C’è sempre Messi, il Barça è primo
●Leo apre i conti in casa del Psv, poi raddoppio di Piqué e gol della bandiera di De Jong: catalani qualificati
Messi-Piqué: i soliti noti di casa Barcellona chiudono la pratica primo posto e regalano ai catalani la 12a qualificazione consecutiva agli ottavi di Champions da primatisti del proprio girone. Bisogna infatti risalire alla stagione 2006-07, con Rijkaard in panchina, per trovare i bluagrana qualificati come secondi. Un filotto da record, che però a Valverde non sembra interessare granché. Per lui contava tornare alla vittoria dopo tre partite di digiuno, tra Liga e Champions, ed è stato accontentato dai due totem di casa Barcellona, con Messi decisivo con un gol e un assist. La partita non è stata tra le più agevoli, vuoi per le assenze in casa catalana (7, tra cui quelle di Luis Suarez e Umtiti), vuoi per un Psv che ancora una volta ha onorato al meglio la sua campagna europea, pur con tutti i limiti di competitività che gli uomini di Van Bommel hanno mostrato anche nei precedenti incontri.
COME UN DIESEL Primo tempo da 3-0 per il Psv, almeno tenendo conto dei legni. Sono gli olandesi all’inizio a fare la partita, favoriti dall’approccio molle dei catalani, le cui distrazioni regalano un paio di ghiotte palle gol agli uomini di Van Bommel. Dopo appena 5’ Ter Stegen è già costretto a due interventi, prima per deviare in angolo una punizione di Pereiro, quindi per stoppare un tapin ●
Gol (106 in Champions) e assist (28), quest’anno ne ha già fatti 6 in 3 gare. Schianta il Psv in una mezzoretta di De Jong. Sulla carta la prima punta del tridente del Psv, in realtà De Jong opera più da centrocampista offensivo aprendo spazi per Pereiro, di fatto un falso nove. Una mossa che funziona, visto che le migliori occasioni capitano sui piedi dell’uruguaiano, che prima approfitta di uno svarione di Rakitic per battere con un rasoterra Ter Stegen, salvato dal palo, quindi manda alto da pochi passi una spizzata di De Jong. Nella prima mezzora il Barcellona è tutto racchiuso in due tiri di Coutinho, entrambi fuori dallo specchio, e in qualche accelerazione di Dembele, AFP ●
L’inesperienza della gioventù gli fa perdere Piqué sul 2-0. Prima e dopo, errori in serie a ritmo da moviola alla cui buona intesa con Semedo sulla fascia destra fa da contrasto quella ancora latitante con i compagni d’attacco. I catalani sono in modalità diesel, ma sul finire del tempo cominciano a carburare e le occasioni fioccano: per due volte Vidal si vede negare il gol sulla linea, prima da Rosario, poi da Angeliño, quindi è Messi a scaldare i guantoni di Zoet. Il Psv soffre ma tiene, e nel finale centra due legni nella stessa azione, prima con De Jong (traversa), quindi con Dumfries (palo), in con Ter Stegen battuto.
PIÙ VIVACE Nel secondo tempo il Barcellona parte con piglio più vivace, e dopo un paio di occasioni per Dembele e Messi, è proprio una combinazione tra i due a produrre il vantaggio Barcellona, con la solita meravigliosa azione stile Playstation dell’argentino che, pur ingabbiato da tre avversari in area di rigore, trova il tempo di coordinarsi e battere a rete, il tutto a velocità altissima. Nove minuti dopo Messi si trasforma in assist-man, con un calcio di punizione che trova pronto Piquè a metterci la gamba per il gol del 2-0. Il Psv ci prova con Lozano, che però sbatte su Ter Stegen. Il portiere tedesco deve però arrendersi al colpo di testa di De Jong, alla terza rete consecutiva in Champions (come lui, nel Psv, un certo Van Nistelrooy). Gli olandesi ci provano fino alla fine, ma l’occasione più ghiotta la divora Malcom su assist del solito, infinito Leo Messi.