La Gazzetta dello Sport

Milano senza tiro Davies e lo Zalgiris non fanno sconti

●L’AX paga un break di 0-18. James e Micov negativi. L’ex centro di Varese fa la differenza

- Andrea Tosi

GETTY

La sconfitta di Barcellona era stata giustifica­ta come un calo di energie, quello di ieri a Kaunas, secondo k.o. di fila in questa Eurolega, è soprattutt­o una questione di numeri che nel basket pensano ancora tanto. Milano non li ha avuti dalla sua parte in una trasferta abbordabil­e perché finora sul campo dello Zalgiris erano passati tutti. Ma nelle trasferte di coppa non puoi sopravvive­re tirando col 33% da tre, il fondamenta­le che finora è stato il più decisivo nelle vittorie dell’Olimpia, col 50% dalla lunetta e pagando deficit di -13 a rimbalzo e di -10 nella distribuzi­one degli assist anche se i rilevatori lituani devono avere assimilato troppo alla lettera i dettami della Nba nell’assegnazio­ne dei passaggi vincenti. Non basta pareggiare il conto tra recuperi e palle perse e tentare una fuga sul +7, subito frenata dagli errori di cui sopra, per mettere pressione alla squadra baltica, soprattutt­o se la Milano di oggi si deve confrontar­e con le prima crisi di fatica della stagione abbinata alle assenze che, tra infermeria e finestre Nazionali, le hanno tolto per questa sfida 4 giocatori.

COLPO DI CODA Milano però non può e non deve piangersi addosso perché la partita, anche dopo il tremendo parziale di 0-18 accusato nella seconda parte del secondo quarto, è sempre stata lì, sarebbe bastato un canestro in più o una forzatura in meno per riprenderl­a. Due volte l’AX è arrivata a -1 (tripla di Bertans del 53-52, schiacciat­a di Gudaitis del 6968), Micov ha fallito da trepunti il potenziale pareggio e nel finale, James, volendo rivestire il ruolo di Superman, ha pasticciat­o due possessi decisivi. E tuttavia stavolta l’Olimpia non avrebbe meritato di prendersi la vittoria se è vero che i suoi due tenori James e Micov (in attesa del rientro del terzo, Nedovic) per tutto il primo tempo hanno fatto cilecca e anzi coi loro errori hanno alimentato l’allungo lituano. Certo, alla fine lo score sembra anche benevolo con loro ma stavolta non è arrivato il colpo di coda, quello che con Khimki ed Efes aveva fatto la differenza.

DERBY Va detto che lo Zalgiris è stata a tratti superiore anche se il suo massimo sforzo ha prodotto solo un +11. La squadra di coach Jasikevici­us ha meno talento dell’anno passato ma intanto sta crescendo forte Brandon Davies, dominatore sui due lati del campo, ieri capace di toccare il suo record in Eurolega come punteggio individual­e. L’ex varesino ha forse sentito aria di derby e coi suoi canestri, molti dei quali frutto di un jumper pulito e mortifero dai 4 metri, ha prima scavato il solco a favore di Kaunas e poi lo ha difeso respingend­o ogni tentativo di rientro di Milano. Con lui il play Wolters ha letto bene la partita, meglio di James, mentre Ulanovas e Kavaliausk­as hanno fatto buona legna. Il finale in volata ha premiato le scelte dello Zalgiris e bocciato quelle di Milano.

DETTAGLI Pianigiani un po’ se lo sentiva: «È stato decisivo il secondo quarto nel momento in cui abbiamo perso controllo del ritmo e nelle condizioni in cui siamo, con tante assenze e una condizione generale non buona, sapevamo che sarebbe stato difficile rimontare — ha commentato il coach campione d’Italia —. Abbiamo giocato un buon secondo tempo ma allo stesso tempo siamo caduti vittima dei dettagli: tanti piccoli errori, tiri liberi buttati, lay-up, qualche palle persa, ma per vincere una partita come questa occorre essere solido per 40 minuti e noi lo siamo stati per 36-37 minuti. In quel finale di secondo quarto abbiamo preso troppi tiri dopo un passaggio perdendo fluidità».

JAMES 5,5 Stakanovis­ta con 39’52” in campo, garantisce al solito il suo bottino di punti e assist ma le sue forzature da 3 nel secondo quarto facilitano il parzialone lituano. CINCIARINI 5 Inizia bene, poi si smarrisce e scompare in panchina. MICOV 5,5 Anche il Professore stecca nel primo tempo (2 punti in lunetta e 0/5). Trova il primo canestro su azione al 23’ poi cresce. Fallisce la tripla della parità a 2’ dalla fine. I numeri non lo bocciano, la sconfitta sì BROOKS 5 Subito la tripla dello 0-3, si annulla con White, in una partita così non può prendere solo tre tiri. TARCZEWSKI 4 Forse ha bisogno di un mental-coach perché il suo livello di concentraz­ione (leggi i soliti falli gratuiti) è molto basso. KUZMINSKAS 6,5 Alterna prodezze offensive a dormite difensive. L’aria di casa lo scuote ma per vincere è meglio non passare da lui. BERTANS 6 Due triple a segno che nel terzo quarto riportano a contatto Milano: vista la serata magra al tiro dei compagni, meritava più spazio. JERRELLS 4 E’ il fantasma del palcosceni­co ma qui non siamo a teatro. Con lui in campo Milano cala sempre.

PIANIGIANI 5,5 Si sgola nei timeout chiedendo pazienza e tiri non affrettati. Dopo lo 0-18 riscuote solo una rimonta che non va in porto.

WOLTERS 7, WALKUP 6,5, MILAKNIS 6,5, WHITE 5,5, KAVALIAUSK­AS 6,5, GRIGONIS 6,5, WALTON 5, WESTERMANN 5, ULANOVAS 7.

ALL. JASIKEVICI­US 7 ● E’ il differenzi­ale a favore dello Zalgiris Kaunas nella valutazion­e totale (le voci positivi meno quelle negative) delle due squadre: 108-81

FATTI E PAROLE Fatica, assenze, numeri negativi. Troppi gli errori di James e Micov

Pianigiani: «Nel 2° quarto abbiamo affrettato tante soluzioni»

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Brandon Davies, 27 anni, centro del Kaunas, vola sopra Milano
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