La Gazzetta dello Sport

Dai Napoli Si può fare

Liquidata la Stella Rossa Si decide tutto a Liverpool ●Hamsik e Mertens firmano la vittoria. Ora per qualificar­si gli azzurri ad Anfield hanno 2 risultati utili su 3. Ma anche con certe sconfitte...

- Pierfrance­sco Archetti INVIATO A NAPOLI

Natale a Liverpool sarà presentato in anteprima l’undici dicembre al teatro di Anfield, nella città inglese: la sera stessa si saprà se sarà un film di successo per Aurelio De Laurentiis. Il Napoli dovrà per forza giocarsi la qualificaz­ione tra due settimane, all’ultima partita e da capolista, con queste basi di partenza: il pareggio basta per gli ottavi, la sconfitta andrebbe bene con un gol di scarto, ma segnando almeno un gol in caso di vittoria del Psg o addirittur­a 3 in caso di pareggio dei francesi a Belgrado. Un boato, al 91’, fa sperare i giocatori che dal campo guardano le tribune, però è un falso allarme del San Paolo: una speranza più che una notizia. D’altronde si sapeva che era una partita doppia, perché legata a quanto avveniva a Parigi: se il Liverpool non avesse perso, la qualificaz­ione degli azzurri sarebbe diventata automatica in caso di successo. Il Napoli rispetta il parametro necessario con autorevole­zza, una doppietta di Mertens e un centro di Hamsik, il migliore. Però il Psg rovina i piani, rimettendo­si in gioco e superando gli inglesi. Il film della Champions napoletana non si chiude qui. Questo era il girone più duro ed è ancora in bilico: anche prima delle partite di ieri erano soltanto due i punti di differenza tra le prime e l’ultima. Ora nessun verdetto è sicuro.

I MOTIVI Il Napoli domenica contro il Chievo non aveva ricavato nemmeno un gol da venti corner e dieci tiri in porta, compresi due pali. E anche all’andata contro i serbi si era visto il festival del dominio senza esultanza, con venti conclusion­i, otto calci d’angolo e un altro 0-0. Le due gare sono state analizzate nella preparazio­ne a questa, l’efficacia è maggiore e i calci piazzati stavolta mettono subito il sigillo alla serata, la portano su un sentiero di tranquilli­tà e matura gestione. Quindi l’1-0 è una fine combinazio­ne Insigne (dalla bandierina), Maksimovic (allunga di testa) e Hamsik (gira in porta, da due passi). Gli azzurri campano sì di schemi da fermo ben ripassati, però non soltanto di quello. Riescono a scavare una superiorit­à di posizione e tecnica sui lati, fanno spostare gli avversari e poi li affondano. Spettacola­re un colpo di tacco di Mertens in avvio, elegante il tocco di esterno per il raddoppio dopo soli 33 minuti, quando gli azzurri potrebbero mettersi al coperto dal vento e guardare il match di Parigi.

LE MOSSE Il netto predominio però deriva anche da alcune mosse. Per rivestire l’elegante divisa della Champions, Ancelotti riporta tra i titolari Allan, Hamsik, Fabian Ruiz e Mario Rui. Però preferisce Maksimovic a Hysaj (entra dopo per Albiol), si tiene cauto su un lato affidando le avanzate da dietro più sulla sinistra, con Mario Rui che viene protetto da Ruiz. Sono loro a combinare per il raddoppio, mentre molte altre opportunit­à passano quasi sempre da Callejon, che ha più spazio a destra perché non deve accentrars­i per far salire il difensore alle sue spalle. Il sistema offensivo talvolta si può disegnare con un 3-3-4 o 3-3-3-1, mentre quello difensivo rispecchia il consueto 4-4-2 con una costante di robustezza in entrambi le fasi data dal doppio centrale, sia davanti alla difesa sia nella schiena delle punte.

MERTENS CENTO Le manovre tattiche vengono rese più facili dalla fragilità della difesa biancoross­a, attaccabil­e dopo il 2-0 anche centralmen­te: Hamsik non si accontenta della prima rete ma gioca spesso verticale, sollecitan­do i tagli di Mertens. il raddoppio in questa maniera porta il belga a quota cento in maglia azzurra, in tutte le competizio­ni. Quando il Napoli deve rallentare, nella stanchezza della ripresa, emerge Allan a dimostrare che per lui la fatica non esiste. Ma il controllo del match non sfugge mai alla banda di Ancelotti.

STELLA MARIN La Stella Rossa era partita nella prima partecipaz­ione alla grande Champions come vittima predestina­ta. Ma anche se ha incassato dieci gol nelle due precedenti

7’ S.T.

trasferte, è arrivata qui a portata di sorpasso. Non meritava di più. Non ha mai vinto nelle coppe contro una italiana: non scalfisce la statistica. Con Pavkov, due gol al Liverpool, rimasto in panchina, il suo sostituto Stoiljkovi­c dura un tempo poi esce. Un paio di palpitazio­ni procurate al Napoli: nel primo tempo, Simic sbuca davanti a Ospina, che respinge. Nel secondo Marko Marin, tedesco passato anche dalla Fiorentina, si ricorda che un tempo aveva il dribbling ruba fiato, lo sfodera per mezzo campo e porge a Ben Nabouhane l’assist del 3-1. Ma nel gruppo più incerto del torneo, anche la Stella Rossa che resta sul fondo ha ancora una possibilit­à di entrare in Europa League.

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Dries Mertens, 31 anni, esulta dopo la rete del 3-0 alla Stella Rossa, su assist di Marek Hamsik, 31 GETTY
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