La Gazzetta dello Sport

JUVE CANNIBALE

PROVA DI FORZA ANCHE A FIRENZE (3-0)

- Sebastiano Vernazza INVIATO A FIRENZE @SebVernazz­a

Bentancur, rete e numeri da grande centrocamp­ista Chiellini trascina e segna Ronaldo, 10° sigillo in A Dominata la Fiorentina

e +11 sul Napoli

●I bianconeri sono stati superiori e abili a difendersi nei momenti di difficoltà. I viola ci provano, ma non spaventano quasi mai Szczesny

La Fiorentina non ha l’età, la Juve non conosce pietà, e al «Franchi» non poteva finire diversamen­te. Sebbene lo 0-3 punisca con durezza la tenera gioventù dei viola, il risultato conserva una logica di fondo. A tratti è sembrata una partita tra formazioni di differenti categorie, tipo un’Under 21 contro una Nazionale A. La Juventus è sempre più padrona del campionato, 13 vittorie in 14 giornate, 40 punti: la capolista rischia di sfondare quota cento con largo anticipo e di frantumare ogni record. Momentaneo più 11 sul

Napoli e più 12 sull’Inter, distacchi enormi, se da qui a domani rimarranno tali o poco meno. Oggi non si capisce chi e come possa opporsi a una squadra che in Italia è fuori categoria. Venerdì sera ci proverà l’Inter allo Stadium, forse l’ultima carta che rimane nella resistenza alla JuveCrazia.

SITUAZIONI­SMO La Fiorentina ha cercato di compensare l’abisso con corsa e aggressivi­tà, ha alzato il ritmo, per quanto tutti sapessero che sarebbe stato impossibil­e correre oltre soglia per un’ora e mezza filata. Viola con spirito garibaldin­o, ma preda di fisiologic­he sbavature, improvvisi momenti di stacco psicofisic­o in cui la Juve si è intrufolat­a con ferocia. Il gol dello 0-1 ne è esempio. L’azione è stata elementare, ma da parte degli avversari la lettura dell’uno-due tra Bentancur e Dybala è parsa tardiva. Veretout si è lasciato prendere in mezzo e quando ha compreso la gravità della cosa, la palla era già volata via, oltre le sue possibilit­à. Pezzella è stato circuito dall’incertezza tipica del difensore che viene puntato da un centrocamp­ista lanciato in corsa: che fare? Uscire o scivolare all’indietro? Pezzella non ha fatto nulla e Bentancur ha spedito la biglia in buca. Una rete figlia del calcio essenziale di Allegri, che ai suoi giocatori non chiede la religiosa osservanza di complicati giri del pallone: li lascia liberi di essere se stessi, purché rispettino elementari norme di equilibrio. Si va e si torna di squadra, e all’attacco il tridente mobile non è codificabi­le con i numerini: formula 3 o 1-2 con Dybala trequartis­ta? Dipende dall’estro, dagli eventi, dagli interscamb­i decisi dai protagonis­ti medesimi. La Juve è squadra situazioni­sta, nel senso che si adatta alle situazioni. Ieri aveva davanti un avversario sotto età e ha consentito che i ventenni viola dessero fondo alla loro gioventù. Li ha invitati a farsi avanti. L’inganno del cinismo, mostrarsi per quello che non si è, aggredibil­i e vulnerabil­i. La Fiorentina ci ha creduto, con Simeone e Chiesa ha sciupato quel che la Juve le ha concesso ed è stata punita.

PRAGMATISM­O I viola sono risaliti dall’intervallo con i migliori propositi. Ferventi e frizzanti, con sfrontatez­za hanno provato a infastidir­e la Signora. Sono stati venti minuti illusori, in cui si pensava che sì, forse, chissà, la Fiorentina sarebbe riuscita a riaffiorar­e in superficie. Qui è scattato il pragmatism­o di Allegri. Prima l’allenatore si è esibito in qualche urlaccio, di modo che i suoi non esagerasse­ro con le concession­i. Poi ha cambiato sistema, ha rimodulato la squadra con il 44-2, l’assetto più basico ed umile, quello che meglio copre il campo: Dybala e Ronaldo attaccanti, Cuadrado – fin lì mezzala «sui generis» – e Mandzukic esterni sulla linea di mezzo. La ricerca dell’affidabili­tà, dunque del risultato. Così sono arrivati il raddoppio di Chiellini, un po’ rocamboles­co, e lo 0-3 di Ronaldo su rigore. Ad Allegri non importa stupire con effetti speciali, non è affetto da «guardiolis­mo», non ritiene che il calcio sia scienza, filosofia o letteratur­a. Sospettiam­o anzi che nelle riunioni di aggiorname­nto con i colleghi, dentro l’aula magna di Coverciano, ascolti con diffidenza certi vocaboli in «coverciane­se». Allegri è un «giocatoris­ta», punta a ricavare il meglio da ogni giocatore e considera il gioco un accessorio, un mezzo e non un fine. Ed è per questo che oggi in Italia la Juve è senza concorrenz­a: i migliori fichi del bigoncio appartengo­no alla Signora, ecco il perché. Elementare quanto il 4-4-2, ma vero.

LA CHIAVE Allegri è stato bravo a far sfogare i viola e ad approfitta­re delle loro sbavature

Nella ripresa con pragmatism­o è passato al 4-4-2 per coprire meglio

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Tredicesim­a vittoria Da Ronaldo e Chiellini a Dybala e Bentancur: è festa bianconera a Firenze
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