Gravina «Vogliamo l’Europeo 2028 per ripartire con nuovi stadi»
●«L’organizzazione ci aiuterebbe a ripartire e a trovare risorse per i nuovi stadi. Incontrerò Ceferin entro dicembre»
«Questo sorteggio dev’essere un nuovo capitolo del percorso di rivincita sportiva dell’Italia. Dobbiamo alimentare quell’entusiasmo che sembra ritrovato». Gabriele Gravina, dal 22 ottobre presidente federale, qui a Dublino è al debutto internazionale in un sorteggio. «Sto vivendo tanti debutti: il sorteggio dell’Under 21, il primo successo a Genk con gli Usa, l’incontro con Ceferin». Il presidente Uefa ha invitato il nuovo numero uno della Figc a Nyon, lunedì 10, per affrontare numerosi temi. Compreso quell’Euro 2028 che è in testa all’agenda federale e che coinvolge stadi e città.
I MERITI DEI PREDECESSORI Naturalmente il primo obiettivo è la qualificazione a Euro 2020. Gravina allarga le braccia: «Con la partita inaugurale a Roma non possiamo mancare. Le premesse sportive ci sono, la squadra è in crescita, spiace questa sosta: a marzo dovremo ritrovare la stessa concentrazione. Bisogna anche dar merito al lavoro della precedente governance federale che ha portato risultati positivi in ambito internazionale, compresa questa organizzazione. E poi l’Italia è sempre una delle top 5 europee alla quale è giusto dare un’occasione di rivincita».
ITALIA E UNDER 21 Il c.t. Mancini sta facendo bene, «ha un quadriennale fino al Mondiale», a meno di mancata qualificazione all’Euro: nel caso la risoluzione sarebbe automatica. A giugno, però, tra gli azzurri e la fase finale dell’Euro Under 21 in Italia, ci sarà qualche problema sulle duplici convocazioni: «Mancini e Di Biagio per fortuna si parlano. Dipenderà anche dal calendario della Nazionale, dal valore delle partite del suo gruppo in quel periodo. Ma puntiamo all’Under 21 migliore perché vogliamo andare all’Olimpiade».
ROMA LANCIA EURO 2020 Il 12 giugno 2020 Roma ospiterà la gara inaugurale, quarant’anni esatti (e un giorno) dopo l’inaugurale di Euro 80. Se gli azzurri non fanno scherzi saranno loro a scendere in campo alla «prima». Roma è accoppiata con Baku (Azerbaigian) nel gruppo A. I biglietti saranno in vendita da giugno (esclusivamente online, con prenotazioni e poi sorteggio tra i richiedenti). A marzo comincerà la selezione dei 1000 volontari. La «fan zone» Uefa si sdoppierà tra «Football Village» e «Public Viewing Area» (coi maxischermi), si presume a Piazza del Popolo e al Circo Massimo, sedi indicate nella candidatura.
EURO 2028: OBIETTIVO La rinascita italiana passa per l’organizzazione di Euro 2028. Nel 2024 si giocherà in Germania, la strada per la fase finale successiva è ancora lunga e la scelta dovrebbe avvenire nel 2022 «anche se speriamo si possano accelerare i tempi», aggiunge Gravina che andrà da Ceferin per proporre la candidatura. Sperando in un consenso ampio: «L’Italia ne ha bisogno. Soprattutto per riammodernare le sue strutture sportive». In una parola, gli stadi, tra i più vecchi d’Europa, «anche se qualcosa sta cambiando, da Udine a Reggio Emilia, da Frosinone a Bergamo, da Ferrara a Cagliari, per non parlare della Juve. C’è voglia di investire». L’Italia ha anche un credito con l’Uefa, dopo che l’edizione 2012 le fu scippata per motivi politici: la speranza è che Ceferin possa dare qualche garanzia forte «per coinvolgere il sistema, dal Coni al governo».
L’EURO 2020 È MERITO DELLA PRECEDENTE GOVERNANCE FEDERALE
MANCINI? C’È ENTUSIASMO ORA. BENE CHE LUI E DI BIAGIO SI PARLINO
IN CERCA DI RISORSE Il progetto di Gravina è ambizioso. «L’idea? Creare un nuovo modello. Le giovanili possono essere ambasciatrici nelle realtà minori: le amministrazioni locali possono investire per chiedere di ospitare gare delle nazionali. Noi come Figc non vogliamo fare profitti, ma gettare il seme. Spesso in passato è mancato il nostro apporto morale. Conto sul Credito sportivo e sulla Cassa depositi e prestiti per trovare le risorse. Non possiamo più limitarci a dire che il problema sono gli stadi o i giovani, e poi non intervenire«.