La Gazzetta dello Sport

Politano, il ritorno Gli scudetti baby e la provincia prima di San Siro

●Matteo è stato campione d’Italia Allievi e Primavera a Trigoria, dove arrivò grazie a Bruno Conti Ora per Spalletti è indispensa­bile

- Vincenzo D’Angelo

Chi crede nei segni aveva già capito tutto sin dal suo primo giorno alla Roma. La storia racconta che a volerlo a Trigoria, infatti, sia stato proprio Bruno Conti, un monumento vivente che in gialloross­o ha scritto pagine di storia prima da giocatore e poi da responsabi­le del vivaio. Matteo Politano giocava nella Polisporti­va Selva Candida e le serpentine in dribbling avevano attirato l’attenzione di Conti, che magari in quel bimbo gracilino tutto sinistro e fantasia aveva rivisto qualcosa di se stesso, quando ancora cullava un sogno. Ave va appena undici anni Matteo quando per la prima

1 8 ● presenze in diciotto partite per Politano in questa stagione, unico giocatore di movimento sempre utilizzato da Spalletti tra campionato e Champions

volta si presentò a Trigoria, emozionato e con un futuro tutto da scrivere, magari con la maglia gialloross­a addosso. Ma la storia è fatta di imprevisti, di scelte, di attimi, di bivi. Politano nelle giovanili della Roma vince lo scudetto Allievi con Stramaccio­ni e quello Primavera con Alberto De Rossi, ma sul più bello le strade tra lui e la Roma si dividono.

SCALATA Va in prestito a Perugia (2012-13) dove al primo anno in Lega Pro è già protagonis­ta: 8 reti in 28 partite. Poi fa un primo salto, al Pescara in Serie B, dove viene ceduto in comproprie­tà. Dopo due anni la Roma lo riscatta dal Pescara e gli rinnova il contratto: sembra l’inizio di una nuova vita e in fondo lo è, ma non nella Capitale. Politano fa un nuovo salto, in A, nel Sassuolo: prestito con diritto di riscatto che viene esercitato per una cifra oggi quasi irrisoria di 2,2 milioni. Chissà se alla Roma qualcuno si è pentito, visti i tanti soldi spesi negli anni per ricoprire lo stesso ruolo. Politano di sicuro no, perché il suo passaggio in Emilia nell’estate 2015 si rivela presto la scelta migliore: club giovane e ambizioso, proprio come Matteo, che inizia da vice Berardi e chiude l’avventura da uomo chiave per la salvezza dello scorso campionato. E il suo valore nel frattempo è lievitato. Il Napoli a gennaio aveva pronto l’assegno da 30 milioni per regalare a Sarri la sua imprevedib­ilità per la volata scudetto, ma Squinzi ha rimandato l’offerta al mittente, con una promessa a lui: salvaci e in estate andrai in una big.

NUOVA VITA Detto, fatto. La chiamata più bella arriva a giugno durante il viaggio di nozze: «Andiamo all’Inter» gli dicono gli agenti. Già, proprio la squadra che ha rischiato di «eliminare» dalla corsa alla Champions con una prodezza a San Siro un mese prima. Ma il destino è così, si diverte a giocare con le emozioni. Politano alla Pinetina entra in punta di piedi perché l’acquisto a cinque stelle è Nainggolan. Meglio così, perché quando i riflettori sono puntati su altri c’è meno pressione ed è più facile volare. Matteo oggi è imprescind­ibile per Spalletti: unico sempre in campo in questa stagione (portiere escluso): prestazion­i, gol e assist lo hanno riportato in Nazionale e il gol vittoria contro gli Usa sembra la chiusura perfetta del cerchio. Sembra, appunto. Perché la strada è ancora lunga e ricca di tappe, come quella di stasera. La notte in cui chiudere definitiva­mente i conti con il passato. Col sorriso e senza rancore, magari con un gol decisivo per far aumentare i rimpianti della Roma.

22 ● i gol in Serie A per Matteo Politano in 109 presenze: 20 realizzati nei tre anni con il Sassuolo, due in questa prima parte di stagione all’Inter

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Matteo Politano, oggi 25 anni: a sinistra una foto ai tempi delle giovanili della Roma PEGASO

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