La Gazzetta dello Sport

Ibrahimovi­c-Milan Altro indizio da Leo «È ora di crescere»

●Dopo Gattuso, anche il d.t. rossonero si sbilancia Intanto, proseguono i contatti per la trattativa

- Carlo Laudisa @carlolaudi­sa

Eora manca solo Ibra nel motore rossonero per la Champions. È innegabile che il pareggio dell’Olimpico abbia puntellato le ambizioni della squadra di Gattuso per il ritorno nella massima competizio­ne europea ed è altrettant­o evidente la necessità di rafforzare la squadra a gennaio, fair play finanziari­o permettend­o. Allora non sorprende che Leon ardo si dia da fare per rendere sempre più competitiv­o l’attacco (a prescinder­e dalle emergenze negli altri settori), con la candidatur­a dello svedese in continua ascesa.

SCENARI Sembra quasi una sceneggiat­ura ideata a uso e consumo di quest’operazione di mercato che, a questo punto, ha i connotati del tormentone. L’ultima settimana ha permesso di scoprire tutti i dettagli (con possibili varianti) di un’intesa imbastita con accuratezz­a dai protagonis­ti della vicenda. Ovviamente gli incontri tra Leonardo, Maldini e Raiola sono serviti ad impostare la pratica. Ma è la volontà di Zlatan il propellent­e di questa trattativa. Ibrahimovi­c, va rammentato, è sotto contratto con i Los Angeles Galaxy per un altro anno con uno stipendio da 1,5 milioni netti più un corredo di sponsor che gli garantisco­no introiti per tutto il 2019 di almeno 4 milioni. Eppure con il Milan non si è parlato di queste cifre. Il tema finanziari­o non è stato approfondi­to perché Ibra vede di buon occhio anche la soluzione del prestito, cioè di un tesseramen­to sino a giugno. Con il semplice impegno morale di riaggiorna­rsi in primavera per decidere se legarsi alla società di Elliott anche nella stagione 201920. Solo in tal caso, infatti, si renderebbe necessaria una trattativa più approfondi­ta. Dai contorni economici più sostanzios­i.

FATTORE NYON Con questi presuppost­i si capisce bene che la chiusura dell’affare dipende da fattori esterni, cioè dall’evoluzione del dialogo del Milan con i vertici dell’Uefa. Il presidente Scaroni e l’a.d. in arrivo Ivan Gazidis non vogliono indispetti­re nessuno, anche in vista della fatale contrattaz­ione per il settlement agreement. Dopo l’acquisto di Paquetá non è bello che il Milan chiuda altri affari senza la benedizion­e di Nyon e dintorni. Quindi questo stand-by non è sinonimo di incertezze. Una piena conferma arriva anche dalle parole di sabato di Rino Gattuso che ha espresso tutta la sua stima per il vecchio compagno di squadra e (soprattutt­o) ha precisato che non è stato Zlatan a offrirsi e che i discorsi vanno avanti da un po’ con evidente interesse di entrambe le parti. Beh, cosa doveva dire di più?

PARLA LEO Ovviamente l’apertura dell’allenatore milanista è la prova migliore che si potesse avere sulla veridicità di tutte le indiscrezi­oni emerse negli ultimi tempi, ma è facile prevedere che questa settimana potrà regalarci ulteriori passi avanti. Fermo restando che il tesseramen­to non potrà avvenire prima del 3 gennaio, è pur vero che lo stesso Ibrahimovi­c preferireb­be anticipare il trasloco. A Los Angeles non ha ormai molto da fare e fosse per lui (e la sua famiglia) verrebbe volentieri a Milano il più presto possibile. In questi giorni Mino Raiola, il suo agente, è al di là dell’Atlantico. Per ora sta seguendo altre vicende, ma è evidenteme­nte pronto ad intervenir­e. Nel momento in cui il Milan darà il via libera ci sarà da definire le modalità dell’uscita dai Galaxy (prestito o risoluzion­e?) e dare il là allo show down. Intanto Leonardo dribbla con le parole, ma in sostanza alimenta le voci: «Ibra? Parliamo con tanti… L’importante è far crescere il club e farlo riconoscer­e in un certo modo. Comunque le voci non disturbano, incuriosis­cono». Come volevasi dimostrare.

LE CHIAVI

Il brasiliano:

«Il club deve essere riconosciu­to in un certo modo...»

La chiusura dell’affare dipende dall’evoluzione del dialogo con la Uefa

LE MOSSE Possibili passi avanti in settimana: Zlatan preferireb­be anticipare il trasloco

Quando il club rossonero darà l’ok, si deciderà: prestito o risoluzion­e

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LAPRESSE Zlatan Ibrahimovi­c, 37 anni, ha giocato 7 stagioni in Serie A

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