Roma, Juve e Champions L’Inter cerca le soluzioni per decollare
● Tre partite di fuoco tra campionato e Psv: ecco i nodi tecnici da sciogliere. L’allenatore è in linea con i programmi, ma dicembre è un mese decisivo per il presente e il futuro
Il tempo del calcio è il presente, al massimo il futuro semplice. Se l’Inter si ferma a pensare che a 10 minuti dalla fine della partita di Wembley la qualificazione era in tasca, commette un errore imperdonabile. Lo sa bene Luciano Spalletti, terminale tecnico di una società che aveva fissato l’asticella minima stagionale nella qualificazione Champions attraverso il campionato (possibilmente salendo di un gradino rispetto al quarto posto 201718) e nei quarti di finale di Europa League, prevedendo dunque una retrocessione nella competizione meno prestigiosa. Ma così si ragiona al passato. Oggi l’Inter ha provato l’effetto che fa. Ha capito di non essere troppo distante dal Tottenham e allora la mancata qualificazione avrebbe il sapore di una beffa, a maggior ragione se dal 2003-04 (ovvero dalla Champions a girone unico) 29 club su 38 si sono qualificati dopo aver vinto le prime due partite. Il Psv arriva dopo le sfide a Roma e Juventus che orienteranno anche i prossimi mesi di campionato dell’Inter. Dodici giorni tra inferno e paradiso, con qualche sfumatura intermedia che pure andrebbe valutata a fondo. Dodici giorni dentro i quali arriverà anche l’ufficialità del nuovo amministratore delegato Beppe Marotta, passaggio non banale. E slegare la nomina del dirigente dagli aspetti puramente tecnici non sarebbe logico. Ecco perché è giusto dire che anche Spalletti, dentro un percorso tecnico che sta andando nella giusta direzione, si gioca una fetta di credibilità in ottica futura. Sarà anche da questi 12 giorni che nascerà l’Inter di domani. Del passato, e del girone considerato giustamente fuori portata nei giorni del sorteggio, sarà difficile avere memoria.