­o alla volta, ha preso la fisionomia di una delle più interessan­ti sorprese arrivate dal mercato. Da potenziale scommessa ha assunto lo status di un affarone in piena regola piazzato dal direttore sportivo Gianluca Petrachi: il Toro non si farà scappare l’occasione di esercitare il diritto di riscatto versando (appena) 3,5 milioni al Nantes. Un rapporto qualitàpre­zzo altissimo per un difensore dimostrato­si affidabile, solido e con una valutazion­e proiettata verso l’alto.

NKOULOU BIS Già, perché ricostruen­do la storia della trattativa che lo ha spinto verso l’Italia, si scopre che Petrachi era stato capace di tessere relazioni al punto da convincere il presidente del Nantes, Waldemar Kita, a dare l’ok alla partenza di Djidji a un prezzo stracciato: in estate, il trasferime­nto è stato chiuso sulla base di un prestito secco con un’opzione per il riscatto a 3,5 milioni, che il Toro potrà esercitare entro il 30 giugno 2019, senza vincoli o obblighi. In pratica, siamo di fronte a un’operazione Nkoulou-bis: stesse modalità e cifre negoziate un anno fa con il Lione per il camerunese (altro colpaccio). Il resto lo ha fatto Djidji: con impegno e profession­alità sta convincend­o il Torino, che per lui ha pronti 4-5 anni di contratto.

IL PARERE DI RANIERI Il flirt tra il Toro e Djidji non è però una storia dell’ultima estate. Petrachi gli aveva messo gli occhi addosso da almeno un paio di anni. Segnalatog­li dalla rete di scout costruita in Francia (e molto attiva: dalla Ligue1 sono arrivati anche il già citato Nkoulou e a luglio Meité), Petrachi provò a prenderlo nell’estate 2017. Già all’epoca, Djidji rimase colpito dal progetto Toro, ingolosito dall’occasione di poter giocare per la prima volta in Serie A. Non era però il momento giusto, il presidente Kita lo convinse a restare un’altra stagione al Nantes mettendogl­i sul piatto un rinnovo ma promettend­ogli di favorirne la cessione nell’anno successivo a cifre a buon mercato se la sua volontà fosse stata ancora quella di abbracciar­e il Toro. Un patto, rispettato un anno più tardi. Nel frattempo al Toro continuava­no ad arrivare relazioni più che positive: dopo averlo visto all’opera con i propri occhi, da un punto di vista tecnico Petrachi non aveva più dubbi che fosse pronto per la Serie A. Restavano da raccoglier­e le ultime informazio­ni sulla persona e sul carattere. E un giorno Petrachi chiama Claudio Ranieri, il tecnico con i l quale lo sco rso a nno Djidji ha fatto 29 presenze in Ligue1.

«Vai Gianluca, prendilo: è un ragazzo serio, eccezional­e, un grande profession­ista. Non te ne pentirai», gli disse Ranieri.

NUOVE GERARCHIE A Mazzarri è bastato un mese per capire che su questo francese di padre ivoriano (ha il doppio passaporto e ha scelto la nazionale della Costa d’Avorio) poteva contare: lo ha buttato dentro per la prima volta il 26 settembre a Bergamo, dando un turno di riposo al veterano Moretti con il quale Walter era partito in campionato. Ma dal 21 ottobre gli ha consegnato una maglia da titolare a Bologna e non gliel’ha più richiesta indietro. Oggi Djidji è una colonna della difesa a tre insieme a Izzo e Nkoulou. E lo sarà ancora per molti anni: il futuro in granata è suo, gli appartiene.

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LAPRESSE Koffi Djidji, difensore, compirà 26 anni il 30 novembre

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