Atletico sul velluto contro i ragazzini allo sbando di Henry
● Il Monaco con 6 teenager, Griezmann e Koke portano il Cholo agli ottavi
Differenza d’età: clamorosa. Differenza di gioco: evidente. Risultato: 2-0 perché alla fine la banda di ragazzini mandata in campo da Thierry Henry ha approfittato del rilassamento dell’Atletico per contenere il passivo e fare il solletico agli avversari.
IL TRAGUARDO Simeone porta i suoi agli ottavi di Champions per la quinta volta in 6 stagioni lasciandosi indietro lo scempio dello scorso anno, quando finì terzo nel girone senza riuscire a battere in due partite il Qarabag. La vittoria in Europa League è stata una consolazione limitata, e quest’anno la finale di Champions è qui al Metropolitano. L’Atletico si giocherà, a distanza, con il Borussia Dortmund il 1° posto (ed è in vantaggio ora), il Monaco intanto ha altro a cui pensare.
LARGO AI GIOVANI La squadra del Principato è penultima in Ligue 1 e deve lottare per salvarsi. Ha già cambiato allenatore e con Henry sinora ha rimediato 5 sconfitte, 2 pari e la solitaria vittoria del weekend scorso col Caen. Tra Jardim e Henry il Monaco ha già mandato in campo addirittura 32 giocatori in campionato, pochi meno in Champions. Ieri Titì è partito con una squadra di 24 anni di media nonostante la presenza del 34enne Raggi e del 35enne Benaglio. Quattro i teenager titolari: i 17enni Badiashile (al debutto in Europa) e Massengo, il 18enne Biancone (debutto assoluto), il 19enne Sylla. Nella ripresa prima gara da professionista anche per Kephren Thuram, 17enne secondogenito di Lilian, e ingresso in campo di Diop, 18 anni. Il Monaco ha chiuso la serata con 6 ragazzi tra i 17 e i 19 anni. Tre di loro quest’anno hanno giocato anche in Youth League.
PARTENZA LAMPO Il finale è stato il momento migliore del Monaco: «Ci siamo rilassati», ha ammesso Griezmann. «Abbiamo sofferto un po’ - ha detto il Cholo - . Siamo rimasti con poche energie dopo il grande sforzo di sabato col Barça». Il risultato era sul 2-0, costruito dall’Atletico rapidamente: dopo 87 secondi gol di Koke con un tiro da fuori deviato da Badiashile, prima palla toccata in Champions, poveretto. Al 24’ raddoppio di Griezmann con un brillante esterno sinistro a giro dopo la grande azione personale di Correa. Il principito ha segnato 11 gol nelle ultime 11 dell’Atletico in Europa in casa. AP EMOZIONI ED ERRORI All’alba della ripresa è entrato Falcao, che nell’Atletico ricordano con adorazione: 70 gol in 91 partite e 3 titoli prima di andarsene in lacrime per logiche finanziarie mai del tutto chiarite. Ieri prima i tifosi hanno piazzato una placca col suo nome sopra quella dedicata all’odiato Hugo Sanchez nel «paseo de las estrellas», lo spazio fuori dallo stadio riservato a chi ha giocato almeno 100 partite in biancorosso, poi l’hanno accolto con un’ovazione quando è entrato in campo. «El tigre» era talmente emozionato che ha sbagliato il rigore fischiato per una mano di Savic, espulso per doppio giallo. L’ha tirato malissimo, fuori: per lui 3 errori su 3 in Champions, per Oblak 3 rigori senza incassare reti, sempre in Europa. L’Atletico è adulto, il Monaco molto acerbo.