Finché la Barca va Milano a Barcellona: «Con tranquillità»
●Pianigiani cerca il settimo successo in 9 gare: «C’è tempo per vedere la classifica, ma vincendo oggi...»
ABarcellona, stasera, con la forza dei nervi distesi. Importante e per certi versi inatteso, il cambiamento di marcia dell’Olimpia in Eurolega rispetto all’ultima stagione. I numeri ci accompagnano in questa freccia verso l’alto, e non c’è bisogno di interpretarli. Mercoledì sera, contro il Vitoria, l’Ax ha colto la sesta vittoria stagionale nella più importante manifestazione continentale per club. Sei vittorie e due sconfitte, però contro due delle tre big, Cska Mosca e Real Madrid (la terza, il Fenerbahce, Milano l’affronterà a breve, il 13 dicembre in trasferta). La scorsa stagione, pensate un po’, la sesta vittoria la squadra di Simone Pianigiani la ottenne alla 19a giornata, il 19 gennaio 2018 proprio contro il Vitoria, fuori casa. Mentre a parità di giornate la posizione nella scorsa stagione era la 13a, con tre vittorie e cinque sconfitte. Si potrebbe osservare che finora l’Ax ha giocato cinque gare in casa e tre fuori: tutto vero, ma fino a qualche mese fa non si sarebbero visti arrivi in volata vincenti come adesso. È cambiata la mentalità, insomma. Non più da perdenti, ma da squadra che sa di potersela giocare con squadre dal budget superiore. PERSONALITÀ Ci sono poi altri due dati da circoletto rosso: nei 320 minuti fin qui sul parquet in Europa, Milano è stata in testa per 243, che significa il 76% delle gare. Una dimostrazione anche di personalità e carattere, come si è visto nei finali stretti: il bilancio è 3-0 per le vittorie entro i tre punti (di uno con Khimki ed Efes Istanbul, di tre con Vitoria, nell’ultimo appassionante finale del Forum). Così, grazie a quest’inizio dorato la trasferta in terra catalana non appare di capitale importanza, pur con la consapevolezza che in caso di vittoria per Milano si aprirebbero scenari probabilmente anche ben oltre le più ottimistiche previsioni di partenza. Ieri pomeriggio la squadra è partita per Barcellona in charter, un’esigenza dovuta soprattutto quando c’è da fare i conti col doppio turno. Affidarsi ai voli di linea diventa rischioso, anche perché domenica è di nuovo campionato, quando al Forum arriverà Cremona. Ma fermiamoci alla sfida col Barcellona: «È una squadra del massimo livello, che gioca come tale, non solo per il roster e la sua profondità ma anche per la qualità della difesa e la capacità in attacco di sfruttare le caratteristiche individuali – spiega Pianigiani –. II loro avvio di stagione è stato impressionante, hanno una vittoria in meno di noi ma hanno già giocato sei gare in trasferta e quindi superato un calendario che avrebbe potuto uccidere chiunque. È come se fossero davanti a noi».
LUCE Analisi giusta, condivisibile. Pianigiani continua con la spiegazione tecnica del match (a proposito, le sfide tra le due squadre sono in parità, 8-8): «È il loro momento di mettere a frutto le vittorie esterne, ci aggrediranno a tutto campo, lo fanno sempre. Metteranno grande pressione sui nostri portatori di palla, quindi starà a noi gestire questa pressione e limitare le palle perse. A difesa schierata useranno tutta la loro taglia per toglierci luce, quando giocheranno con Claver da 3, un 4 come Singleton che è durissimo e costantemente tra i migliori difensori di Eurolega, più Tomic e Seraphin che hanno centimetri e chili. Contro questa difesa servirà fluido per sfuggire alla morsa del Barcellona. Le difficoltà sono accen- tuate dalle nostre condizioni: non siamo brillantissimi, è la seconda partita in tre giorni e affrontarla senza Nedovic e Della Valle ci toglie molto».
COLPO Già, senza gli infortunati Nedovic e Della Valle l’Olimpia è arrivata a Barcellona in undici. E la situazione non migliorerà certo la prossima settimana, con i giocatori (presumibilmente due, Cinciarini e Burns) da concedere alla Nazionale di Meo Sacchetti impegnata con Lituania e Polonia. Sperando in un recupero almeno in Della Valle che potrebbe rientrare a cavallo della trasferta con lo Zalgiris Kaunas in Lituania. Ma, come detto all’inizio, oggi c’è la forza dei nervi distesi. «Abbiamo tranquillità e positività derivanti dal percorso compiuto finora. Siamo stati sempre in grado di condurre il gioco e proveremo a farlo di nuovo, sapendo che loro hanno esterni con punti nelle mani ma soprattutto bravi a coinvolgere i compagni come Huertel e Pangos. Sappiamo di aver fatto probabilmente più del massimo – conclude il coach milanese –. Questo deve darci la tranquillità e la fiducia per provare a restare in partita: fino a febbraio o marzo la classifica non ha senso guardarla ma un colpo ci darebbe un’iniezione di fiducia importante».