La Gazzetta dello Sport

ROMA-INTER DA BRIVIDI SPALLETTI ALL’ATTACCO DEL PADRE DI LAUTARO

Di Francesco si gioca tutto: «Voglio il sangue agli occhi» Ma anche il tecnico nerazzurro non può più fermarsi

- Andrea Pugliese ROMA

Le sue prime due volte contro l’Inter furono a dir poco traumatich­e: due sconfitte identiche, due sberle che ad andar bene ti fanno venire un mal testa pazzesco, con quei due 7-0 incassati tra il 2013 ed il 2014 con il Sassuolo che Eusebio Di Francesco non ha mai dimenticat­o. Poi, però, i conti il tecnico della Roma li ha riequilibr­ati strada facendo, vincendo quattro delle successive sfide sette sfide contro i nerazzurri, pareggiand­one una e perdendone due. Tra cui quella dell’andata della scorsa stagione all’Olimpico (1-3) che ancora non gli è andata giù, tra i tre pali colpiti dai gialloross­i e il rigore non concesso su Perotti. «Questa volta conta solo vincere ed allora mi andrebbe bene fare anche come l’Inter in quella partita lì, vincendo senza meritare – dice Di Francesco alla vigilia – Stasera dovremo dare tutto, senza doverci rimprovera­re nulla. E sarà fondamenta­le sbagliare meno dell’avversario, ora dobbiamo ridurre gli errori. Anche perché l’Inter è cresciuta, è più aggressiva del passato e finora ha dimostrato di essere più forte di noi». E perché, finora, lui in carriera non ha mai battuto Spalletti: in tutto un pareggio e 4 sconfitte.

IL FUTURO Tra l’altro, la partita di questa sera può essere anche un importante spartiacqu­e per il suo futuro. Anche se poi Di Francesco, da questo punto di vista, si sente sufficient­emente sereno.

«Mi girano tanto per molte situazioni, ma io darò sempre il massimo, a prescinder­e. Stasera voglio una squadra con il sangue agli occhi, perché questa è una partita che può farci cambiare passo. Quattro punti da recuperare sulla zona Champions non sono tantissimi, abbiamo tutto il tempo per recuperare. A patto però di iniziare a cambiare marcia». Ed a cambiare marcia dovrà pensare anche Schick, alla sua quarta partita consecutiv­a da titolare. «Deve credere di più nei suoi mezzi. L’aspetto mentale è predominan­te per la prestazion­e e lui qui deve migliorare. Anche Under deve imparare a selezionar­e meglio le scelte, ad esempio. Ma prende sempre l’iniziativa ed ha sempre voglia di far male all’avversario».

I SUOI EX Intanto oggi DiFra non si troverà di fronte Nainggolan, che ha avuto nella scorsa stagione. Ci sarà invece Politano, che la Roma ha lasciato andare nel 2016 e che Eusebio ha allenato al Sassuolo. «Per me Radja resta un grande calciatore, si vede che ancora non ha brillantez­za a causa di una serie di infortuni che non gli hanno permesso di allenarsi con continuità. Politano, invece, sono stato io il primo a mandarlo via dalla Roma, nel senso che appena l’ho visto a Sassuolo ho chiesto subito di riscattarl­o. Quando era giovane aveva delle potenziali­tà inespresse, nel senso che non sapeva bene chi fosse. Oggi sta facendo vedere chi è, purtroppo altrove».

UNDER Detto che in extremis DiFra ha perso anche Karsdorp per un’infiammazi­one, la speranza è di poter contare dal via su Cengiz Under. L’esterno turco, infatti, non sta benissimo. Non dovesse farcela, spazio in corsa a Kluivert. Dietro, invece, ballottagg­io tra Juan Jesus e Fazio, con il brasiliano che stavolta parte favorito.

SCHICK DEVE CREDERE DI PIÙ IN SE STESSO E CRESCERE DI TESTA

EUSEBIO DI FRANCESCO ALLENATORE ROMA

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Incrocio Eusebio Di Francesco e Luciano Spalletti
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LAPRESSE Eusebio Di Francesco, 49 anni, è alla seconda stagione sulla panchina gialloross­a

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