La Gazzetta dello Sport

CR7 si merita il 10 Sempre implacabil­e e già in doppia cifra

●Segna su rigore e raggiunge Piatek in testa alla classifica marcatori. Prima sostituzio­ne nella Juve

- Fabiana Della Valle

Anche i bionici ogni tanto si fermano, ma sempre controvogl­ia e solo dopo aver compiuto il loro dovere. Cristiano Ronaldo ha lasciato il prato del Franchi al minuto 35 del secondo tempo: mentre uno stadio intero lo fischiava, lui scuoteva la testa, e non era un gesto di disapprova­zione nei confronti dei tifosi viola, ma la reazione spontanea all’ammonizion­e appena ricevuta. E probabilme­nte il portoghese era anche sorpreso di vedere il suo nome sulla lavagna luminosa, qualcosa di non contemplat­o nel suo manuale del calcio. Allegri non aveva mai sostituito CR7 (che nella sua prima stagione bianconera finora ha saltato solo un’ora a Valencia dopo l’espulsione e l’intero incontro casalingo con lo Young Boys per squalifica) e ieri gli ha risparmiat­o gli ultimi 10 minuti di una partita ormai stravinta. Ronaldo ha reagito come un bimbo che ubbidisce sì alla mamma che lo richiama a casa, anche se in fondo un po’ gli dispiace non continuare a giocare. Meno di un minuto prima, Cris aveva messo il timbro sulla gara di Firenze con una sassata dal dischetto, segnando il decimo gol in A e l’undicesimo con la Juventus.

RIGORISTA PER IL PERDONO

«Lo dovevo far uscire prima – ha spiegato Allegri – invece poi ha fatto gol e l’ho sostituito subito dopo. Anche lui ha bisogno di recuperare ogni tanto. Il nostro primo rigorista è Cristiano: dopo averci segnato contro al 93’ col Real con un tiro a 139 all’ora deve calciarli sempre e segnarli tutti per farsi perdonare...». Ronaldo ieri ha aggiunto un altro stadio alla sua personale collezione (al Franchi non aveva mai segnato) e ha ri-raggiunto Piatek in testa alla classifica dei marcatori. «Grande sforzo di squadra. Vittoria importante», ha twittato. Secondo penalty trasformat­o (ancora in trasferta, l’altro a Empoli), prima sostituzio­ne e primo giallo, tutto concentrat­o in un fazzoletto di tempo: Orsato (che era stato benevolo nel primo tempo dopo un brutto fallo su Simeone, con cui Cris si era subito scusato) l’ha ammonito per aver scagliato il pallone in tribuna nell’esultanza dopo la trasformaz­ione del rigore.

COME CHARLES Quando si parla di Ronaldo è difficile smarcarsi dai numeri, che ci danno sempre un’idea della sua straordina­rietà: l’ultimo esordiente della Juve a segnare 10 reti nelle prime 14 partite in A era stato John Charles nel 1957-58. Ci sono voluti sessant’anni perché qualcun altro eguagliass­e il primato del Gigante Buono. La morale è semplice: Ronaldo è divertente e utile, segna a ritmi mostruosi ma fa anche un gran lavoro per gli altri. Se avete dubbi, andate a rivedere il gol di Bentancur: l’uruguaiano trova lo spazio per avanzare con la palla al piede e segnare la rete del preziosiss­imo vantaggio perché Cristiano gli lascia un’autostrada portandosi via Milenkovic e Pezzella dopo il triangolo tra Rodrigo e Dybala. E anche sul raddoppio di Chiellini il suo movimento in area impedisce ogni intervento ai difensori viola. Altre cartoline per i giurati del Pallone d’Oro, che secondo le ultime indiscrezi­oni domani passerà dalle mani di Ronaldo a quelle di Modric: ma il bionico non molla.

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LAPRESSE Cristiano Ronaldo, 33 anni, bacia l’amato pallone

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