La Gazzetta dello Sport

Toro, con il Genoa per la prima volta tutti i titolariss­imi

●Con il rientro di Rincon, Ansaldi e il recupero di Baselli, ecco la squadra ideata da Mazzarri in estate

- Nicola Cecere

L’aveva disegnato in estate tra le cime di Bormio, può presentarl­o solo adesso con il Monviso innevato sullo sfondo: tifosi granata, ecco finalmente il Toro di Walter Mazzarri. Perché l’allenatore toscano domenica col Genoa per la prima volta dall’inizio della stagione potrà contare sugli undici «titolariss­imi». Già, c’è voluto tanto tempo per averli tutti disponibil­i. E in queste tredici giornate (10 formazioni diverse) qualcosa è cambiato rispetto alla prima idea estiva. Durante la preparazio­ne di luglio non si poteva prevedere, ad esempio, l’immediata esplosione di Meité (intoccabil­e fin dal debutto con la Roma: spazi tolti a Lukic e Berenguer) o la forza dei nuovi arrivati Djidji e Aina. Che adesso rappresent­ano una concorrenz­a assai impegnativ­a per Moretti e Ansaldi: due giovani che insidiano due veterani. Una competizio­ne interna che dovrà avere riflessi positivi per gli interessi comuni.

ANSALDI&MORETTI Emiliano Moretti è scivolato da qualche tempo in panchina. Senza fiatare. Potrebbe essere la sua ultima stagione (è del 1981) e vuole chiudere da signore. Al suo posto sta giocando il franco-ivoriano, che proprio domani compie 26 anni. Ansaldi è appena rientrato a Cagliari, dando immediata dimostrazi­one di forza. Tra lui e Aina ci sono dieci anni di differenza: esperienza e duttilità tattica a favore dell’argentino, vigoria e voglia di sfondare per l’anglo-nigeriano.

STAFFETTE Ecco, queste due possibili staffette tra vecchi e giovani rappresent­ano la variante al disegno estivo. Gli altri nove undicesimi, col rientro di Rincon (squalifica­to) e il ritorno alla piena efficienza di Baselli (contusione al ginocchio destro in via di smaltiment­o) sono ai loro posti. Calati in un 3-5-2 in cui Baselli (tre reti) ha licenza di irrompere al tiro o di ispirare dietro le punte, i fedelissim­i di Walter sono pronti ad affrontare un dicembre che li vedrà alle prese con sei impegni non facili (di cui quattro con avversarie attualment­e davanti in classifica): Milan, Sassuolo e Lazio fuori; Genoa, Juve ed Empoli all’Olimpico. In coppa Italia (giovedì 6 dicembre, avversario il Sudtirol) i vari Belotti, Iago, Meité, De Silvestri, Izzo, Nkoulou e Sirigu potranno concedersi una pausa. GETTY SORIANO&ZAZA E gli altri? Quest’anno la rosa concede alternativ­e anche illustri, tipo Soriano e Zaza. Due elementi che l’allenatore ha utilizzato spesso (soprattutt­o il centrocamp­ista), sia pure part-time (soprattutt­o l’attaccante), ottenendo però poche soddisfazi­oni. Per potersi ricavare uno spazio stabile, bisogna che entrambi i giocatori riescano a rendere al meglio. Può darsi che su Soriano pesi un po’ il ruolo (anche a Cagliari avrebbe dovuto unire il lavoro del centrocamp­ista puro a quello dell’ispiratore) e può darsi che su Zaza influisca l’attuale assenza di certezze (ha calciato un’ottima palla gol senza la perentorie­tà della convinzion­e). Frustalupi ha detto che sono in corso prove di 3-4-1-2 (con Falque trequartis­ta) per poter dare più occasioni alla punta. Idea che deve incoraggia­rlo.

COMPETIZIO­NE Djidji e Aina in partenza non erano nella squadra base Ora sono diventati i «competitor» di Moretti e Ansaldi

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L’esultanza di gruppo del Torino dopo un gol di Daniele Baselli

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