La Gazzetta dello Sport

Bradaric «Io vice Modric? Lo aspetto in Italia e intanto lo studio»

●Il croato del Cagliari: «Nato per fare il regista Mi manca un passettino. Luka mi insegna la calma»

- Francesco Velluzzi INVIATO A CAGLIARI

E’ nato a Spalato, in una famiglia di sportivi: suo fratello Marin era tennista, oggi fa l’istruttore. Il papà di sua moglie, Melanie, ha giocato a calcio, da difensore. Filip è cresciuto nella grande scuola dell’Hajduk nella sua Spalato. Il club che poi lo ha prestato nel 2011 al Primorac Stobrec. Quindi nel 2013 il ritorno alla base e l’esordio nella serie A croata. Nel 2015 lo acquista il Rijeka e guadagna la Nazionale e il Mondiale in Russia e Ucraina dove gioca una sola partita arrivando secondo nella finale persa contro la Francia. Quindi l’ingaggio da parte del Cagliari che lo compra per quattro milioni e mezzo.

LE SUE SQUADRE HAJDUK SPALATO PRIMORAC STOBREC HAJDUK SPALATO RIJEKA CAGLIARI GETTY

2003-2011 2011-2013 2013-2015 2015-2018 2018

Mai banale, ambizioso, corretto, spontaneo e sincero. Un difetto? Filip Bradaric non ha ancora imparato l’italiano, ma, da figlio di un papà che per 40 anni ha avuto uno dei ristoranti più noti di Spalato, ha cominciato a girare i locali di Cagliari apprezzand­o tutte le specialità. «Cagliari mi piace, somiglia un po’ alla mia Spalato. La gente è aperta e mi hanno accolto bene. D’estate dal Libarium vedo la città, d’inverno la Brace Vera mi dà la privacy». Qui lo hanno preso per prendere in mano la squadra, curarne la regia. Il Cagliari ha investito forte su un regista che è stato seguito anche da Fiorentina, Chievo e Udinese. E, che dopo il Mondiale, è stato ribattezza­to il vice Modric... «E invece io sono sempliceme­nte Filip Bradaric. Non sono la copia di nessuno. Sono io. E voglio dimostrarl­o. Forse il ruolo che faccio è più simile a quello che interpreta Badelj. Detto questo, ritengo che Luka Modric oggi sia il più forte calciatore del mondo e meriti il Pallone d’oro».

Cosa le piace di lui?

«La calma. Questo mi ha insegnato. Lui non si innervosis­ce SUL SUO SPORT mai. Ed è consapevol­e della sua bravura».

Pensa che nel prossimo campionato lo vedremo in Italia?

«Questo dovrebbe chiederlo a Srna che è il suo migliore amico. Ma me lo auguro. Sarebbe una gran crescita per la A».

Lei perché è venuto in Italia?

«Era il mio sogno. E’ uno dei tornei migliori. Il Cagliari mi ha cercato e società e allenatore mi hanno convinto. Poi c’è stata la spinta di Srna. Sono contento. Certo, ogni partita è difficile, non può esserci leggerezza, per ogni gara mi devo preparare e so che è tutto basato sulla tattica».

E deve anche convivere con la concorrenz­a di Cigarini: l’ultima partita l’ha giocata lui...

«E’ una sana competizio­ne, che sprona e deve esserci. A me lui piace tanto, gioca calmo e ha fatto una bella carriera. E le dico anche che c’è un’ottima intesa e mi trovo bene con Luca».

Il calcio croato com’è invece e perché è arrivato a un passo dal titolo Mondiale in estate?

«Ci sono molti giocatori talentuosi, questo sì. Ma il problema da noi sono le infrastrut­ture. Non si investe come da voi. I soldi non vengono dati per stadi, programmi, per portare la gente allo stadio».

Ma la Nazionale ha perso solo la finale con la Francia giocando un grande Mondiale.

«Vero. Sapevamo in partenza di poter arrivare a un livello alto. Ma lì c’è stata una forte intesa tra di noi, si è creato un grande gruppo, molto unito. E poi va detto: abbiamo avuto anche un po’ di fortuna».

Qui in Italia dalla Croazia siete arrivati in tanti. Com’è il rapporto? Chi è il suo vero amico? E a Cagliari ha Srna.

«Il mio vero amico, anche in Nazionale è Mitrovic. Ci conosciamo da tanto. Con gli altri non c’è un legame strettissi­mo, ma siamo in ottimi rapporti. Ho le maglie dell’Inter di Perisic, Brozovic e Vrsaljko. Srna è un vantaggio, in campo sembra un ventenne, in spogliatoi­o quando parla lo ascoltano».

Torniamo a lei, al suo ruolo: finora ha giocato nove volte da titolare. Sembra un mediano perfetto, a volte anche un ottimo quinto difensore, manca qualcosa nella costruzion­e.

«Vero, mi manca ancora un passettino, ma sono nato per fare il regista e ci arriverò. Mi impegno solo per quello. Io difensore? A volte Maran me lo chiede, già l'ho fatto e mi piace. A fine carriera chiuderò così».

Intanto si gode Cagliari, ha un contratto lungo.

«Stiamo bene con mia moglie e il piccolo Luka. Ora mi ha raggiunto anche mio fratello Marin che giocava a tennis. E ora fa l’istruttore. Io lo guardavo, ma l’idea di imitare Ivanisevic che spaccava le racchette non mi faceva impazzire. E amavo il calcio».

Oltre Modric, altri miti?

«Sì, Pirlo. Lui è unico, anzi lo scriva, vorrei conoscerlo». SUL SUO PAESE MOSCA

HO SCELTO IL CALCIO, NON VOLEVO IMITARE IVANISEVIC

FILIP BRADARIC

LA CROAZIA IN ALTO PERCHÉ SIAMO UNITI E UN PO’ FORTUNATI

FILIP BRADARIC

 ??  ?? Filip Bradaric, 26 anni, è arrivato al Cagliari in estate dal Rijeka dopo il secondo posto al Mondiale
Filip Bradaric, 26 anni, è arrivato al Cagliari in estate dal Rijeka dopo il secondo posto al Mondiale
 ??  ?? Filip Bradaric, 26 anni
Filip Bradaric, 26 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy