Toro, con il Genoa per la prima volta tutti i titolarissimi
●Con il rientro di Rincon, Ansaldi e il recupero di Baselli, ecco la squadra ideata da Mazzarri in estate
L’aveva disegnato in estate tra le cime di Bormio, può presentarlo solo adesso con il Monviso innevato sullo sfondo: tifosi granata, ecco finalmente il Toro di Walter Mazzarri. Perché l’allenatore toscano domenica col Genoa per la prima volta dall’inizio della stagione potrà contare sugli undici «titolarissimi». Già, c’è voluto tanto tempo per averli tutti disponibili. E in queste tredici giornate (10 formazioni diverse) qualcosa è cambiato rispetto alla prima idea estiva. Durante la preparazione di luglio non si poteva prevedere, ad esempio, l’immediata esplosione di Meité (intoccabile fin dal debutto con la Roma: spazi tolti a Lukic e Berenguer) o la forza dei nuovi arrivati Djidji e Aina. Che adesso rappresentano una concorrenza assai impegnativa per Moretti e Ansaldi: due giovani che insidiano due veterani. Una competizione interna che dovrà avere riflessi positivi per gli interessi comuni.
ANSALDI&MORETTI Emiliano Moretti è scivolato da qualche tempo in panchina. Senza fiatare. Potrebbe essere la sua ultima stagione (è del 1981) e vuole chiudere da signore. Al suo posto sta giocando il franco-ivoriano, che proprio domani compie 26 anni. Ansaldi è appena rientrato a Cagliari, dando immediata dimostrazione di forza. Tra lui e Aina ci sono dieci anni di differenza: esperienza e duttilità tattica a favore dell’argentino, vigoria e voglia di sfondare per l’anglo-nigeriano.
STAFFETTE Ecco, queste due possibili staffette tra vecchi e giovani rappresentano la variante al disegno estivo. Gli altri nove undicesimi, col rientro di Rincon (squalificato) e il ritorno alla piena efficienza di Baselli (contusione al ginocchio destro in via di smaltimento) sono ai loro posti. Calati in un 3-5-2 in cui Baselli (tre reti) ha licenza di irrompere al tiro o di ispirare dietro le punte, i fedelissimi di Walter sono pronti ad affrontare un dicembre che li vedrà alle prese con sei impegni non facili (di cui quattro con avversarie attualmente davanti in classifica): Milan, Sassuolo e Lazio fuori; Genoa, Juve ed Empoli all’Olimpico. In coppa Italia (giovedì 6 dicembre, avversario il Sudtirol) i vari Belotti, Iago, Meité, De Silvestri, Izzo, Nkoulou e Sirigu potranno concedersi una pausa. GETTY SORIANO&ZAZA E gli altri? Quest’anno la rosa concede alternative anche illustri, tipo Soriano e Zaza. Due elementi che l’allenatore ha utilizzato spesso (soprattutto il centrocampista), sia pure part-time (soprattutto l’attaccante), ottenendo però poche soddisfazioni. Per potersi ricavare uno spazio stabile, bisogna che entrambi i giocatori riescano a rendere al meglio. Può darsi che su Soriano pesi un po’ il ruolo (anche a Cagliari avrebbe dovuto unire il lavoro del centrocampista puro a quello dell’ispiratore) e può darsi che su Zaza influisca l’attuale assenza di certezze (ha calciato un’ottima palla gol senza la perentorietà della convinzione). Frustalupi ha detto che sono in corso prove di 3-4-1-2 (con Falque trequartista) per poter dare più occasioni alla punta. Idea che deve incoraggiarlo.
COMPETIZIONE Djidji e Aina in partenza non erano nella squadra base Ora sono diventati i «competitor» di Moretti e Ansaldi