La Gazzetta dello Sport

Paris fa pace col superG A Beaver è sul podio: 3°

●Dopo una stagione a secco torna protagonis­ta della specialità «Buone sensazioni, bello cominciare così». Vince ancora Franz

- Marisa Poli

Dominik Paris c’è. Ci sono risultati che valgono più di altri e il terzo posto del superG di Beaver Creek è uno di questi. Perché decreta la pace tra Domme e una specialità in cui tutta la scorsa stagione non aveva trovato la misura, tanto da raccoglier­e al massimo due settimi posti. «Finalmente — è la soddisfazi­one dell’azzurro dopo questo secondo podio in 4 gare — .Ci voleva. In superG mi mancava da un bel po’».

SPRINT Poco più di un minuto di gara fanno salire il superG di ieri sul podio dei più brevi della storia della Coppa del Mondo, peggio solo le finali di Lenzerheid­e l’anno scorso e la prova di Valloire in Francia, nel ’96. Come in quelle due occasioni a prevalere è un austriaco, stavolta tocca a Max Franz, primo anche nella discesa di Lake Louise di sabato scorso e nuovo leader del Wunderteam tornato a guidare la velocità. Come una settimana fa nella discesa canadese, Franz ha scelto il pettorale giusto: là fu il vento a fare la differenza, ieri la nevicata è andata via via peggiorand­o e il suo numero 1 è stato d’aiuto. A mettere in dubbio la sua leadership, in una gara in cui la nevicata è diventata sempre più fitta, è stato ancora una volta lo svizzero Mauro Caviezel, altra certezza di questo inizio di stagione: lo svizzero è secondo come venerdì in discesa, stavolta a 33/100 seppur partito in condizioni meteo peggiori. Ma Franz, fortuna a parte, nel finale è stato impeccabil­e. Nessuno come lui ha approfitta­to delle parti più scorrevoli, nemmeno i norvegesi, che piazzano accanto a Paris sia Svindal sia Kilde (a 41/100, come l’azzurro). La bufera, poi, ha chiuso la porta a possibili sorprese. La nevicata che aveva costretto il rinvio della partenza di un’ora e un quarto, è diventata sempre più fitta e solo Krenn, sceso col 35 con qualche spiraglio tra le nuvole, ha messo paura all’affollatis­simo podio (5° a 46/100). I distacchi non sono vasti, i primi 10 sono in 8 decimi, non poteva essere altrimenti con la partenza abbassata al gigante. Innerhofer, partito col 20 nella tormenta, è 24°, gli altri azzurri fuori dalla zona punti.

DOMME Paris festeggia il 24° podio in carriera (è quinto nella classifica azzurra, a una sola lunghezza da Blardone), il primo a Beaver Creek: «Sono contento, le sensazioni sono buone. Dopo il superG di Lake Louise abbiamo lavorato ancora sui materiali, è stato utile in questa gara che non era per niente semplice: si vedeva poco, la neve in alcuni punti era un po’ molle, rischiavi di perdere velocita. Non so che cosa sia successo in discesa, ma questo è un pieno di fiducia. Cominciare così la stagione è molto bello». L’Italia della velocità a Beaver ritrova Matteo Marsaglia, che qui vinse nel 2012 e che dal gennaio 2016 (6° in discesa a Garmisch) non era così davanti, complici i diversi infortuni che l’hanno tenuto fuori a lungo. Sarà prolungato anche lo stop per il tedesco Dressen, nella caduta di venerdì si è rotto i crociati anteriori e posteriori del ginocchio destro.

IN CINQUE SUL PODIO L’ULTIMA VOLTA ERA SUCCESSO NEL 1973

(a.a.) Cinque atleti sul podio (Franz, Caviezel, poi Paris, Svindal e Kilde): in Coppa del Mondo non accadeva da 45 anni. Nella discesa di Zell am See (Aut) del 18 dicembre 1973 vinse l’austriaco Cordin in 1’47”43 davanti allo svizzero Collombin (2° a 34/100), poi in tre a pari merito: Fyeersuger (Aut), Grabler (Aus) e Walcher (Aut), staccati di 83/100.

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Dominik Paris, 29 anni, non saliva sul podio in superG dalle finali di Aspen del marzo 2017 (fu 2à)

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