La Gazzetta dello Sport

Spalletti ritorna a Roma Con l’Inter vince sempre

Domani sera il big match all’Olimpico

- DI MASSIMO CECCHINI E DAVIDE STOPPINI

LASCIO UNA ROMA FORTE, SI POTEVA FAR MEGLIO: NON ESCLUDO IL RITORNO

LUCIANO SPALLETTI 30 MAGGIO 2017

«Non escludo il ritorno» fu il colpo di teatro, il saluto speciale, l’ultima frase studiata e pronunciat­a per lasciare Trigoria, un anno e mezzo fa. Frase che appartenev­a a Franco Califano, tifoso interista: l’oggi e il domani, quel maggio 2017. Di sicuro il segno di un amore contrastat­o, pur sempre un amore, un legame che va oltre le mille e una frizioni tra Luciano Spalletti e Roma. Non è la prima volta che il tecnico si riaffaccia nella capitale, è invece certamente la prima dalla pubblicazi­one del libro di Totti che ha riaperto ferite e capitoli dormienti. Luciano sfida tutto. Lo fa con l’Inter costruita a sua immagine, squadra che ragiona con la testa del suo allenatore, che si muove in campo quasi guidata a mano come si giocasse su una tav ola del Subbuteo.

CONTRADDIZ­IONI Domani Luciano torna a sfidare la squadra che lo ha fatto correre in campo impazzito di gioia, oltre che sbattere la testa sul tavolo della sala conferenza dell’Olimpico prima di dimettersi. Amore e odio, il tacco e la punta, il sorriso e il ghigno, la strette di mano e gli sguardi di ghiaccio, le lezioni di tattica e le parole al veleno. L’Olimpico è ancora il giardino di casa. Lo è anche per chi adesso si è abituato a curare e osservare le piante del Bosco Verticale. A Roma Luciano è diventato Spalletti, allenatore che ha allargato i suoi confini e aperto strade nuove. Ed è anche l’uomo che qualche soddisfazi­one, su quel campo, continua a togliersel­a, anche oggi che veste di nerazzurro e i pensieri volano decisament­e verso altre direzioni. Spalletti a Roma ha sempre vinto, da quando è filato via. Due volte contro la Lazio (e una delle due valeva un pacco di milioni largo così in chiave Champions), un’altra con la Roma all’alba della scorsa stagione. Ora il calendario infila questa partita emotivamen­te speciale in un periodo cruciale, prima della sfida alla Juventus e il successivo bivio europeo contro il Psv. È la partita che può lanciare o deprimere, ma di certo c’è che l’Inter fin qui due partite consecutiv­e non le ha mai perse. E che Di Francesco non ha mai battuto in carriera il collega. Queste le statistich­e. Poi c’è l’oltre. C’è il feeling crescente con un San Siro sempre pieno. E di là una città che s’è via via spaccata intorno al nome di Spalletti. Sul motivo è persino troppo facile ricordare Totti: da una parte i risultati, dall’altra un mondo sempre più distante. Tutto questo c’è dentro la partita di domani: tattica e sentimento, in fondo i due ingredient­i fondamenta­li di qualsiasi ricetta calcistica.

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Luciano Spalletti, 59 anni, è alla seconda stagione sulla panchina dell’Inter GETTY

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