Ardemagni vicino a quota 100 Diamanti e Brescia, tristi ricordi
Ormai per i tifosi era diventato un simpatico ritornello: «Non è certo un fatto strano che segni il bomber di Milano», urlava lo speaker del Braglia dopo ogni gol di Matteo Ardemagni. A Modena ha firmato il record personale, 23 gol contro i 22 di Cittadella. Era la stagione 2012-13 e l’attaccante dell’Ascoli, cresciuto nelle giovanili milaniste, raccontava così il suo maestro, Pippo Inzaghi: «Mi ha dato tantissimo. Si fermava a fine allenamento per darmi consigli, mi insegnava a muovermi sul filo del fuorigioco. Ho preso da lui: vivo per segnare. Un gol per me è meglio di mille donne. Sono single e da quel punto di vista non mi lamento». Sei anni e molti gol più tardi, Ardemagni sta per raggiungere un traguardo non banale: 100 reti in Serie B. Lo splendido pallonetto contro il Pescara gli ha fatto capire che la tripla cifra è possibile. Leader in campo e fuori, l’importanza di Ardemagni si è capita quando ha saltato 6 gare per la frattura scomposta di ulna e radio del braccio sinistro. Rientrato, ha subito cambiato volto all’attacco, dimostrando che i playoff sono un obiettivo possibile.
IL RITORNO Storia di un altro attaccante e di un ritorno non si sa quanto apprezzato. Alessandro Diamanti, leader e di un annaspante Livorno, torna dove ha giocato nel 2010-11, ultimo anno in A del Brescia. Autore di 6 gol (quello alla Juve, segnato davanti al c.t. Prandelli, gli regalò la prima convocazione in Nazionale), Diamanti non riuscì a evitare la retrocessione con due giornate d’anticipo. Oggi si trova in una situazione altrettanto complicata: a 35 anni, dopo aver girato a lungo, si è rimesso in discussione.