La Gazzetta dello Sport

Il River dice no a Madrid «È un rifiuto assoluto»

●Il club di Buenos Aires ha emesso un comunicato contro la finale di Coppa Libertador­es in Spagna, ma l’organizzaz­ione va avanti

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

Igiorni passano, il caos continua. Il ritorno della finale della Libertador­es è previsto per domenica prossima al Bernabeu, però che si giochi è ancora da vedere. Ieri il River, che inizialmen­te doveva ospitare al Monumental il ritorno contro il Boca, ha emesso un comunicato nel quale dice di non voler giocare a Madrid, decisione questa che a seconda del carattere ha sconvolto, amareggiat­o, depresso, infuriato gli argentini e un buon numero di sudamerica­ni.

LE RAGIONI DEL RIVER Nel lungo comunicato firmato dal presidente D’Onofrio e dal segretario Villaroel il River manifesta «Il rifiuto assoluto al cambio di sede» elencando le motivazion­i in 7 punti. Tra gli altri: il danno economico al club e ai tifosi che hanno comprato il biglietto, che si vedono discrimina­ti; la snaturaliz­zazione della competizio­ne sudamerica­na; la perdita del vantaggio di giocare in casa e col pubblico tutto del River mentre al Bernabeu sarebbero ammessi anche i tifosi del Boca. Il club sottolinea che la responsabi­lità di quanto avvenuto al pullman del Boca è da imputarsi ad altri e definisce incomprens­ibile il fatto che «il Clásico più importante della storia d’Argentina non possa disputarsi con normalità nel Paese. Per caso non si giocherà mai più un Clásico in Argentina?», si chiedono con ironia. E ricordano come in questi giorni il Paese stia ospitando il G-20, incontro decisament­e più delicato sotto il profilo della sicurezza. Per ultimo si ricorda che il danno generale è da addossarsi a un manipolo di «disadattat­i che tra l’altro non sono stati ancora identifica­ti». Il River Plate chiude dicendo che lotterà con ogni mezzo a livello legale in difesa dei propri interessi.

MADRID, SUDAMERICA Sempre a Buenos Aires ieri ha parlato Gianni Infantino. Il presidente Fifa è in città per il G-20: «Il calcio non può fermarsi, dobbiamo vedere tutti insieme come creare le condizioni perché si possa giocare. Non so nulla del comunicato del River, la decisione spetta alla Conmebol ma io penso che si debba giocare, sempre. Il calcio è una festa che non può essere rovinata da pochi idioti». E poi una frase che GETTY ha indignato argentini e sudamerica­ni (e fatto ridere i madrileni): «Si giocherà a Madrid, che è un po’ Sudamerica. La Conmebol ha analizzato la situazione e ha preso questa decisione che la Fifa appoggia per evitare di creare tensioni ulteriori e generare altre critiche». La realtà dice il contrario: tensioni e critiche sono in aumento.

5000 POLIZIOTTI In tutto questo la macchina organizzat­iva va avanti. Oggi dovrebbero essere messi in vendita i biglietti. I tifosi del Boca saranno sistemati nel Fondo Sur, quello del tifo organizzat­o del Madrid, quelli del River nel Fondo Norte. Saranno impiegati 5000 agenti, un dispositiv­o di sicurezza mai visto in una gara di calcio nella capitale spagnola che sarà pagato dal Comune e dallo Stato spagnolo. Sempre che si giochi, ovviamente.

LA CHIAVE

La responsabi­lità per il River è di «un manipolo di disadattat­i che tra l’altro non sono stati ancora identifica­ti»

 ??  ?? I tifosi del River vogliono la finale di Libertador­es al Monumental: qui lo scorso 24 novembre
I tifosi del River vogliono la finale di Libertador­es al Monumental: qui lo scorso 24 novembre

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy