La Gazzetta dello Sport

Un gioco da ragazzi

Zaniolo, il volo del Predestina­to L’erede del Ninja che sogna Kakà

- Massimo Cecchini ROMA

4 . 5 ● i milioni pagati dalla Roma, inserendol­o nel complesso affare che ha portato Nainggolan in nerazzurro e Santon in gialloross­o 8 ● le presenze accumulate finora da Zaniolo nella Roma: 4 in campionato (una partendo da titolare) e 4 in Champions League (due da titolare)

●A 19 anni in un’estate è passato dalla Primavera dell’Inter alla Nazionale di Mancini. «È un sogno ma resto coi piedi per terra»

Dopo la partita di martedì scorso contro il Real Madrid è successo qualcosa. Nell’umor nero che aleggiava nell’universo gialloross­o, un pensiero positivo ha cominciato a prendere corpo, come fosse una vela al vento. Il senso era questo: «Vuoi vedere che cedendo Nainggolan all’Inter e prendendo Nicolò Zaniolo l’affare l’abbiamo fatto noi?». Viste le qualità e la testa del ragazzo, in prospettiv­a i dubbi erano pochi. Quello che ha sorpreso è stato che il 19enne di Massa non rappresent­a il futuro, ma il presente. «Pensavamo di dover aspettare sei mesi e i nvece può giocare da subito», ha detto il d.s. Monchi, che in estate lo ha fortemente voluto, vincendo la difesa dell’Inter, che non voleva mettere lui sul piatto per avere Nainggolan. Ma la valutazion­e di 4,5 milioni è stata sufficient­e per accontenta­re l’Inter.

87 GIORNI La scienza di chi fa mercato, d’altronde, ha bisogno di prove, ma nessuno si aspettava che in 87 giorni Zaniolo cambiasse la sua vita. Il 9 giugno, infatti, ha giocato la finale Primavera con l’Inter,il 25 giugno ha fatto le visite mediche con la Roma, il 29 luglio ha giocato la finale di un Europeo Under 19, il 1° settembre ha ricevuto la sua prima chiamata in Nazionale maggiore, senza aver giocato neanche un minuto in Serie A e il 19 settembre debutta titolare al Bernabeu col Real. In meno di 3 mesi sembra nata una stella. Il tempo, d’altronde, è una variabile strana. Per esempio, dopo 7 anni nelle giovanili della Fiorentina, nel 2016, all’ultimo giorno di mercato, fu tagliato e si accasò all’Entella. Scherzi del destino, dopo poco giocò la finale di Coppa Italia Primavera proprio contro la Roma, che scatenò un’asta attorno a lui. Lo volevano Sassuolo, Colonia, Tottenham, Juve e la stessa Roma, ma alla fine Nicolò sceglie l’Inter. «Pensavo che fosse il progetto giusto per me», ha raccontato Zaniolo. Vero, ma solo fino all’estate scorsa.

LUI E KAKÀ Eppure in nerazzurro l’allenatore Vecchi gli aveva pronostica­to un futuro alla Gerrard o alla Lampard: qualità, quantità e tanti gol, ma il giocatore preferito di Nicolò da bambino era un altro: Kakà. «Aveva una potenza e una tecnica fuori dal normale». Di se stesso, invece, pensa che al momento abbia più fisico che tecnica. Difficile non crederlo, visto il fisico da bodyguard che lo aiuta ad essere un prototipo del calcio moderno. Da trequartis­ta oggi, magari da mezzala in futuro («È il ruolo dove mi vedo meglio). Anche grazie a lui stasera l’età media della Roma scenderà dai 29,4 dell’ultimo derby a 25,6. Quasi una generazion­e calcistica. «Per questo devo lavorare e restare coi piedi per terra»

LUI E LA FAMIGLIA Nicolò però, grazie alla famiglia, non si scompone. Suo padre Igor, mamma Francesca e sua sorella Benedetta sono il punto di riferiment­o della vita. Col papà, poi, il feeling è anche «lavorativo», visto che in 16 stagioni di calcio giocato (120 presenze e 26 gol in B) in piazza anche nobili come Genoa, Cosenza e Messina, mastica di calcio come pochi. Diverse telefonate al giorno e tanti consigli. Evidenteme­nte quelli giusti, perché il tempo di Zaniolo è già cominciato.

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IPP Nicolò Zaniolo, 19: prima della Roma ha vinto lo scudetto Primavera con l’Inter

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