«Riparto da zero ma non ho dubbi sulla mia tenuta»
●Accordo di un anno, porta in dote una dozzina di milioni: «Ho detto no alla Ferrari, volevo correre»
La terza vita. La prima fu quella che, partendo da zero, lo portò ad essere uno straordinario pilota di F.1, capace di far paura ai grandi e di vincere. La seconda è stata l’avventura nei rally culminata con la conquista del mondiale Wrc2, piccola consolazione al tremendo incidente avuto alla Ronde di Andora il 6 febbraio 2011, quando fu a un passo dalla morte. La terza scena di un’esistenza da film comincerà martedì prossimo ad Abu Dhabi, con le prove della Williams proiettate sulla prossima stagione: «Sarà una ripartenza emozionante, la fine della traversata del deserto, sette anni di sofferenze, di cadute di umore, di dubbi, di speranze, ma con un finale lieto perché nel 2019 sarò di nuovo in F.1. Ripartirò da zero, dovrò riabituarmi alle nuove macchin e di cui n on ho una conoscenza completa. Sinora ● I GP corsi da Kubica: il primo in Ungheria nel 2006 con la Bmw (squalificato per la vettura sottopeso), l’ultimo nel 2010 ad Abu Dhabi con la Renault (5o) ho fatto dei test con la mentalità da collaudatore. Adesso sono di nuovo un pilota. Ad un certo punto, nel corso di questi anni, quando ero combattuto da mille pensieri, mi sono posto una domanda: che cosa mi renderebbe felice? Correre, mi sono detto. Ed eccomi qui».
DUBBI Kubica, che a 35 anni tornerà a battersi contro gente come Hamilton, Vettel, Ricciardo, Verstappen in un «remake» senza precedenti per la F.1 (solo il caso di Zanardi ha qualche analogia), si racconta senza dribblare l’ostacolo quando si entra nella zona grigia che riguarda le sue condizioni fisiche. Sorride: «Mi diverte il fatto che tutti abbiano dubbi su di me. Io non ne ho. Ho aspettato tanto, il mio ultimo gran premio risale al 2010, sono cambiate un sacco di cose e nel frattempo mi sono cimentato nei rally ma non solo. Oggi mi sento pronto, altrimenti non lo avrei fatto. E la Williams non mi avrebbe ingaggiato se avesse avuto delle riserve».
SFIDA Rispetto a 8 anni fa Robert Kubica pare un pochino più magro ma il volto è beffardamente sorridente come allora, quando era un piota con le stimmate da campione e un grande futuro davanti. Dalla maglietta blu a maniche corte spunta il braccio destro infortunato, molto affilato, con quel maledetto gomito un po’ bloccato, per cui deve guidare aiutandosi col movimento dell’avambraccio. La presa della mano destra sul volante non è al cento per cento. Ma non ci fa caso: «Limitazioni? Non mi sono dovuto adattare, ho ricalibrato il fisico e ho cancellato certi pensieri: il resto, la guida cioè, è venuta naturalmente, senza problemi. I dubbi riguardano la parte tecnica, al team che va riportato in alto, alle nuove gomme e via dicendo. La sfida è grande ma guardo avanti, non indietro».
RIVINCITA E’ entusiasta, Robert. Piuttosto che restare col tarlo di non averci provato, si è tuffato nel sogno, forte di una condizione più che accettabile. Anche la Williams, sollecitata tra l’altro da una iniezione di una dozzina di milioni che porteranno gli sponsor di Kubica, fa bene a metterlo alla prova. Un anno di accordo, il coraggioso e stimolante confronto con il deb George Russell del quale dicono sia fortissimo. Sarebbe stato più comodo accettare l’offerta Ferrari per svolgere i collaudi al simulatore e fare qualche test: «E’ stato difficile dire di no, ma io voglio correre». E il pensiero va a quell’irrealizzato 2012 in rosso, accanto ad Alonso: «Sì, avevo già firmato con Maranello…», commenta Robert sconsolato. La vita ha però deciso diversamente e lo ha portato sin qui, dopo mille vicissitudini e con un terzo tempo tutto da raccontare.
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IRIDATO
La rossa, che lo avrebbe preso nel 2012, offriva test al simulatore e in pista
Dopo l’incidente ha disputato il Mondiale Rally, vincendo il titolo della Wrc2
● La vittoria di Kubica in F.1, arrivata al 29o GP in carriera, a Montreal 2008 con la BMW Sauber. Ha pure conquistato 12 podi, l’ultimo in Belgio nel 2010
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PILOTA WILLIAMS 2019
NON MI SONO DOVUTO ADATTARE HO RICALIBRATO SOLO IL MIO FISICO
I DUBBI SONO SUL TEAM CHE VA RISOLLEVATO E SULLE GOMME
ROBERT KUBICA