La Gazzetta dello Sport

Nainggolan ennesimo stop e condizione giù

●Il Ninja si ferma ancora e salta Roma Poggia male il piede, adesso va gestito

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Quel che resta negli occhi, al netto della sconfitta e di una qualificaz­ione appesa alle voglie del Barcellona, è la bandiera bianca alzata da Radja Nainggolan, sceso dalla barca a un metro dal pontile del primo tempo. Resta negli occhi, a rileggere gli ultimi quaranta giorni del Ninja, che qualcosa nella gestione fisica del calciatore non sia filato liscio, vuoi per la scarsa comunicazi­one giocatorea­llenatore-staff medico sulle reali condizioni della caviglia sinistra, vuoi perché il terreno di gioco di Wembley certamente non è stato d’aiuto.

CONTRATTEM­PO Risultato: Nainggolan ieri aveva una caviglia più gonfia del solito e un affaticame­nto muscolare al polpaccio. Un guaio tira l’altro. Perché quella stessa caviglia messa a dura prova dallo scontro con Biglia nel derby di 40 giorni fa è la genesi del nuovo stop del Ninja, il quarto considerat­e le ricadute post Barcellona e lo scontato forfait per la gara di Roma di domenica. Non c’è pace e non c’è verso di trovare una condizione fisica accettabil­e. Di sicuro c’è che né durante la partita con il Frosinone di sabato scorso e neppure nei giorni antecedent­i la sfida di Londra il belga aveva mostrato segni di sofferenza alla caviglia. L’arto è guarito, lo staff medico l’ha riconsegna­to a Spalletti pronto per essere utilizzato, per quanto la caviglia sia sempre soggetta a traumi e dunque a rischio ricaduta. Allo studio, allora, è piuttosto un altro fatto: il giocatore poggia male il piede a terra, riflesso condiziona­to di una mancanza di sicurezza figlia del vecchio infortunio. E la cosa, con l’antipatica partecipaz­ione di un terreno di Wembley molto duro specie in zona centrale, ha provocato anche il guaio muscolare.

CONDIZIONE A Roma Nainggolan non ci sarà, il suo recupero va pensato in ottica Juventus e Psv Eindhoven. Resta poi il nodo della condizione fisica generale, che si riacquista solo giocando. Il punto è che probabilme­nte a Nainggolan sarebbe servito un periodo di stop maggiore dopo il k.o. del derby. E forse necessaria sarebbe stata la capacità di imporsi sulla voglia di Nainggolan di esserci sempre, andando oltre la soglia del dolore. A Roma aveva abituato tutti a giocare partite in condizioni fisiche precarie. Magari, con l’avanzare degli anni, forse è bene prendersi più tempo di recupero e gestire il post infortunio con calma, piuttosto che forzare i rientri. E il resto verrà di conseguenz­a.

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Qui sopra Radja Nainggolan, 30 anni; a destra Ivan Perisic, 29 anni GETTY

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