Il River dice no a Madrid «È un rifiuto assoluto»
●Il club di Buenos Aires ha emesso un comunicato contro la finale di Coppa Libertadores in Spagna, ma l’organizzazione va avanti
Igiorni passano, il caos continua. Il ritorno della finale della Libertadores è previsto per domenica prossima al Bernabeu, però che si giochi è ancora da vedere. Ieri il River, che inizialmente doveva ospitare al Monumental il ritorno contro il Boca, ha emesso un comunicato nel quale dice di non voler giocare a Madrid, decisione questa che a seconda del carattere ha sconvolto, amareggiato, depresso, infuriato gli argentini e un buon numero di sudamericani.
LE RAGIONI DEL RIVER Nel lungo comunicato firmato dal presidente D’Onofrio e dal segretario Villaroel il River manifesta «Il rifiuto assoluto al cambio di sede» elencando le motivazioni in 7 punti. Tra gli altri: il danno economico al club e ai tifosi che hanno comprato il biglietto, che si vedono discriminati; la snaturalizzazione della competizione sudamericana; la perdita del vantaggio di giocare in casa e col pubblico tutto del River mentre al Bernabeu sarebbero ammessi anche i tifosi del Boca. Il club sottolinea che la responsabilità di quanto avvenuto al pullman del Boca è da imputarsi ad altri e definisce incomprensibile il fatto che «il Clásico più importante della storia d’Argentina non possa disputarsi con normalità nel Paese. Per caso non si giocherà mai più un Clásico in Argentina?», si chiedono con ironia. E ricordano come in questi giorni il Paese stia ospitando il G-20, incontro decisamente più delicato sotto il profilo della sicurezza. Per ultimo si ricorda che il danno generale è da addossarsi a un manipolo di «disadattati che tra l’altro non sono stati ancora identificati». Il River Plate chiude dicendo che lotterà con ogni mezzo a livello legale in difesa dei propri interessi.
MADRID, SUDAMERICA Sempre a Buenos Aires ieri ha parlato Gianni Infantino. Il presidente Fifa è in città per il G-20: «Il calcio non può fermarsi, dobbiamo vedere tutti insieme come creare le condizioni perché si possa giocare. Non so nulla del comunicato del River, la decisione spetta alla Conmebol ma io penso che si debba giocare, sempre. Il calcio è una festa che non può essere rovinata da pochi idioti». E poi una frase che GETTY ha indignato argentini e sudamericani (e fatto ridere i madrileni): «Si giocherà a Madrid, che è un po’ Sudamerica. La Conmebol ha analizzato la situazione e ha preso questa decisione che la Fifa appoggia per evitare di creare tensioni ulteriori e generare altre critiche». La realtà dice il contrario: tensioni e critiche sono in aumento.
5000 POLIZIOTTI In tutto questo la macchina organizzativa va avanti. Oggi dovrebbero essere messi in vendita i biglietti. I tifosi del Boca saranno sistemati nel Fondo Sur, quello del tifo organizzato del Madrid, quelli del River nel Fondo Norte. Saranno impiegati 5000 agenti, un dispositivo di sicurezza mai visto in una gara di calcio nella capitale spagnola che sarà pagato dal Comune e dallo Stato spagnolo. Sempre che si giochi, ovviamente.
LA CHIAVE
La responsabilità per il River è di «un manipolo di disadattati che tra l’altro non sono stati ancora identificati»