Cori offensivi: Ancelotti duro «Ci fermiamo»
I timori di Carlo per la gara del 3 dicembre a Bergamo «Potrei chiedere la sospensione»
Carlo Ancelotti non ha bisogno di apparire simpatico: lo è. E ogni volta che parla il suo legame con Napoli, città non solo squadra, diventa sempre più profondo. Alimenta la speranza azzurra, senza enfasi: «Lo scudetto non deve essere un’utopia, ma un sogno. Ai giocatori ho detto: “Non dovete avere mai competitività con gli altri, ma con voi stessi. Giorno dopo giorno dovete migliorarvi, non cercare di raggiungere qualcuno. Solo così potete essere migliori”. E poi li faccio cantare, per cementare il gruppo. La città mi piace molto e vorrei restarci a lungo. De Laurentiis? Finora siamo sempre andati d’accordo», ha detto in una chiacchierata a Kiss Kiss Napoli.
CAVANI E LORENZO «Mi piace lavorare con i calciatori forti e Cavani lo è. Ho giocato contro Maradona, mi sarebbe piaciuto allenare anche lui. È stato il giocatore più difficile da incontrare ma anche il più corretto e onesto». Poi parla del bacio a Insigne: «Un segno di affetto e riconoscenza, a volte anche di supporto. Dipende dai momenti, si può baciare pure un calciatore che ha fatto male. Spostare Lorenzo centrale ha funzionato, ci ho pensato dopo la Sampdoria. Giocando lì può rifiatare e sfruttare al meglio le sue qualità». Poi l’altro sogno Champions: «Superare il girone sarebbe motivo di grande soddisfazione. Dagli ottavi in poi può accadere di tutto...» E l’elogio allo staff: «Ci confrontiamo molto, specie con mio figlio Davide. Ad esempio, lo abbiamo fatto anche sulla posizione di Fabian Ruiz».
FERMEZZA SUI CORI Ancelotti è tornato anche su un altro argomento di attualità, i cori di discriminazione razziale: «Dovessero essercene anche a Bergamo chiederò all’arbitro di sospendere la gara».