Ibrahimovic-Milan Altro indizio da Leo «È ora di crescere»
●Dopo Gattuso, anche il d.t. rossonero si sbilancia Intanto, proseguono i contatti per la trattativa
Eora manca solo Ibra nel motore rossonero per la Champions. È innegabile che il pareggio dell’Olimpico abbia puntellato le ambizioni della squadra di Gattuso per il ritorno nella massima competizione europea ed è altrettanto evidente la necessità di rafforzare la squadra a gennaio, fair play finanziario permettendo. Allora non sorprende che Leon ardo si dia da fare per rendere sempre più competitivo l’attacco (a prescindere dalle emergenze negli altri settori), con la candidatura dello svedese in continua ascesa.
SCENARI Sembra quasi una sceneggiatura ideata a uso e consumo di quest’operazione di mercato che, a questo punto, ha i connotati del tormentone. L’ultima settimana ha permesso di scoprire tutti i dettagli (con possibili varianti) di un’intesa imbastita con accuratezza dai protagonisti della vicenda. Ovviamente gli incontri tra Leonardo, Maldini e Raiola sono serviti ad impostare la pratica. Ma è la volontà di Zlatan il propellente di questa trattativa. Ibrahimovic, va rammentato, è sotto contratto con i Los Angeles Galaxy per un altro anno con uno stipendio da 1,5 milioni netti più un corredo di sponsor che gli garantiscono introiti per tutto il 2019 di almeno 4 milioni. Eppure con il Milan non si è parlato di queste cifre. Il tema finanziario non è stato approfondito perché Ibra vede di buon occhio anche la soluzione del prestito, cioè di un tesseramento sino a giugno. Con il semplice impegno morale di riaggiornarsi in primavera per decidere se legarsi alla società di Elliott anche nella stagione 201920. Solo in tal caso, infatti, si renderebbe necessaria una trattativa più approfondita. Dai contorni economici più sostanziosi.
FATTORE NYON Con questi presupposti si capisce bene che la chiusura dell’affare dipende da fattori esterni, cioè dall’evoluzione del dialogo del Milan con i vertici dell’Uefa. Il presidente Scaroni e l’a.d. in arrivo Ivan Gazidis non vogliono indispettire nessuno, anche in vista della fatale contrattazione per il settlement agreement. Dopo l’acquisto di Paquetá non è bello che il Milan chiuda altri affari senza la benedizione di Nyon e dintorni. Quindi questo stand-by non è sinonimo di incertezze. Una piena conferma arriva anche dalle parole di sabato di Rino Gattuso che ha espresso tutta la sua stima per il vecchio compagno di squadra e (soprattutto) ha precisato che non è stato Zlatan a offrirsi e che i discorsi vanno avanti da un po’ con evidente interesse di entrambe le parti. Beh, cosa doveva dire di più?
PARLA LEO Ovviamente l’apertura dell’allenatore milanista è la prova migliore che si potesse avere sulla veridicità di tutte le indiscrezioni emerse negli ultimi tempi, ma è facile prevedere che questa settimana potrà regalarci ulteriori passi avanti. Fermo restando che il tesseramento non potrà avvenire prima del 3 gennaio, è pur vero che lo stesso Ibrahimovic preferirebbe anticipare il trasloco. A Los Angeles non ha ormai molto da fare e fosse per lui (e la sua famiglia) verrebbe volentieri a Milano il più presto possibile. In questi giorni Mino Raiola, il suo agente, è al di là dell’Atlantico. Per ora sta seguendo altre vicende, ma è evidentemente pronto ad intervenire. Nel momento in cui il Milan darà il via libera ci sarà da definire le modalità dell’uscita dai Galaxy (prestito o risoluzione?) e dare il là allo show down. Intanto Leonardo dribbla con le parole, ma in sostanza alimenta le voci: «Ibra? Parliamo con tanti… L’importante è far crescere il club e farlo riconoscere in un certo modo. Comunque le voci non disturbano, incuriosiscono». Come volevasi dimostrare.
LE CHIAVI
Il brasiliano:
«Il club deve essere riconosciuto in un certo modo...»
La chiusura dell’affare dipende dall’evoluzione del dialogo con la Uefa
LE MOSSE Possibili passi avanti in settimana: Zlatan preferirebbe anticipare il trasloco
Quando il club rossonero darà l’ok, si deciderà: prestito o risoluzione