La Gazzetta dello Sport

Bologna cerca il «Destropare­cido»

●Quarta scelta di Inzaghi, finora soltanto 191’ in campo: ecco i perché dell’eclissi di un bomber

- Matteo Dalla Vite INVIATO A CASTELDEBO­LE

Genoa. Udinese. Samp. Newcastle. Levante. L’estate scorsa Mattia rifiutò di tutto. «Voglio restare confidò agli amici - per rifare grande questa città. Non ho intenzione di lasciare Bologna da sconfitto». E’ rimasto. Mollando pure la maglia numero 10 per ricomincia­re dalla 22, quella che lo issò a Siena e Roma (29 gol in 68 gare) fino a Galliani che va a suonare il suo citofono e alla Nazionale. Alla fine è rimasto lui, il... mollato: in panca. Ormai è un «Destropare­cido». Scomparso. Mezzo... sbolognato: in un Bologna terz’ultimo e con il secondo peggior attacco del campionato.

500 E 11 Alle 21.52 del 18 agosto 2015, Mattia metteva piede alla stazione di Bologna e circa 500 tifosi lo accolsero con bellissime scene di esaltazion­e e delirio. La maglia n° 10 lo attendeva. Arrivava dalla Roma, 6.5 milioni per un totale poi arrivato a 11: nel contratto esisteva un bonus legato al 30° gol nei primi tre anni di contratto fino al 2020 (questo è il quarto). Ma Mattia si è fermato a 25, l’ultimo il 24 febbraio scorso: per un infortunio passato, uno piccolo ad inizio stagione e soprattutt­o per manifesta non-titolarità. Un asset deprezzato.

191’, PAPA’ E SANNINO Esonerato Donadoni, che lo maneggiava più con il bastone che con la carota, Mattia ha fortemente creduto che con Inzaghi (che lo allenò al Milan) la musica potesse cambiare. «Il passato non conta - disse Pippo -. Tutti ripita partono da zero». Mattia si era messo sui blocchi mentre il club acquistava Santander (oggi il favorito di Pippo), Falcinelli, tenendo Palacio, Okwonkwo e lui. Che il 3 luglio scrisse. «Voglio ripartire da qui. Dal mio sorriso. E da una voglia matta di iniziare. Lavoro, fatica e dentro di me piccoli-grandi sogni. Che svelerò». Era un dettato d’amore. Un dettato consegnato finora in... bianco in virtù di due gare da titolare più qualche spicciolo di tempo per un totale di 191’ in queste prime 13 giornate. I radar per trovarlo sono andati in tilt, e non è che il Bologna segni a valanga. «Ora non è il caso di dire nulla, grazie» dice con garbo papà Flavio, tecnico della Fermana. E allora, parola a Giuseppe Sannino, oggi al Levadeiako­s: i due fecero grandi cose a Siena. «Ci siamo sentiti spesso con Mattia. E ca- di sentirci ancora. E’ un ragazzo d’oro che ha dato tanto, anche a me, ma tempo fa: è un centravant­i vero ma non sempre è colpa dei tecnici che non lo fanno giocare. Gli dico di guardarsi dentro, di sacrificar­si ancor di più: lui valeva e vale. Lui sa fare gol».

QUEI 7’, KOWNACKI E TROTTA Che Mattia abbia avuto freni caratteria­li ci sta: è uno che si abbatte e oggi si sente fra l’arrabbiato e l’avvilito per la continua panca. L’ingresso a 7’ dalla fine di Bologna-Atalanta 1-2, poi, avrebbe avuto l’effetto dell’ultima goccia in un vaso già colmo. Ma Inzaghi ha fatto le sue scelte. E altre ne farà. Forse Mattia gio- cherà titolare martedì prossimo in Coppa Italia contro il Crotone, ma adesso la prospettiv­a è cambiata: in estate ha rifiutato tutto, a gennaio molto probabilme­nte non lo farà. Se verrà ceduto, non succederà a una diretta concorrent­e per la salvezza. L’eventuale cessione Destro preferisce restare in Italia non è però affare facile: guadagna 2 milioni. Lo scambio di prestiti con Kownacki (Samp, avversaria di domani) è un’idea, con Trotta (Sassuolo) pure. Si vedrà. Intanto Inzaghi, ex bomber seriale, ha paradossal­mente un... bomber inesploso in casa. Disinnesco o riattivazi­one?

CONSIGLI

In estate rifiutò 5 squadre. A gennaio il probabile addio. Sannino, suo ex tecnico: «Lui vale, ma si guardi dentro»

 ?? LAPRESSE ?? Mattia Destro, 27 anni, a Bologna dal 2015: con Inzaghi solo 2 gare da titolare
LAPRESSE Mattia Destro, 27 anni, a Bologna dal 2015: con Inzaghi solo 2 gare da titolare

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