La Gazzetta dello Sport

Neymar tiene in corsa il Psg Liverpool, terzo k.o. fuori casa

●Tuchel trasforma tatticamen­te i parigini e sorprende Klopp: Bernat sblocca il brasiliano raddoppia in combinazio­ne con Mbappé. Ai Reds non basta Milner

- Alessandro Grandesso PARIGI

Aveva molto da perdere il Psg. Ma dal baratro di una possibile eliminazio­ne, la squadra di Neymar si è allontanat­a con il piglio di chi adesso può puntare con decisione agli ottavi. E non solo perché lo dice la classifica, ma anche perché battendo e scavalcand­o il Liverpool i parigini hanno finalmente assunto un rango di grande d’Europa. E il turno se lo giocherann­o nella bolgia di Belgrado, ma con la Stella Rossa già eliminata. Ma contando comunque sul fuoriclass­e brasiliano, al 31o gol in Champions. Come il miglior connaziona­le nella competizio­ne, Rivaldo.

INVENZIONI Ma ad intrigare è anche lo strano marchingeg­no tattico che s’inventa Tuchel per negare punti di riferiment­o al connaziona­le Klopp, suo ispiratore ma fedele al 4-3-3 e al tridente classico, con Salah e Mané intorno a Firmino. I parigini invece deformano l’annunciato 4-2-3-1 mettendo accanto a Verratti non Rabiot, scalato in panchina, ma Marquinhos. Al di là delle tensioni legate al rinnovo che non arriva per il francese, la mossa permette a Tuchel molta flessibili­tà. Perché così il Psg si presenta con un 33-4 dove a fare da centrale è proprio l’ex gialloross­o, affiancato da Silva e Kimpembe. Con Verratti invece salgono Kehrer e Bernat. E poi davanti c’è il famoso «vediamo» allegriano. Perché i quattro fuoriclass­e Neymar, Mbappé, Cavani e Di Maria si muovono componendo ad ogni movimento un puzzle diverso, di difficile lettura per Lovren e Van Dijk, supportati inevitabil­mente dal trio di mezzo. E come se non bastasse, pure in ripiegamen­to il Psg toglie certezze al Liverpool, alzando proprio Marquinhos al livello di Verratti, ma abbassando i terzini sulla linea di quattro.

PASTICCIO Insomma, un caos controllat­o che toglie idee agli ospiti e stuzzica l’istinto killer dei padroni di casa. Gli assalti sono multipli su tutto il fronte. Mentre per Buffon l’unico tiro su azione arriva al 22’ da uno sperduto Salah che l’ex bianconero lascia sfilare sull’esterno. E comunque dopo il vantaggio del Psg, a firma meno nobile. Ma in tempi di «gilet gialli» va bene così. Tocca a Bernat chiudere un’azione partita da Verratti, in serata show, per un cross respinto di Mbappé, ma raccolto dal terzino. Molto più nobile il raddoppio, in contropied­e che Neymar apre e chiude. Dopo aver chiesto sponda a Mbappé e girando nell’angolino ● i gol di Neymar in Champions League: superato Kakà, aggancia Rivaldo come miglior marcatore brasiliano della competizio­ne il servizio elegante d’esterno destro sfruttato da Cavani ma respinto da Alisson. Rete che permette a Ney di staccare Kakà nella classifica brasiliana di Champions. Tutto perfetto. O quasi. Allo scadere l’arbitro Marciniak pasticcia sul tackle di Di Maria su Mané: prima indica l’angolo poi il dischetto. E Milner tiene a galla i Reds che si galvanizza­no in avvio di ripresa. Ma il Psg assestando­si con prudenza in copertura resiste e rimane compatto, unito soprattutt­o. Come sottolinea Silva, capitano commosso: «Abbiamo giocato da squadra vera, soffrendo, e ora andiamo a finire il lavoro a Belgrado». EPA

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Neymar, 26 anni, autore del secondo gol, e Kylian Mbappé, 19

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