La Gazzetta dello Sport

Mazzarri ritorna dopo il malore «Toro, in panchina ancora più carico»

●Dopo il malore e il check up, il tecnico si emoziona «Intorno a me un’unione che ci renderà più forti»

- Mario Pagliara INVIATO A TORINO

Le parole prendono ritmo un po’ alla volta mentre un filo di emozione a momenti lo tradisce. E’ la naturale ed umana conclusion­e di una lunga settimana: «Signori, sono tornato. Non vi nascondo la mia emozione, sono più carico di prima dopo un periodo di pausa che mi ha fatto davvero bene». Giacca, camicia e una forma luminosa: rieccolo, Walter Mazzarri, otto giorni dopo il grande spavento, ripresenta­rsi all’abituale appuntamen­to della vigilia con i giornalist­i, pronto a riprenders­i la panchina. Il volto è molto più disteso di quello tirato dalle tensioni degli ultimi tempi, e i segnali che, sotto sotto, qualcosa sia cambiato non mancano. Uno su tutti? Prima e dopo è scomparso quel paio di sigarettin­e, entrate ormai a far parte del copione della conferenza del sabato. Per il resto si ritrova il solito Walter, determinat­o, affamato di punti, con in testa un pallino fisso: regalare al Toro una vittoria per il suo centododic­esimo compleanno che cade tra 24 ore. «Col Genoa mi aspetto il cambio di passo, è il momento di diventare più cattivi e prenderci i punti che meritiamo. Finora ne abbiamo persi fin troppi».

L’IMPRONTA Per accelerare il passo casalingo e interrompe­re il digiuno di due mesi dai tre punti al Grande Torino, la via passa dall’obbligo di schivare quei cali di concentraz­ione divenuti, in molte occasioni in avvio di partita, una fastidiosa abitudine. Eccola, allora, l’impronta di Walter impressa al rientro, la cura per spingere verso una partenza alla massima intensità. «Non aver spesso approcciat­o in casa nel modo giusto è uno dei motivi che ci ha impedito di raccoglier­e più punti. Abbiamo studiato quest’aspetto psicologic­o e lo stiamo affrontand­o apportando alcune modifiche nel modo in cui prepariamo la gara alla vigilia». Da oggi si cambia: dai programmi alla scelta dei momenti e dei luoghi. Quali? Mazzarri approfondi­sce: «L’ultimo discorso alla squadra non lo farò più in albergo, ma dentro lo spogliatoi­o: prima di andare in campo spiegherò tutto quello che abbiamo fatto in settimana in dieci minuti così resterà più impresso nella memoria, evitando che il tempo del viaggio in pullman dall’albergo possa favorire le distrazion­i. Voglio che la squadra sia adrenalini­ca dal primo minuto. Prenderemo anche degli accorgimen­ti dentro lo spogliatoi­o per aumentare il livello di concentraz­ione e cambieremo qualcosa nel riscaldame­nto».

COMMOSSO Quella di Mazzarri è una mozione dei sentimenti, quanto gli è accaduto non si può dimenticar­e. «Ho avuto la sensazione che tanta gente mi voglia più bene di quello che me ne voglio io. Mi sono anche commosso… Ringrazio tutte le persone, i colleghi, che mi hanno manifestat­o affetto, ho ricevuto talmente tanti messaggi che non sono riuscito a rispondere a tutti. Me ne scuso con loro». Dai sentimenti alla riflession­e su ciò che è stato è un attimo: «Sono sempre stato io a prendere delle decisioni, stavolta è toccato a me subire la scelta dal presidente (Urbano Cairo, ndr) e dal dottore (Rudy Tavana, ndr), fermandomi hanno dimostrato quanto mi vogliono bene. Sì, avevo bisogno di una pausa, di fare un checkup, ora sono voglioso di dare il massimo per questi colori e per tutte le componenti del Toro». Un pensiero speciale va ai suoi giocatori: «Quando sono rientrato (giovedì, ndr) è stato bello vedere i miei ragazzi addirittur­a più preoccupat­i di me. Ho percepito una grande unità tra me e loro, credo che possa essere un fattore importante. Ho visto un’unione e un coinvolgim­ento umano che ci renderà più forti, tutti insieme».

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IN C ASA la media punti del Toro in casa (2 vittorie, 1 pari e 3 sconfitte) contro 1,57 in trasferta

GENOA DI JURIC TEMIBILE, EUROPA OBIETTIVO DA PERSEGUIRE

APPROCCIO IN CASA NON SEMPRE GIUSTO: CI ABBIAMO LAVORATO

WALTER MAZZARRI ALLENATORE DEL TORINO

L’EUROPA E poi c’è il campo, tra poche ore arriva il Genoa, «squadra temibile e aggressiva, noi invece non dobbiamo ripetere gli errori fatti col Parma». Nel discorso entrano «le tante buone prestazion­i anche se non abbiamo preso i tre punti. La squadra finora ha fatto bene, tant’è che abbiamo meritato di perdere solo con Parma e Napoli. Ora dobbiamo sbloccarci concretizz­ando le tante occasioni pulite che creiamo: io in questo gruppo credo molto». E a chi gli accenna di Europa risponde: «Gli obiettivi bisogna perseguirl­i, non sbandierar­li». Ok, è tornato il solito Walter.

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LAPRESSE Il tecnico Walter Mazzarri, 57 anni, è tornato al lavoro
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