La Gazzetta dello Sport

QUANDO ARRIVAI A MILANELLO, ABBASSAI DEL 20% I CARICHI DI LAVORO. PENSAI: “SE ALLENO COME A PARMA, LI AMMAZZO”

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GLI INIZI IN ROSSONERO

Veniamo al Milan: che momento sta vivendo?

«Mi sembra che sia stato molto sfortunato. Tanti infortuni, e tutti piuttosto gravi, in una sola stagione è difficile vederli. E quando hai simili problemi è complicato mettere insieme una squadra di alto livello. Eppure Gattuso ci sta riuscendo: lui sì che mi sta sorprenden­do».

Le piace come fa giocare il Milan?

«Sta studiando da grande, vedo che si impegna moltissimo, che è sempre concentrat­o sul lavoro. È un ragazzo straordina­rio, generoso, appassiona­to. E poi ha riportato al Milan ciò che negli ultimi anni mancava: il senso di appartenen­za. Il Milan, dopo il Real Madrid, è la squadra che ha vinto di più, ma si era perso l’orgoglio di indossare una maglia tanto importante. Ringhio ha rimesso questo sentimento fondamenta­le al centro del campo».

Contro il Parma che partita sarà?

«Il Milan dovrà stare molto attento, perché i ragazzi di D’Aversa sono ben organizzat­i in fase difensiva e davanti vanno come i missili. E poi sono in un momento magico. Il Milan, invece, ha speso parecchie energie in Europa League e ha avuto poco tempo per recuperare».

Quindi cosa dobbiamo aspettarci?

«Non lo so nemmeno io. Dal punto di vista tecnico il Milan è superiore, ma non sempre si vince con la tecnica».

Però il Milan, adesso, sembra sulla strada giusta dopo aver tanto tribolato.

«La società si sta organizzan­do. Il presidente Scaroni è una garanzia. E Leonardo e Maldini sono uomini che conoscono il calcio e sanno che cosa fare. Per Gattuso questi sono punti di riferiment­o importanti. Piano piano, il Milan tornerà ad altissimi livelli. Lo ripeto sempre: prima c’è il club, poi il gioco, e infine i giocatori. Guardate il Parma: ha seguito questa linea e adesso è sesto in classifica». SACCHI CON IL MILAN Sulla panchina dei rossoneri, dal 1987-88 al 1990-91 Sacchi vince tutto, costruendo una delle squadre più belle e forti di sempre. In bacheca vanta uno scudetto, una Supercoppa Italiana, 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe Europee e 2 Coppe Interconti­nentali. In rossonero tornerà, senza fortuna, nel 1996-97 subentrand­o a Tabarez

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