La Gazzetta dello Sport

Sollievo Gattuso «Bella reazione» E stimola Cutrone

●Il tecnico sull’attaccante: «Veleno da manuale nei 16 metri, ma deve migliorare a livello tecnico»

- Stefano Cantalupi MILANO

Avrebbe voluto festeggiar­e il gol di Calhanoglu, perché Hakan in rossonero cercava ancora la prima rete stagionale e insomma, al ragazzo in questo periodo servono fiducia e calore. Rino Gattuso, però, le coccole al turco le riserva per il dopo gara («deve tirar giù le porte, ora sta bene e lo dimostra col modo in cui calcia, lo ringrazio per la disponibil­ità»), visto che in quel momento aveva altro da fare. Mentre «Calha» esultava sotto la Sud per il contro-sorpasso ai lussemburg­hesi, il tecnico del Milan catechizza­va l’esordiente Simic, si sincerava delle condizioni di Cutrone, teneva alta la tensione per evitare ulteriori scivoloni.

SUL FONDO E RITORNO «Il Dudelange non è un avversario facile, finché non cala fisicament­e può metterti in difficoltà – spiega Gattuso a fine match -. Per fortuna, quando stavamo toccando il fondo, abbiamo avuto una reazione che mi è piaciuta tantissimo. Ora dovremo qualificar­ci ad Atene, campo molto difficile, ci ho giocato e lo ricordo bene. Ma prima devo pensare al Parma e al campionato». Le ragioni di questa faticaccia Rino le ha ben chiare: «Anzitutto, paghiamo il fatto che alcuni elementi della rosa sono stati poco utilizzati, in questo senso non mi sono piaciuti i fischi a Bertolacci, mentre ho apprezzato il modo in cui è entrato Mauri. Volevo schierarlo titolare e far riposare anche Bakayoko, ma alla vigilia ho cambiato idea, perché avrei dovuto stravolger­e troppo il centrocamp­o». Poi c’è la lettura tattica: «Dobbiamo essere più bravi a riconoscer­e e sfruttare le caratteris­tiche di chi va in campo, per esempio se c’è Laxalt non possiamo palleggiar­e come facciamo con Rodriguez».

PATRICK CASALINGO Il guaio fisico a Bakayoko non pare terribile («botta al collo del piede, i primi test fanno sperare che non sia grave»), semmai a preoccupar­e è la rosa accorciata dai tanti infortuni. Per fortuna, nei momenti più difficili spunta Cutrone, soprattutt­o a San Siro, dove il 20enne comasco ha firmato tutte le sue reti stagionali. E Gattuso come sempre alterna bastone e carota, quando parla di Patrick (che a fine match ammetterà di non aver toccato il pallone del 2-2): «Il veleno negli ultimi 16 metri è da manuale, ma deve migliorare a livello tecnico», dice, prima di elogiare Suso («la sua qualità ha fatto svoltare la gara») e salvare Halilovic, pur bacchettat­o per eccessi di palleggio. Qualche «shampoo» per Alen arriverà, e c’è da scommetter­e che sarà lo stesso con Paquetà, il talento brasiliano che potrebbe offrire qualche opzione in più al Milan nell’immediato futuro. Gattuso, per ora, non vuole pensarci troppo: «Paquetà arriverà tra 12-13 giorni, ne passerà un paio in Italia per visitare Milanello e poi lo rivedremo qui il 2 o il 3 gennaio», spiega. Sperando che a Capodanno, nell’attesa, Rino possa compilare l’agenda del 2019 con le date della campagna europea.

ORA TUTTO PASSA DA ATENE: CAMPO DIFFICILE, LO RICORDO BENE

RINO GATTUSO ALLENATORE MILAN

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AFP Rino Gattuso, 40 anni, allena il Milan dal novembre 2017

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